Come si conciliano infatti le ‘aperture’ del sindaco Bianco, l’impegno preso pochi giorni fa con i cittadini, le scuole, le associazioni, i sindacati, “a non chiudere l’ospedale Vittorio Emanuele (e relativo pronto soccorso) se prima non si attivi il nuovo ospedale a Librino”, con l’annuncio della prossima apertura del pronto soccorso al Policlinico universitario fatta su ‘La Sicilia’ dal direttore generale Salvatore Paolo Cantaro?
Se il Pronto Soccorso aprirà entro la fine del 2016, tutto evidentemente è già pronto e le risorse umane e strumentali che i cittadini si aspettavano di vedere trasferite dal Vittorio Emanuele al San Marco saranno invece convogliate sul Policlinico.
Alla struttura di via Santa Sofia mancano, a detta del dirigente, solo poche attrezzature mediche? Ma la stessa precisazione non è stata fatta anche per il San Marco, quasi pronto, salvo poche rifiniture e le ultime attrezzature? Dove sta la differenza? Quali sono gli interessi in gioco?
Si vuole forse lasciare il nuovo ospedale di Librino alla mercè dei vandali o comunque al degrado che nasce dal non utilizzo, facendone l’ennesimo guscio vuoto del quartiere, dopo avervi speso una barca di soldi, di nostri soldi?
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“L’impressione è che -leggiamo nel Comunicato- mentre i cittadini vengono rassicurati, i giochi siano già stati fatti ai livelli più alti, e che questi non abbiano nulla a che fare con le esigenze della salute pubblica”.
Il rettore Pignataro e lo stesso Cantaro, nell’affollata assemblea tenuta a Librino lo scorso 19 aprile, avevano ribadito l’importanza fondamentale “per la salute pubblica di una struttura ospedaliera con pronto soccorso nella zona sud di Catania, che conta circa metà dei 300mila residenti del capoluogo, in considerazione anche del fatto che la zona nord cittadina sia già coperta lungo l’asse della circonvallazione a est dal Cannizzaro, e a ovest dal Garibaldi Nesima”.
Dove sta la coerenza? Nel Comunicato vengono anche indicati i reparti già trasferiti o in via di trasferimento, non solo dal Vittorio Emanuele ma anche dal Ferrarrotto, talora con il rischio di creare sovrapposizioni e doppioni.
I cittadini ribadiscono quindi la richiesta di aprire al più presto l’ospedale San Marco e destinarvi quanto meno i reparti ospedalieri, dando a tutta la zona Sud della città, quella più popolata, certezze e garanzie adeguate per la salvaguardia della salute.
La Piattaforma che riunisce associazioni, scuole, parrocchie, sedi sindacali non intende mollare, annuncia di avere raccolto centinaia di firme e comunica che la raccolta non si è chiusa. Molti cittadini dell’area se ne stanno facendo, a loro volta, promotori con amici e vicini di casa.
E’ stata creata una pagina facebook, Piattaforma Librino, appositamente dedicata, nella quale sarà posibile trovare via via gli aggiornamenti.
Cresce anche il numero dei gruppi che aderiscono alla campagna pro San Marco. Prossimo step, la richiesta di udienza alla Commissione Salute dell’Assemblea regionale.
Forse per il San Marco c’è ancora speranza.
Ecco il testo integrale del Comunicato
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