La questione viene oggi riproposta da un Comunicato della Lipu che suscita, inoltre, interrogativi sulle risorse economiche spese per realizzare questi tronconi in parte inutilizzati nonchè sulle somme destinate a nuovi percorsi ciclabili ma dirottate su altre opere.
COMUNICATO STAMPA
Piste ciclabili a Catania: fra realizzazioni, opere mancate e speranze andiamo avanti, adagio.
Giorno 18 settembre si è tenuto a Catania l’interessante seminario 20-20-20. Una formula magica per la Mobilità.
E’ stato una boccata di ossigeno sugli aspetti legati alla mobilità ed un confronto fra la politica della mobilità sviluppata altrove e quella non sufficientemente sviluppata a Catania, quantomeno sulle piste ciclabili.
Oggi a Catania abbiamo la pista ciclabile del Lungomare, osteggiata da alcuni e promossa da altri, che si sviluppa fra Viale Ulisse e Piazza Europa, troppo poco come percorso utile a fornire un contributo alla mobilità dolce, e la pista mista Bus urbani-pista ciclabile in Via V. Emanuele, da sempre considerata pericolosa.
Tuttavia ve ne sono altre due che sono state realizzate ma mai integrate nel sistema cittadino del traffico, le piste ciclabili di Via Sturzo e di Viale Kennedy.
Chi conosce queste piste? come si raggiungono? come sono collegate al resto di piste ciclabili?
Di fatto a fronte di risorse economiche impegnate per la loro realizzazione esse sono attualmente inutili non assolvendo alla funzione di vere piste ciclabili.
Altre piste dovevano nascere. Ci dispiace infatti ricordare due piste ciclabili estremamente utili che non sono state realizzate perché i fondi sono stati destinati altrove.
La prima è la pista ciclabile che doveva essere realizzata al Corso delle Province dove c’era la linea ferrata, che avrebbe potuto collegare la linea costiera con la parte Nord della Città, Piazza Lincoln ed oltre.
Quando fu rifatto Corso delle Province nel 2007, da una strada a doppia carreggiata e con un’aiola (comprensiva di binari), la giunta dell’epoca fu capace di recuperare una stretta strada con, a mala pena, due corsie per la marcia.
L’altra pista non realizzata è la pista ciclabile che avrebbe dovuto unire Piazza Europa a Piazza Giovanni XXIII (stazione) i cui fondi (0,8 Mio€) sono invece stati spostati per la realizzazione della fontana di Tondo Gioeni, non ancora pronta: Estetica contro Mobilità.
E che dire del Porto di Catania oggi vietato all’attraversamento ciclabile Nord-Sud, che ci aveva dato tante speranze per collegare la città alla Plaia ed al Boschetto!
Così come altro sogno nel cassetto è la pista che dal viale Ulisse, a Catania, sarebbe dovuta arrrivare a via Giacinta Pezzana/Piazza Castello, ad Aci Castello, a carico quasi interamente di questo Comune.
Fra realizzazioni, opere mancate e speranze andiamo avanti, lentamente.
La Lipu si augura che si metta mano concretamente a questo importante segmento della Mobilità urbana, che può contribuire ad una migliore qualità dell’aria e della vita cittadina, destinando adeguate risorse economiche .
Il Delegato Lipu
ing. Giuseppe Rannisi
Tanta gente sabato mattina a Ognina per impedire la privatizzazione del porticciolo. Centinaia di catanesi,…
La battaglia contro la privatizzazione del porticciolo di Ognina sembrava vinta. A maggio dello scorso…
In Sicilia si chiamano Assistenti all’Autonomia e alla Comunicazione (ASACOM), in Italia hanno altre denominazioni,…
Felice Rappazzo, docente dell'Università di Catania, ci propone la sintesi di un dibattito avvenuto presso…
Un ‘bellissimo novembre” per il Ponte sullo Stretto, sul quale – in questi ultimi giorni…
Offrire agli studenti l’opportunità di ragionare su fenomeni di rilevanza economica che non siano riducibili…
View Comments
Una ennesima conferma dei vari danni causati nell'ultimo quadriennio da coloro che ottennero la fiducia dei cittadini.