L’ha scritta di getto reagendo alle dichiarazioni del candidato pentastellato Cancelleri sul ruolo delle Soprintendenze.
La lettera che oggi pubblichiamo, inviata a Cancelleri da una archeologa della Soprintendenza di Siracusa, pur dettata dalla irritazione per le affermazioni superficiali e demagogiche del candidato alla presidenza della Regione, contiene osservazioni che vanno al di là dell’occasione immediata e non possono essere ridotte a polemica politica.
Il ruolo fondamentale di chi dovrebbe proteggere i beni culturali e ambientali, la ‘dissennata politica di assunzioni’ che ha inserito nel ranghi personale non competente, il lavoro silenzioso e ingrato di chi continua a svolgere con difficoltà il proprio dovere di custodia e valorizzazione del patrimonio comune, queste ed altre le tematiche a cui Alessandra Castorina accenna. Temi su cui riflettere e che varrebbe la pena approfondire.
Ecco il testo della lettera
Gentile onorevole Cancelleri, ho appena assistito al confronto Tv su Rai 3 e ho sentito la sua dichiarazione a proposito dell’ingresso delle Soprintendenze nella vita dei Siciliani, ingresso paragonato all’arrivo della morte.
Pur biasimando l’eccesso di burocrazia che impregna la vita degli uffici pubblici in Sicilia e in Italia, vorrei far presente che le Soprintendenze siciliane, e i suoi funzionari, rispondono alla necessità di tutelare, così come prevede anche l’art. 9 della Costituzione della Repubblica, i Beni culturali e il Paesaggio, applicando il codice dei beni culturali.
Affermare l’equivalenza, soprattutto in Sicilia – terra di abusi e abusivismo – tra le Soprintendenze e una disgrazia, oltre che demagogico, vuol dire avallare gli abusi, le difformità, l’individualismo e, in ultima analisi, la distruzione di quel patrimonio culturale e ambientale che tutti i candidati alle regionali sbandierano nei loro programmi e nelle dichiarazioni.
La questione semmai sarebbe il potenziamento qualitativo del personale delle Soprintendenze, la mancanza di professionalità specifiche.
Dia un’occhiata ai curricula dei dirigenti (troppi è vero) dei beni culturali e si troverà di fronte a entomologi che guidano musei a geologi che esprimono pareri su dipinti. Tutto frutto di una politica dissennata delle assunzioni che da 30 anni a questa parte ha riempito i ruoli regionali di frotte di impiegati privi delle competenze necessarie.
Di contro vorrei sottolineare che dentro le Soprintendenze esistono e lavorano quotidianamente tante persone che, avendo sempre presente il dovere di custodire e valorizzare il nostro patrimonio, affrontano – lei forse non immagina quante e quali – difficoltà nel lavorare. Una tra esse appunto il pregiudizio di cui Lei si è fatto espressione.
Vorrei esprimere il mio disappunto, direi anche dolore, nel prendere atto che di questa Sicilia e della necessità di riportarla a un livello di legalità accettabile non interessa a nessuno. Neanche a chi si presenta come “nuovo” in contrapposizione al “vecchio”.
Cordiali Saluti
Alessandra Castorina funzionario archeologo Soprintendenza di Siracusa
La battaglia contro la privatizzazione del porticciolo di Ognina sembrava vinta. A maggio dello scorso…
In Sicilia si chiamano Assistenti all’Autonomia e alla Comunicazione (ASACOM), in Italia hanno altre denominazioni,…
Felice Rappazzo, docente dell'Università di Catania, ci propone la sintesi di un dibattito avvenuto presso…
Un ‘bellissimo novembre” per il Ponte sullo Stretto, sul quale – in questi ultimi giorni…
Offrire agli studenti l’opportunità di ragionare su fenomeni di rilevanza economica che non siano riducibili…
Tornano su Argo i catanesinpalestina per parlarci della edizione 2024 del Nazra Palestine Short Film…
View Comments
Gentilissima Soprintendente Castorina, conveniamo sulla sua critica alle pressioni politiche che a volte condizionano anche i comportamenti di alcuni soprintendenti nel loro delicato compito di protezione dell’ambiente. Pressioni che a Catania nel caso “porto delle nebbie”, sono state sfruttare politicamente per fare apparire legittima la predisposta e poi avvenuta devastazione della foce del Torrente Acquicella in dispregio della L.431/85 e la violazione della legge portuale 84/94 che prescrive l’assenso preventivo, mai rilasciato, del Consiglio Comunale alla “darsena” che accoglie trasportatori su Catania al posto di Augusta. Una “darsena” abusiva dalla quale non risultano esclusi i trasportatori sotto indagini, sequestri e confische per merito della Dia . Gentile Soprintendente, con l’occasione la invitiamo a venire in Tribunale a Catania Mercoledì mattina 15 c.m., per assistere alla udienza su tale grave e devastante abuso e per sentire le giustificazioni dell’addetto della Soprintendenza di Catania.
le cose importanti sono anche altre e sorprende che il Vostro giornale non ne parli.
Piazza europa? ritenete valida la gara d'appalto?
gli affitti e sprechi della agenzia delle entrate sede di catania?
gli immobili con permessi in vincolo assoluto e fascia di rispetto stradale in via messina 623?
Ritiene la redazione che non parlando si sanino le illegalità o gli sprechi?
Ecco, per esempio, bisogna parlare delle sentenze del tar catania, come questa annullata dal cga:
http://www.lasicilia.it/news/catania/21084/parcheggio-europa-il-cga-da-ragione-al-comune-di-catania.html
Ma come si fa a sostenere che questa ditta che gestisce sulla base di atti nulli!! e deve un risarcimento colossale al comune avesse diritto al risarcimento?
Ma come si fa a spostare il tar in un posto cosi decentrato in affitto?
ma come si fa a non valorizzare gli immobili pubblici ?
e sopratutto perchè non pubblicate qualche articolo?
vorrei chiedere a questa gentile funzionaria della Sopraintendenza di Siracusa di venire a controllare le concessioni che sono state date per i moli di Ognina ad una famiglia che opera a Catania da gran tempo e che è stata condannata da un tribunale penale e da una corte d'ìappello a demolire un fabbricato eretto su una scogliera. Mi riferisco alla realizzazione di un mostro sulla scogliera di via Marittima da parte dei titolari della Tortuga. E' una vergogna che ancora il Comune di Catania non abbia chiesto la demolizione del manufatto. Ma c'è di più. La regione siciliana grazie ad un provvedimento firmato da un certo funzionario chiamato Pirillo ed avallato da una prefettura che non so se sia stata corretta o meno nel rilascio del certificato antimafia, ha concesso l'uso di un molo vecchio che si trova ad Ognina e che nessuno poteva chiudere al pubblico passaggio. Ebbene Catania ha una propria sopraintendenza che ha avuto l'ardire e la scorrettezza di convalidare quella concessione. E' un orrore che vorrei fosse cancellato ma che nessuno cancella perchè sono troppi i corrotti .Avverto la funzionaria sicuracusana che l'on. Rotella, grande manager politico che ha operato e diretto tutte le irregolarità di Ognina Picanello si trova in difficoltà per via dell'arresto della moglie e dei suoi cari amici. Anche lui è indagato per cui in questo momento non può intervenire per sanare le piaghe del territorio di Ognina. Venga lei egregia funzionaria e cointrolli l'operato dei suoi colleghi!