Qualche giorno prima, a fine giugno, è stato arrestato Francesco La Rosa, un politico di lungo corso, eletto sindaco nel 2012, con l’accusa di voto di scambio politico- mafioso. A Niscemi, d’altra parte, il Consiglio comunale è stato sciolto due volte per infiltrazioni mafiose, nel 1992 e nel 2004.
Complicata la vita nella città nissena: da un lato i condizionamenti mafiosi, dall’altro l’arroganza del potente alleato – si fa per dire – statunitense.
Un alleato che all’interno della base, collocata, peraltro, in un’area naturalistica SIC (Sito di Interesse Comunitario), dove l’acqua ovviamente non manca, decide in assoluta autonomia come gestire Muos e antenne NRTF.
Eppure potrebbe verificarsi un salto di qualità, se il movimento sarà capace di unificare le diverse rivendicazioni, il diritto alla salute contro le radiazioni nocive, il rifiuto della guerra, il diritto all’erogazione regolare dell’acqua, il contrasto alle infiltrazioni mafiose.
L’attuale sindaco, Massimiliano Conti, ha preso ufficialmente posizione condividendo le ragioni di chi ha manifestato a luglio. Un segnale positivo, a patto che, nel contempo, ci si impegni per liberare la Città da qualsiasi condizionamento.
Condizione essenziale perché non si ripeta il copione ‘brillantemente’ interpretato da La Rosa così come emerge nell’intervista inedita, resa a suo tempo a Sebastiano Gulisano, che oggi la ‘recupera’ su I Siciliani Giovani.
Ecco, a Niscemi occorre un salto di qualità. C’è bisogno della generosa e concreta utopia (nel senso della cocciuta rivendicazione del disarmo e della pace) che ha caratterizzato, insieme con le tante azioni di protesta, il movimento No Muos.
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In un mio precedente intervento in una delle tante assemblee per il NO MUOS, ho detto esplicitamente che è giusto e positivo lottare contro gli americani che inquinano l'ambiente e la salute ma è altrettanto doveroso lottare l'inquinamento e il danno all'ambiente ed alla salute perpetrato dall'agricoltura intensiva della coltivazione dei carciofi che ha reso il territorio comunale di Niscemi, uno dei più inquinati della Sicilia in buona compagnia con Vittoria, Acate, Scicli ecc...
Questa è una battaglia non contro qualcuno ma per noi stessi e la possiamo facilmente vincere cambiando stile di vita, di produzione e di consumo