Di acqua si parlerà sabato mattina, giorno 17, ai Benedettini in un incontro, La grande sete della Sicilia. (ore 10:00, aula A2)
Un evento organizzato in occasione della sosta in città della “carovana dell’acqua”, che vuole far ripartire un percorso di mobilitazione per riaffermare il valore dell’acqua come bene comune, su cui gli italiani si sono espressi con i referendum del giugno 2011, di fatto però disattesi.
Il tema scottante del diritto universale all’acqua sarà calato nella difficile situazione della Sicilia dove gli attuali cambiamenti climatici si intrecciano con un passato in cui, per usare le parole di Sciascia, “un bene pubblico tra i più indispensabili, è dominio del sopruso, dell’affarismo, del capriccio, della mafia”.
Non a caso la manifestazione di sabato ha tra gli organizzatori, oltre Banca Etica, anche Libera che l’ha inserita all’interno dei “Cento passi verso il 21 marzo, data in cui sarà onorata a Catania e in tutta Italia la memoria delle vittime innocenti di tutte le mafie”.
Nel corso del convegno, intitolato “Le scuole per l’acqua (Schools for water)”, verrà ufficialmente presentata la campagna “Bevi meno plastica”, di cui Argo ha già parlato.
La campagna si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare alunni, docenti e genitori alla riduzione dell’acqua in bottiglia che riteniamo più sicura ma che contiene sostanze potenzialmente contaminanti, soprattutto se esposta al calore, alla luce, a lunghi periodi di stoccaggio.
Il progetto, a cui hanno già aderito diverse scuole, prevede l’analisi e il monitoraggio dell’acqua della scuola con relativo controllo di tubi, rubinetti, sistema di filtraggio e vasche di raccolta. Tutti interventi volti a garantire l’assoluta sicurezza della potabilità dell’acqua che esce dai rubinetti della scuola.
Evidenti le ricadute positive che ha sull’ambiente la riduzione del consumo di bottiglie di plastica, altamente inquinanti.
Previsti interventi dei ragazzi, i più entusiasti nell’aderire alla campagna.
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In occasione della giornata dell'acqua si terranno convegni, incontri, dibattiti, manifestazioni e magari sfilate con candele o con l'innaffiatoioNessuno dirà la verità perchè l'acqua in Sicilia c'è e non viene pescata, trovata, utilizzata in quanto sono notevoli gli interessi di tanti boiardi di Stato che trafficano con l'acqua. Un mio amico ha offerto ad un comune vicino Catania di vendere due possi di acqua potabile minerale. I pozzi sono già muniti di motore per il sollevamento. Siamo in territorio di Biancavilla contrada Ler vigne. Ebbene, il signore che voleva vendere ha ricevuto la visita di un signorotto residente ad Acitrezza che gli ha lasciato un biglietto su cui aveva scritto: deve chiedere al Comune un corrispettivo di 4 milioni di euro. tre li tiene lei e uno lo deve dare a me. Ovviamente l'affare non venne mai fatto. Il signore lasciò al mio amico financo una tessera di riconoscimento. Parlare di fabbisogno di acqua è inutile. Bisogna parlare di soldoni da versare per comprare dai boiardi di Stato.