Non più solo gregarie, complici e conniventi, ma protagoniste della scena criminale, le donne scalano oggi i vertici della piramide criminale. Sono intestatarie di società a fini di riciclaggio di denaro sporco, praticano l’usura, gestiscono patrimoni, piazze di spaccio e business delle estorsioni.
Di questo “nuovo, oscuro e drammatico rapporto tra donne, violenza ed ‘emancipazione‘”, si occuperà il Laboratorio “Donne e mafia”, co-progettato da Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università, UDI, Cgil e Fondazione Fava, all’interno dei Laboratori d’Ateneo dedicati alla memoria di Giambattista Scidà.
Sono sei gli incontri programmati, aperti a tutti, insegnati delle scuole di ogni ordine e grado, volontari delle associazioni antimafia, studenti, per i quali sono previsti crediti formativi per la frequenza di almeno quattro incontri.
In programma interventi di magistrati, avvocati, docenti universitari e saggisti, la presentazione di un libro, una tavola rotonda ed anche la proiezione del film ispirato alla tragica storia di Rita Atria, la ‘siciliana ribelle’ che denunciò gli assassini dei suoi congiunti e scelse di morire dopo l’assassinio del giudice Borsellino, suo ‘secondo padre’.
Nella storia del rapporto tra donne e mafia ci sono anche loro, le protagoniste delle “iniziative di lotta e di contrasto”, le donne che hanno avuto il coraggio di schierarsi apertamente contro, fuori e dentro Cosa nostra.
La novità importante di questa iniziativa non sono tanto, o solo, i contenuti. Su questi ultimi abbiamo la riflessione e la documentazione raccolta dal Centro Impastato, e nella stessa Catania fu organizzata nle 2013 dall’UDI una mostra fotografica,
La novità più importante è forse il metodo, l’apertura dell’Università alla collaborazione con il territorio e con le associazioni, il lavoro comune di progettazione, l’organizzazione ‘in economia’ con il coinvolgimento a titolo gratuito sia di chi ha collaborato alla preparazione sia degli stessi relatori.
Ai partecipanti sarà fornito anche una bibliografia e del materiale di approfondimento, affinchè gli incontri non restino fine a se stessi ma contribuiscano alla presa di coscienza e alla maturazione soprattutto dei più giovani.
Primo appuntamento per il 3 marzo alle ore 16:30 con Marzia Sabella, magistrato, già alla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, oggi consulente della Commissione Parlamentare Antimafia.
L’incontro finale, un confronto collettivo sui tempi emersi, è previsto per il 3 aprile, all’Auditorium De Carlo dei Benedettini, sede del laboratorio.
In link il calendario dell’iniziativa.
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