Altri militanti sono rimasti sulla spiaggia per spiegare ai bagnanti presenti, con bandiere, striscioni e volantini, il motivo della protesta: impedire l’approdo a Catania della nave C-Star, noleggiata da un gruppo razzista e xenofobo (Generazione Identitaria) con l’obiettivo di respingere i migranti che tentano di attraversare il mar Mediterraneo.
I porti, hanno ribadito i manifestanti, devono accogliere i migranti e respingere i razzisti.
C’è molto di cui essere preoccupati.
Innanzi tutto del clima generale nel quale rischia di diventare senso comune il famoso “aiutiamoli a casa loro”, una parola d’ordine che – ipocritamente – finge di ignorare lo sfruttamento delle risorse dei paesi africani da parte delle potenze mondiali (multinazionali europee, nordamericane, cinesi…) e il conseguente crescente impoverimento di territori da cui diventa quasi inevitabile fuggire se si vuole sopravvivere.
Potrebbe quindi succedere che nessuno impedisca alla C-Star di svolgere la propria ‘missione’.
Famiglia Cristiana ci aiuta a capire meglio di cosa parliamo: “La figura centrale delle operazioni a bordo della nave che vuole intercettare i migranti in mare e riportarli in Libia è Alexander Schleyer, ex sergente della marina tedesca. Scavando nel suo curriculum emergono collegamenti con gruppi neonazisti, negazionisti e con le posizioni apertamente xenofobe. A partire da una maglietta, con la bocca di uno squalo spalancata verso i migranti caduti in mare. La scritta mette i brividi: “Defend Lampedusa”.
Quello che Generazione Identitaria vuole fare, secondo i gruppi antirazzisti, non è poi così lontano dalla logica che ha prodotto i pattugliamenti navali “europei” per bloccare chi fugge da guerra e miseria, passando attraverso l’inferno libico. Con, sicuramente, una maggiore brutalità.
Ecco perchè, nei giorni scorsi, su iniziativa della Rete Antirazzista Catanese, decine e decine di Associazioni hanno rivolto, tramite una lettera aperta, un appello alle autorità perché venisse negato alla nave razzista l’utilizzo delle infrastrutture pubbliche.
L’obiettivo dichiarato per cui essa si muove è infatti quello “di compiere azioni paramilitari nel mar Mediterraneo, intercettando imbarcazioni di migranti e arrogandosi il diritto di intervenire consegnando i naufraghi alla guardia costiera libica e violando di fatto l’obbligo di legge che vuole l’accompagnamento verso il porto più sicuro, che non è certo quello libico”.
In seguito all’appello, cui non è seguita alcuna risposta, il caso C-Star è stato affrontato dai media nazionali e internazionali, tanto che la manifestazione di sabato è stata promossa da Avaaz, un “movimento” civico globale con oltre 44 milioni di aderenti, insieme con le Associazioni firmatarie dell’appello.
La C-Star, dopo essere stata bloccata per diversi giorni a Cipro, è di nuovo in viaggio, e tutto ciò non fa presagire nulla di buono. Un’ulteriore grave preoccupazione per le forze antirazziste e un’ ulteriore possibilità che aumentino i morti nel Mediterraneo.
Ecco il testo della Lettera Aperta
Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Al Presidente della Regione Sicilia, Al Prefetto di Catania, Al Questore di Catania, Al Presidente dell’Autorità Portuale di Catania, Al Comandante della Capitaneria di Porto di Catania, Al Sindaco di Catania
Intorno a martedì 18 luglio 2017, come reso noto dagli organi di stampa, è previsto l’arrivo al porto di Catania della nave C-Star, lunga 40 metri, costruita nel 1975, battente bandiera dello stato africano di Gibuti. Tale imbarcazione è stata noleggiata dal gruppo dichiaratamente razzista e xenofobo “Generazione Identitaria” per respingere, attraverso azioni paramilitari, i migranti che tentano di attraversare il mar Mediterraneo, intralciando così i preziosi salvataggi delle ONG delle navi umanitarie, sempre più criminalizzate.
La sosta nel porto di Catania o di altri porti siciliani sarebbe funzionale all’imbarco delle provviste necessarie alla “missione” e all’imbarco di “volontari” arruolati nell’operazione paramilitare.
Le seguenti associazioni firmatarie chiedono alle Autorità in indirizzo di impedire l’utilizzo delle infrastrutture portuali alla nave C-Star attualmente nella disponibilità dell’organizzazione “Generazione Identitaria” e di prendere posizione in tal senso verso le autorità competenti.
Sarebbe infatti a nostro avviso assai grave che si concedesse l’attracco e l’utilizzo delle infrastrutture pubbliche a organizzazioni che hanno l’intento di compiere azioni paramilitari nel mar Mediterraneo, intercettando imbarcazioni di migranti e arrogandosi il diritto di intervenire consegnando i naufraghi alla guardia costiera libica e violando di fatto l’obbligo di legge che vuole l’accompagnamento verso il porto più sicuro, che non è certo quello libico.
Temiamo inoltre che la presenza di una nave non coordinata con la Guardia costiera possa ostacolare le operazioni di salvataggio con grave pericolo per i naufraghi e per il personale operante in mare. Si tratta di un’operazione razzista alimentata da una propaganda falsa e tendenziosa, che non possiamo avallare con alcun tipo di supporto logistico o silenzio istituzionale.
Le seguenti associazioni indicono da martedì 18 luglio una campagna di vigilanza antirazzista ed antifascista al Porto di Catania
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