Lo denuncia un professionista che vive e lavora a Tremestieri, Domenico Di Guardo, ingegnere, che ha inviato alla Soprintendenza, al Comune, alla stampa, un esposto dettagliato, corredato da foto e riferimenti alle leggi che tutelano il paesaggio.
Non è possibile che uno strumento legale quale il Piano Regolatore Generale pianifichi – afferma Di Guardo – la distruzione di una struttura che testimonia “secoli di storia e di lavoro dell’uomo che, con enormi sacrifici, ha colonizzato il bosco etneo rendendolo fertile attraverso gli spietramenti e i terrazzamenti operati ‘a mano’ da generazioni di contadini”.
La Soprintendenza viene, quindi, sollecitata a rivedere il proprio parere autorizzativo e ad annullarlo “poiché la relazione paesaggistica, allegata e parte integrante della variante al PRG, non cita tale emergenza storico-testimoniale”. Una mancanza che potrebbe essere non casuale.
Il vincolo è motivato, come ricorda Di Guardo – dalla bellezza naturale del territorio e dalla rarità della sua conformazione e della vegetazione. A questi elementi di rarità si aggiungono quelli etno antropologici, come la ‘turretta’ sopra menzionata, ormai una delle poche superstiti.
Se l’autorizzazione – nota Di Guardo – tutela persino le canalizzazioni, considerandole caratterizzanti del paesaggio agrario, è evidente che voglia tutelare anche caratteristiche storiche ed etno-antropologiche come la torretta.
Il valore storico-testimoniale di queste emergenze, di origine poco chiara ma collegabili all’azione dell’uomo che spietrava e dissodava il terreno per renderlo coltivabile, è innegabile.
L’articolo di Domenico Messina ricorda ‘questa singolare maestosa costruzione’ spazzata via dalla frenesia edilizia della metà del secolo scorso, che ha distrutto i segni del paziente e faticoso lavoro di generazioni di contadini.
Di Guardo non si limita a denunciare l’ipotesi di circonvallazione a suo parere illegittima, propone anche un’alternativa, un nuovo possibile tracciato da realizzare, con costi ridotti, ampliando una strada esistente.
Verrebbe così, a suo parere, salvaguardata l’integrità del paesaggio e assicurata una maggiore funzionalità del nuovo asse viario, che sarebbe più vicino al paese.
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provo tanta tenerezza per l'ing. Di Guardo per il fatto di non aver capito la brutalità e l'ignoranza generale in tema di tutela dell'ambiente. La Sopraintendenza poi è la madre di tutte le devastazioni del territorio perchè ha autorizzato muratori ed urbanisti d'accatto a demolire ed a distruggere il paesaggio.Non ritengo che questi uffici siano in condizione di apprezzare le segnalazioni che le giungano da professionisti qualificati. Nè gli uffici comunali sono interessati a tutelare l'ambiente edil territorio della zona, specie poi se è protetta . In questi casi, poi, l'impegno del comune è volto al fine di apprestare gli strumenti per demolire l'esistente e dare spazio a cubi di cemento che apportano soldi e notevoli proventi ai proprietari del posto. Purtroppo la cultura ed il rispetto dell'ambiente e del territorio sono scomparsi.