Città di lava tra le lave, Catania storica è caratterizzata da edifici in conci lavici tra strade basolate.
Le sue pavimentazioni stradali tradizionali erano infatti costituite da ‘basole’ di pietra lavica, blocchi di pietra, appositamente squadrati, di notevoli dimensioni.
Pur non essendo tipici solo di Catania (basti pensare ai basolati delle strade romane), i basolati sono una parte importante della memoria e della identità del nostro centro storico.
Eppure a Catania è in atto da tempo una progressiva, ancorché occasionale, distruzione di queste pavimentazioni tradizionali, che vengono asportate o coperte da pavimentazioni bituminose di facile stesura ed altrettanto facile erosione.
A livello comunale, ci risulta che manchino, nei regolamenti urbanistici, precisi riferimenti alla necessità di tutelare queste pavimentazioni, farne una corretta manutenzione ed eventualmente ripristinarle.
Ma ci sono precise responsabilità anche da parte di chi dovrebbe soprintendere.
La manutenzione delle strade, ad esempio, è affidata all’ufficio tecnico della Direzione Lavori Pubblici, il quale ha il compito di predisporre e verificare ogni singolo lavoro di scavo e sottoporlo al parere della Soprintendenza perchè si esprima in merito, positivamente o negativamente o con specifiche disposizioni
Come è potuto accadere che proprio nella strada in cui ha sede la Soprintendenza, via Luigi Sturzo, il basolato sia stato ricoperto da asfalto, cancellando storia e bellezza?
Antichi basolati, spesso coperti da coltri di asfalto, vengono così tagliati e irrimediabilmente danneggiati. Nessuno sembra accorgersene o preoccuparsi della loro tutela.
Infine, nei casi di basole asportate, sorge spontanea la domanda su dove esse vengano conservate e se siano ancora nella disponibilità dell’Amministrazione.
Ogni singola basola ha infatti un notevole valore economico oltre che testimoniare una antica tradizione artigiana locale.
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Messina aveva tutte le strade principali e la cortina del porto in pietra lavica. Le strade sono state tutte ricoperte e rattoppate malamente con numerosi strati di asfalto, raggiungendo il livello dei marciapiedi. La cortina del porto l’ho vista personalmente smantellare e quando un giorno ho chiesto a un operaio del cantiere cosa stavano facendo mi rispose che avrebbero sostituito le basole con un cemento speciale che durava trent’anni! Da allora son passati vent’anni, la cortina del porto è stata chiusa al pubblico dall’Autorità portuale, e da un po’ di tempo a questa parte il cemento ha iniziato a cedere.Dove sono finite queste pietre di basalto lavico resta un mistero che andrebbe indagato.
Chi conosce subbia e mazzolo? tanti. Il problema è se ci sono scalpellini che sanno mettere le basole.
La ditta Platania non ne mette più e la tecnica per metterle non è facile. Nemmeno il basolato di via Etnea è quello tradizionale.Il comune trascura questo lavoro non investe,e questo è il risultato
il problema di catania sono i basolati?
non ci sono mai irregolarità amministrative e danni erariali ?
su piazza europa, sugli affitti, sul servizio idrico integrato? tutto valido pure sotto il profilo amministrativo?
sull’affitto della agenzia delle entrate hanno risolto ottimamente continuando ad affittare e riducendo gli spazi?
come mai il movimento 5 stelle non convoca una bella conferenza stampa e spiega che si tratta di tutti atti invalidi?
Eppure il movimento 5 stelle ha in parlamento una quantità ciclopica di deputati, ciononostante, ultimamente non trova il tempo di intervenire sui temi riguardanti la città di catania.