Etna, il Gatto e la Volpe nei luoghi del terremoto

Non se ne perdono uno di disastri, soprattutto al Sud, i Fratelli Pii del Governo, pur di raccattare qualche miserabile voto in più.
E così, dopo aver fatto una sostanziosa colazione a pane e nutella, li vedremo ancora pavoneggiarsi abusivamente, l’uno, il leader della Lega ladrona, con la felpa dei Vigili del fuoco, l’altro, capo del Movimento 5 stalle, con quella della Protezione civile, per simulare una ipocrita solidarietà.
E per fare la ormai solita colata di promesse economiche da paese di Bengodi e provvedimenti di emergenza che impiegheranno decenni per andare in esecuzione, come giustamente ci si aspetta dal sedicente ‘governo del popolo e del cambiamento’.
Naturalmente non mancheranno di accusare di incompetenza i dirigenti dell’INGV per non aver saputo predire in tempo e con precisione millimetrica il terremoto e magari coglieranno l’occasione per destituirli in blocco, essendo stati nominati dai governi precedenti non per meriti scientifici ma per favoritismi clientelari: sono già pronti a sostituirli con il Mago del Vesuvio e con il druido del Po, fedeli interpreti della cultura scientifica gialloverde.
E magari ci dovremo sorbire il solito pistolotto di Luigino, che, prima di tutto, darà la colpa a tutti i governi precedenti di aver lasciato per tanti secoli agire indisturbato l’Etna, motivo per cui domani stesso andrà in Procura a denunciare generali punici e tiranni della Magna Grecia, governatori romani, esarchi bizantini, emiri musulmani, sovrani normanni, viceré spagnoli, baroni borbonici, senatori piemontesi e governatori siciliani.
Ma adesso, con i miliardi della stamperia clandestina che hanno istallato nelle cantine del Ministero Economia e Finanze, penseranno loro a cambiarla radicalmente, come stanno facendo con tutto il resto d’Italia.
E a trasformarla in una amena località di villeggiatura in cui mandare a svernare milioni di pensionati ‘normali’ dopo che, con la scusa di tagliare le ‘pensioni d’oro’ ottenendone solo una manciata di miserabili milioni, sono stati derubati di tre miliardi e passa con il blocco degli adeguamenti all’aumento del costo della vita.
E poi si ci metterà pure il Truce della Padania – dimentico di avere, in un recente passato, detto e scritto ‘forza Etna’, augurandosi che facesse pulizia del meridionali indolenti e maleodoranti – ad accusare i tanti immigrati sbarcati in Sicilia che, con il loro peso hanno schiacciato la pancia della Montagna fino a farla sbottare in malo modo.
Ma adesso, con l’aumento delle tasse alle complici associazioni di volontariato, questo ‘passìo’ sarà definitivamente stroncato e l’Etna tornerà ad emettere solo qualche innocuo sbuffo di fumo rigorosamente ‘bianco’ a beneficio e godimento dei soli turisti di razza ariana.

Argo

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