Almeno 200, questi ultimi, che hanno manifestato contro la decisione degli organizzatori di far partire il Giro da Israele.
Una scelta ritenuta particolarmente grave in un momento in cui il popolo palestinese continua a subire i devastanti effetti, in totale spregio di tutte le risoluzioni dell’ONU, dell’occupazione israeliana.
E mentre i manifestanti esprimevano in piazza Cavour il dissenso, da un palazzo, collocato fra piazza Duomo e piazza Università, altri attivisti solidali con il popolo palestinese esponevano uno striscione (non pedalare per i crimini israeliani # cambia giro!) e una grande bandiera palestinese.
Nel frattempo, le forze dell’ordine bloccavano (all’altezza dell’Orto botanico) i manifestanti che dal Borgo avevano cominciato a muoversi verso il viale XX settembre. Un “fronteggiamento” durato decine di minuti, che, pare, abbia ritardo la stessa partenza della corsa.
Quindi, i manifestanti sono ritornati indietro, mentre le forze dell’ordine con alcune “cariche” (lievi ferite fra i contestatori) hanno diviso gli attivisti, che hanno continuato a rivendicare il diritto a manifestare e denunciato come del tutto sproporzionato l’uso della forza.
Un’inutile “prova muscolare” in una situazione, come si è verificato al passaggio dei corridori, nella quale il dissenso è stato manifestato esclusivamente attraverso cartelli di protesta e slogan.
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