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Elezioni regionali, posti in piedi e sedie vuote

Tantissima gente al dibattito sulle prossime elezioni regionali siciliane promosso da CittàInsieme e Asaec (associazione antiestorsioni), venerdì 27 ottobre.
Tre sedie, però, sono rimaste vuote, quelle che avrebbero dovuto accogliere tre dei cinque candidati alla presidenza. Infatti, solo Claudio Fava (Cento Passi per la Sicilia) e Angela Foti (deputata regionale del Movimento 5 Stelle, in sostituzione del candidato Cancelleri) si sono presentati all’incontro.
Un brutto segnale, che conferma lo strano andamento di questa campagna elettorale, dove in molte liste (ma non in quelle dei due esponenti presenti) fanno mostra di sé candidati più avvezzi a frequentare altre aule, quelle giudiziarie.
In questo clima, perciò, non stupisce, come hanno denunciato in premessa gli organizzatori, che oltre il 20% dei siciliani non sappia che a novembre si voterà per rinnovare il parlamento regionale.
Né sorprende che a fine dibattito Salvatore Resca (storico rappresentante di CittàInsieme) non sia riuscito a ‘trattenersi’ e abbia chiesto a Fava e a Foti perché non facessero parte dello stesso schieramento.
Efficace la formula del dibattito: domande precise ai due esponenti politici con richiesta di rispondere “senza divagare” e in tempi brevi.
Fava ha premesso che, per la prima volta, tutti e 5 i candidati alla presidenza sono persone “perbene”, ma questo non può bastare se poi l’eventuale maggioranza che li sosterrà è formata e condizionata, anche, da impresentabili. Se tutto ciò si realizzerà, ancora una volta la politica, nella nostra regione, farà da zavorra allo sviluppo.
Sarà, per esempio, incapace di valorizzare il territorio e le sue risorse, come accade oggi nel campo turistico-culturale dove, a fronte di un patrimonio invidiabile, il fatturato siciliano rappresenta appena 1/30 di quello nazionale.
Foti ha contestato la pretesa “competenza” a governare di Musumeci, amministratore del passato, in una realtà molto diversa da quella attuale. Ha rivendicato la discontinuità del gruppo parlamentare regionale dei 5 Stelle, che ha controllato, e denunciato, l’operato del governo, provato a fare da tramite per le istanze dei cittadini e ha rimesso in discussione, attraverso la regola che limita a due i mandati parlamentari, un’idea della politica che diventa “mestiere”.
Fava ha contestato le nomine di dirigenti regionali fatte da Crocetta in “zona cesarini” e le 47 fiere promosse in questi giorni dall’assessore Barbagallo (PD) nel catanese, suo collegio elettorale.
Ma ha soprattutto denunciato la “follia” di una campagna elettorale dove non si parla di mafia.

Foti ha sottolineato come il tema dell’occupazione (drammatica fra i giovani, ma insopportabile anche per le altre generazioni) attraversi tutto il programma dei 5 Stelle e vada affrontato attraverso la “normalizzazione” della gestione dei rifiuti, la salvaguardia dell’ambiente, una corretta politica delle infrastrutture e attraverso la realizzazione del reddito di cittadinanza.
La messa in sicurezza del territorio, per Fava, può rappresentare un elemento fondamentale di un progetto di sviluppo che rompa con il passato (si pensi alla dissennata gestione della formazione professionale) e, nel contempo, ridia speranze a quei 345.000 giovani siciliani che hanno addirittura rinunciato a cercare il lavoro.
Simili, per i due schieramenti, le proposte per rendere più efficiente e trasparente (per esempio attraverso la rotazione delle figure apicali) la pubblica amministrazione e la gestione degli appalti.
Da qui, forse, l’appello di Resca, elegantemente “respinto” dagli interessati. Foti ha, infatti, ricordato che i loro alleati sono solo i cittadini e Fava ha rivendicato un’idea della politica dove l’onestà è premessa, ma occorre guardare ai contenuti.
E, forse, visto che siamo in Sicilia se si fosse parlato della “questione migranti” si sarebbe capito meglio perché l’appello all’unità non può diventare realtà.
Troppa la distanza fra il coro dell’aiutiamoli a casa loro (al quale si sono aggregati i 5 Stelle) e il diritto all’accoglienza e alla solidarietà che ha caratterizzato le scelte della coalizione che sostiene Fava.
 

Argo

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  • E' ciò che ci meritiamo. Una città succube e silente per lunghi decenni, continua a permettere a certi politici di appropriarsene. Oggi ed ancora una volta però, Cittainsieme si dimostra sede di cittadini in grado di difendere la nostra Catania.

  • Eppure sono convinto che il sindaco, ed i signori che hanno approvato i contratti di locazione della agenzia delle entrate, e chi ha dato i permessi al gruppo virlinzi in via messina, in zona vincolo assoluto leggano questo sito internet.
    perchè non rispondere quindi? ci spieghino cosa ci fanno queste persone ancora in possesso dell'immobile di piazza europa (tutti atti nulli), perchè hanno dato i permessi in via messina 623, perchè hanno stipulato questi contratti di affitto visto l'immenso patrimonio pubblico da valorizzare e perchè fare la ricerca di mercato ad agosto per la sede dell'agenzia delle entrate? e perchè cliccando sull'avviso usciva il bando per altra sede? volevano trovare cosi l'immobile? al ministro che ha risposto ai 5 stelle non si era detto che si cercavano immobili in tutta la provincia, anche frazionando gli uffici? non ci sono immobili in tutta catania? e come hanno fatto a superare la valutazione di congruità quando stipularono il contratto di locazione ( a prezzi fuori mercato), per la sede di via orlando 1?

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