Una biblioteca a disposizione dei rifugiati, nel centro di Atene, negli stessi locali in cui donne e bambini provenienti da Siria e Afghanistan sono ospitati in cinque appartamenti.
Di questa esperienza, nata grazie ad una associazione greca di donne di varie nazionalità e riportata dall’Agenzia France Press, ci dà notizia l’Udi di Catania nel suo ultimo bollettino, Mediterranea.
IL progetto è nato per le migliaia di rifugiati, soprattutto giovani, che sono rimasti bloccati in Grecia dalla chiusura delle frontiere europee e sono in attesa di asilo, ricollocazione o ricongiungimento con le famiglie in altri paesi d’Europa.
La biblioteca raccoglie una grande collezione di libri in lingua farsi, di cui 150 provenienti direttamente dall’Afghanistan.
Ragazzi e ragazze trovano qui, nella loro lingua, testi classici e testi contemporanei. I più richiesti in assoluto sono i racconti delle “Mille e Una Notte”.
“L’obiettivo iniziale era di permettere ai rifugiati di trovare un motivo di evasione nella lettura – dicono le volontarie che si occupano del progetto – oggi cerchiamo di insegnare ai bambini che sono ancora qui il valore della condivisione e dello scambio tra culture diverse”.
Oltre ai romanzi e ai racconti sono molto richiesti i dizionari, che molti lettori fotocopiano. Ci sono dizionari illustrati e corsi di arabo e francese.
Sono molte le stesse rifugiate di origine afghana che da volontarie insegnano il francese alle bambine, che vogliono impararlo prima di arrivare a Parigi, “dal padre che le aspetta”.
C’è poi una biblioteca ambulante, che gira in tutta la provincia di Atene, che conta mille libri in francese, inglese, arabo, curdo, farsi: sono stati raccolti da ong in Belgio, Gran Bretagna, Libano o acquistati con donazioni via internet.
Il mezzo mobile della biblioteca fa il giro ogni settimana nelle periferie che ospitano i campi dei rifugiati per “rendere la cultura accessibile a tutti”.
La biblioteca ambulante sta spesso insieme a un camion che distribuisce alimentari e a un rimorchio su cui sono messe a disposizione lavatrici per chi non se le può permettere.
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