“Un posto magnifico dove acqua, natura e trekking trovano un mix avvincente e stupefacente”, è solo una delle recensioni che centinaia di visitatori hanno lasciato sul portale Tripadvisor, sito turistico per la scelta di attrazioni e mete di viaggio internazionali.
In seguito alle numerose recensioni positive, il portale ha anche rilasciato alla Riserva Naturale Orientata di Cavagrande del Cassibile un certificato di eccellenza.
Eppure questo luogo ‘paradisiaco’ è immerso oggi in un inferno amministrativo.
Lo dimostra la nota della Regione, affissa all’ingresso della riserva dal Belvedere di Avola, che ancora oggi – estate 2017 – segnala la “Chiusura temporanea degli accessi alla riserva denominati “Scala Cruci” e “Mastra Ronna”, in territorio dei comuni di Avola e Noto (SR), a seguito esiti dell’incendio del 25/26 e 27 giugno 2014”.
Si, avete letto bene, del 2014 e non dell’altro ieri. Cosa è successo in questi tre anni? Vediamo di fare il punto.
A fine giugno 2014 un grosso incendio interessa la riserva. Pochi giorni dopo, il 2 luglio, il Dipartimento regionale dello sviluppo rurale e territoriale, emette il provvedimento n. 4144 disponendo la chiusura “fino al ripristino delle condizioni di sicurezza, degli accessi “Scala Cruci” e “Mastra Ronna”, nonché il transito nei sentieri omonimi e nel sentiero “mezza costa”.
La chiusura viene giustificata con le risultanze del sopralluogo dell’uno luglio da parte del Dirigente dell’unità operativa n. 2 (Gestione tecnica aree protette) che ha evidenziato l’impraticabilità di alcuni sentieri e l’elevato pericolo di rotolamento massi.
Nonostante venga contestualmente data disposizione all’ente gestore di “apporre cartelli monitori e far osservare il divieto dal personale dipendente in servizio presso la riserva”, in realtà nulla cambia.
Prosegue il via vai di visitatori, la riserva resta di fatto accessibile e le responsabilità affidate al singolo escursionista.
Nessuno si lamenta, i fruitori rischiano, le agenzie continuano a far soldi con le escursioni.
Dal 2014 al 2017, analisi e sopralluoghi hanno confermato l’impraticabilità dell’area: nel luglio 2014 un sopralluogo congiunto di Protezione Civile, Corpo Forestale, Ufficio provinciale di Siracusa; ad ottobre dello stesso anno una relazione del geologo Amenta; nel giugno 2015 , uno “Studio sui caratteri geologico-tecnici e geomorfologici della RNO Cavagrande del Cassibile” dell’Università di Modena e Reggio Emilia (dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche).
Altro sopralluogo congiunto di Genio Civile di Siracusa e Dipartimento regionale Tecnico (maggio 2016) per verificare la stabilità dei costoni rocciosi con analisi e tecnologie avanzate (drone e laser scanner) in vista di un progetto esecutivo per la messa in sicurezza dei sentieri e del sito tutto.
Domande: quanto sono costati questi studi? Perchè non sono stati divulgati? Quale ne è stata la ricaduta pratica, considerato che l’area resta ad oggi in gran parte interdetta, almeno sulla carta? .
A più riprese il Comune di Avola ha sollecitato l’Assessorato regionale Agricoltura e Foreste a realizzare interventi e misure idonee per l’immediata riapertura della riserva.
Il sindaco Luca Cannata, rappresentato e difeso dall’avvocata Roberta Meloni, nel luglio 2016, ha diffidato il Dipartimento Regionale Foreste Demaniali per l’illegittimità del silenzio.
(Leggi l’atto stragiudiziale di diffida e messa in mora nei confronti del Dipartimento regionale foreste demaniali)
Ha inoltre formulato istanza di accesso agli atti per avere copia della documentazione relativa all’istruttoria che ha condotto alla chiusura della Riserva. Richiesta priva di riscontro
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Il ricorso è stato accolto dal TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) che ha dichiarato illegittimo il silenzio e ha condannato la Regione a concludere il procedimento entro 60 giorni, verificando i presupposti per la riapertura della riserva. (Sentenza N. 03452 /2016).
Il 3 marzo 2017 la Regione, in risposta alla sentenza del TAR, reitera la disposizione n. 4144 del 2014 con il provvedimento n. 1761, inserendo alcune modifiche.
Viene riconfermata l’interdizione del sentiero “Scala Cruci”, una parte del sentiero “Mastra Ronna”, una parte del sentiero “Mezza costa”. Rimane interdetto il transito, l’accesso e la sosta presso i laghetti fluviali del sentiero “Mastra Ronna”. Resta fruibile il sentiero ad anello, ‘Presa Enel -Carrubbella’, posto a monte dell’area percorsa dall’incendio. Vietato allontanarsi dai sentieri appositamente predisposti, sostare nell’area dei laghetti e praticare attività balneari.
Insoddisfatto, il Sindaco di Avola presenta un ulteriore ricorso evidenziando come, nonostante i numerosi e reiterati solleciti e i diversi incontri con l’amministrazione regionale, nessun intervento è stato compiuto per mettere in sicurezza l’area e per ripristinare la vegetazione forestale mediterranea danneggiata dall’incendio.
Non è stata inoltre indicata alcuna data certa per la riapertura nè un’adeguata motivazione sulle ragioni di interesse pubblico sottese al provvedimento
L’Assessorato obietta che la chiusura è stata ampiamente motivata e il TAR questa volta gli dà ragione (Sentenza N. 1439/2017).
Il ricorso non viene accolto con la motivazione che non c’è una chiusura definitiva dell’intera riserva ma solo interdizione temporanea di due sentieri di accesso con riapertura dell’accesso denominato “Casa di Natala”.
Il riferimento a studi e sopralluoghi, che – se non recentissimi – sono comunque attuali, fa sì che l’istruttoria venga considerata adeguata. Quanto alle ragioni di interesse pubblico, sono quelle della sicurezza e dell’incolumità degli utenti della riserva.
Il Comune non intende, tuttavia, fermarsi. La sua battaglia legale è motivata anche dalla volontà di proseguire l’iter per candidare l’area al riconoscimento dell’UNESCO come patrimonio dell’Umanità.
Eccellente lavoro di ricostruzione dell’annosa vicenda Cavagrande.Adesso dopo tante denunce, sopralluoghi,ricorsi,articoli, proporrei un sano clamore mediatico ( Report,Striscia la notizia, Le Iene ) per scuotere e invitare all’azione l’Assessorato siciliano!!!!!