Sicilia, maggiore tutela per i minori stranieri

Una diminuzione di quasi il 30% di minori stranieri sbarcati in Sicilia, contro un aumento del 50% su tutto il territorio nazionale, secondo i dati forniti da Save the Children:
I dati locali sono quelli della Procura minorile di Catania e riguardano le coste della Sicilia orientale (Catania, Ragusa e Siracusa), dove nello scorso anno sono sbarcati 3882 minori non accompagnati a fronte di 5426 nel 2014.
La diminuzione degli sbarchi può essere spiegata sia con la crescente preferenza della rotta balcanica da parte dei migranti che vogliono raggiungere il Nord Europa, sia con l’aumento dei trasferimenti di migranti soccorsi in mare verso porti diversi da quelli della Sicilia orientale, soprattutto a causa della saturazione dei posti a disposizione nelle strutture del nostro territorio
Nonostante questa riduzione, il Tribunale per i Minorenni di Catania ha avviato nel 2015 oltre 400 procedimenti in più – rispetto ai 1000 circa avviati nel 2014. Parliamo evidentemente di procedimenti volti alla tutela dei minori migranti, attraverso la nomina di tutori, l’affido ai Servizi sociali comunali, la garanzia di accoglienza in strutture adeguate e l’ascolto -una per una- delle loro storie.
Abbiamo chiesto qualche approfondimento a Caterina Ajello, Procuratore presso il Tribunale per i Minorenni di Catania, e Maria Francesca Pricoco, Presidente del Tribunale per i minorenni di Catania.
“Dal secondo semestre dello scorso anno la Procura – afferma Ajello – ha accelerato la procedura di richiesta di avvio dei procedimenti al Tribunale.
In precedenza, prima di avviare il procedimento, si aspettava di verificare che il minore non si allontanasse nel primo periodo di accoglienza. Ora cerchiamo di anticiparlo nei tempi, per farlo desistere dall’allontanamento arbitrario che lo metterebbe alla mercé di organizzazioni malavitose interessate a manovalanza criminale, gestione dei flussi migratori, tratta di esseri umani.
Tale preoccupazione trova il suo fondamento nel fatto che alcuni minori sono stati scoperti in possesso di una liquidità di denaro, non giustificabile, se non con l’inserimento in contesti malavitosi.
Dalla metà del 2015 – continua Ajello – abbiamo anche modificato il tipo di richiesta al Tribunale: non più apertura di procedimento per comportamento irregolare ex art.25 R.D. 1404/34, bensì per stato di abbandono ex art.37 bis L.184/83.
La differenza non è solo di forma ma di sostanza, perché permette al Tribunale di nominare immediatamente un tutore che possa accompagnare il minore in tutte le sue esigenze: rapporti con Questura e Commissione per la protezione internazionale, richieste sanitarie etc.
Poter nominare immediatamente il tutore – afferma il Presidente del Tribunale per i Minorenni – dà un segnale chiaro al minore, che acquista maggiore fiducia nei confronti del Paese ospitante. Stiamo cercando di scegliere persone – per lo più avvocati – di buona volontà e con spirito di abnegazione, senza alcun compenso di tipo economico.
Resta alto – continua Pricoco – il numero di coloro che, sbarcati nel nostro territorio, si allontanano quasi immediatamente dalle strutture di accoglienza per proseguire il loro viaggio verso il Nord Europa: oltre 4000 nel 2014; oltre 2000 nel 2015.
E resta alto anche il numero di coloro che – in prossimità della maggiore età – lasciano la comunità ove sono accolti per proseguire il loro viaggio: il 40% dei minori arrivati nel 2013; il 25% di quelli arrivati nel 2014%; il 15% di quelli arrivati nel 2015.
Ma la qualità della struttura organizzativa di accoglienza e il lavoro svolto dalle organizzazioni umanitarie sicuramente  contribuiscono a ridurre il numero di coloro che si allontanano. Penso specialmente alle ragazze minorenni nigeriane che, al momento dello sbarco, spesso si dichiarano maggiorenni solo per aggirare i controlli e poter continuare il loro viaggio che li porterà –  anche a loro insaputa – nel mercato della prostituzione.
Grazie al lavoro dell’OIM, dei tutori e dei servizi sociali è aumentato il numero di coloro che riusciamo ad agganciare e a indurli a seguire il percorso di protezione che la legge prevede in questi casi.
Ci auguriamo – conclude la presidente Pricoco – che la discussione in aula del progetto di riforma dei Tribunali per i minorenni mantenga e migliori la possibilità di azione specifica delle Procure e dei Tribunali minorili. La proposta di trasformarli in sezioni specializzate all’interno dei Tribunali ordinari minaccia infatti la loro specificità.

Argo

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  • ...ogni tanto qualche notizia incoraggiante che sostiene il morale anche degli operatori....Grazie

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