“Il dramma dei migranti non conosce fine”. Ogni giorno nuove tragedie nel Mediterraneo, notizie che non fanno più notizia, morti che diventano numeri. Donne, uomini, bambini che non hanno più volti, nomi.
A Catania, sabato scorso, il corteo “No Frontex” ha provato a denunciare tutto questo, a non dimenticare.
Prima i fiori lanciati dal molo del porto di Catania, in ricordo del naufragio del 18 aprile 2015, poi la manifestazione che si è conclusa in piazza Federico di Svevia (castello Ursino).
Un corteo poco numeroso, ma composito e combattivo. Tante delegazioni in rappresentanza di chi offre un primo soccorso a chi arriva, di chi si batte per il riconoscimento dei “desaparecidos”, di chi garantisce diritti e assistenza legale, di chi lotta contro la “tratta”.
Comune denominatore il diritto all’accoglienza, perché grazie ai corridoi umanitari si ponga fine alle tragedie e il rifiuto di dividere i migranti, come se scappare dalla guerra o dalla fame fosse differente
Ecco alcune immagini della manifestazione. Foto di Alberta Dionisi
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so solo che la Libia ha chiesto aiuto e gli europei sono disposti ad intervenire per proteggere i pozzi di petrolio. E i poveri disperato che chiedono di andar via per fame, libertà e ricerca di umanità possono essere difesi e tutelati?