Lo ha affermato Giuseppe Rannisi, delegato Lipu e co-fondatore del Coordinamento Verde e Salute, in occasione del primo degli incontri previsti con i quartieri della città, finalizzati ad individuare le esigenze di ogni area e concrete proposte di intervento per migliorarvi la situazione del verde.
Il primo incontro, che potremmo definire ‘esplorativo’, si è svolto a San Cristoforo, in via della Salette, nella sede dell’Unione exallievi Don Bosco “Periferie Vive”, che ha una storia di presenza attiva nell’area, soprattutto a sostegno dei giovani.
Sono stati coinvolti dirigenti e docenti delle scuole statali della zona Sud della città, rappresentanti di associazioni impegnate sul territorio ed esponenti della circoscrizione.
L’area che ruota attorno al quartiere di San Cristoforo è certo una delle più complesse e contraddittorie della città, insieme centrale e periferica, con una storia difficile, fatta di sporadici e deludenti interventi della Amministrazione, di volontà di riscatto e di controllo criminale.
Ne ha parlato, nel suo intervento, Giovanni Caruso del Gapa, un’associazione che opera da decenni nel quartiere e che, anche sul verde, porta avanti una antica battaglia, a partire dall’analisi della situazione in cui versano spazi e piazze.
Nel suo breve ma significativo intervento, Alfio Furnari, presidente della Aiab (Associazione italiana per l’agricoltura biologica), ha sottolineato l’importanza del confronto, di un metodo basato sulla partecipazione dei cittadini.
Una bellissima dichiarazioni di intenti che deve essere tradotta in gesti operativi. Alla riunione di venerdì scorso mancavano gli abitanti del quartiere, che il Coordinamento prevede di coinvolgere in una prossima occasione. La riunione si è sciolta, tuttavia, senza che i presenti stabilissero una data, almeno approssimativa, in cui rincontrarsi ampliando il numero dei partecipanti.
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Non è stato nemmeno individuato un percorso da seguire per realizzare, in concreto, alcune delle proposte avanzate dai docenti delle scuole, per lo più incentrate sulla possibilità di coinvolgere i ragazzi nella cura dalle aree ‘verdi’ adiacenti alle strutture scolastiche, spesso abbandonate e invase dalle erbacce.
Già la semplice cura di questi spazi avrebbe l’effetto di sensibilizzare ed educare i giovani all’amore e al rispetto per la natura, non in astratto o sulla carta ma attraverso un’esperienza diretta, che potrebbe condurre – in prospettiva – anche a realizzare degli orti didattici
Un passo ulteriore, che coniugherebbe l’interesse per la natura a quello per i beni storico-archeologici, è stato proposto da Giuseppe Vinci, docente della Vespucci: prendersi cura del verde, molto trascurato, presente nell’area delle Terme dell’Indirizzo, il cui cortile è collegato alla scuola da un cancello interno.
Perchè queste proposte divengano operative è necessario mettersi insieme attorno ad un tavolo e progettare ogni singolo intervento, dalle modalità di esecuzione ai permessi da richiedere agli enti competenti. Si procederà in questa direzione?
Un’altra direzione in cui muoversi, in questo come in altri quartieri della città, è quella di sollecitare la pubblica amministrazione ad applicazione le leggi esistenti a favore dell’incremento del Verde.
Le ha ricordate Rannisi nella sua introduzione. La legge 10/2013, ad esempio, “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, che impegna il comune a piantare un nuovo albero per ogni bambino che nasce e a redigere un catasto degli alberi, ancora inapplicata. O la norma che impone di compensare la maggiore cubatura di una ristrutturazione realizzando degli spazi verdi.
Ecco il Comunicato diffuso dal Coordinamento Verde e Salute
Ieri mattina, nella sede dell’Unione exallievi Don Bosco Salette “Periferie vive”, si è tenuto un interessante incontro del Coordinamento Verde e Salute con le scuole statali della parte Sud di Catania e di San Cristoforo, rappresentate dai presidi e docenti delle scuole Cesare Battisti, Caronda-Coppola-De Santis, Andrea Doria, Livio Tempesta, Vespucci-Capuana-Pirandello e Iss Lucia Mangano, le forze sociali e associazioni (Gapa), il presidente della prima circoscrizione “Centro storico” Salvatore Romano. In passato, per ilquartiere di San Cristoforo sono stati tanti i progetti proposti e parzialmente o addirittura mai realizzati (San Cristoforo Sud, Urban, Pon Sicurezza) non contribuendo a sollevarlo da quel disagio sociale che lo permea. Ma il quartiere c’è, è vivo egli abitanti hanno bisogno di attenzione, hanno una capacità endogena straordinaria a cui va data voce. Durante il dibattito sono emerse tante idee e importanti collaborazioni per la realizzazione di orti scolastici, la cura delle aiuole e degli spazi verde esistenti che, oggi, versano in uno stato di abbandono e di degrado, gli incontri nelle scuole per sensibilizzare i giovani, le richieste all’Amministrazione comunale e l’impegno a ripetere l’incontro in maniera più diffusa con i cittadini del quartiere. Non si possono tacere, però, le grandi difficoltà dei cittadini a operare in un quartiere pesantemente segnato dalla carenza di efficacia della Pubblica Amministrazione e di alcune Forze dell’Ordine che lasciano troppi spazi alla criminalità organizzata, creando così problemi alla stragrande maggioranza di cittadini onesti che vorrebbero un quartiere più sano, vivibile e adeguato alle loro necessità.
Il coordinatore, Giuseppe Rannisi
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L'impegno di Giuseppe Rannisi è da apprezzare anche se non spiega la sua assenza in Tribunale nelle attuali udienze sulla devastazione della Plaia che lui stesso ha denunciato insieme ad altri esponenti di associazioni cittadine. Oggi infatti lamenta la “carenza di efficacia …” di organi dello Stato che lascerebbe “…troppi spazi alla criminalità organizzata. ”, ma dimentica di parlare delle ditte sotto indagini e sequestri della DIA avvantaggiate dalla suddetta devastazione ambientale tramutata in “darsena traghetti” .
Sono impegnato su tanti, troppi fronti, ma se mifai sapere quando sarà la prossima udienza ci andremo insieme.