Portate via nel 1040 dal generale Bizantino Maniace, le spoglie furono riportate in patria il 17 agosto del 1126 da due soldati, Goselmo e Gisliberto, come racconta l’Epistola del vescovo Maurizio.
Anche se non tutti i catanesi conoscono nel dettaglio le vicende della ‘traslazione’, la Santuzza è sempre la Santuzza. Moltissimi accorrono per vederla sin dalla mattina o per la breve uscita serale del reliquiario.
Tutto come ogni anno. Anche il traffico impazzito nelle vie del centro, le interminabili file, il parcheggio creativo sui marciapiedi o dove capita.
Possibile che l’amministrazione non riesca a preparare per questa occasione, non certo imprevista, un piano per la viabilità, per il parcheggio, per le emergenze?
Molto difficile destreggiarsi per proseguire verso il pronto soccorso. Panico. Nessun vigile presente. Sono pochi e si sa, insieme ad altre forze dell’ordine presidiano le piazze.
Quando infine l’ambulanza si libera dal traffico, supera gli incroci bloccati e le auto parcheggiate fuori posto, se il paziente non ci ha rimesso le penne, sant’Agata ha già fatto il miracolo.
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