E’ nato così il circolo di lettura “Libri in libertà”, che ha fatto proprio il programma contenuto nel suo nome allitterante, il cui etimo rimanda a libet, libuit, libere: fare ciò che ti è gradito, scegliere l’oggetto che più ti piace (il libro!!) al di fuori dell’obbligatorietà dei testi scolastici, della propaganda libraria o delle mode imposte dalle testate giornalistiche.
Alla voglia di sperimentare la nuova libertà dal lavoro, dal tempo misurato sulla base della prestazione, hanno risposto amiche appartenenti a varie categorie culturali: dalla casalinga all’imprenditrice, dall’insegnante alla cattedratica, dal medico alla scrittrice.
In due anni e mezzo dall’inizio non è mai saltato un incontro, complice il piacere di stare insieme a dibattere su qualcosa di concreto, portando ciascuno la diversità della propria opinione.
Ci vediamo una volta al mese, a turno, a casa di una di noi, eludendo per la fierezza della libertà, gli inviti di librerie e case editrici, libere di riunirsi d’estate in una rinfrescante cornice campestre.
Dalle prime riunioni molto sobrie a base di tè e pasticcini,si è passati talvolta a veri e propri simposi, ma sempre all’insegna della leggerezza e della convivialità informale.
Anche nella scelta dei libri, siamo passate da una fase di spontaneismo alla ricerca più consapevole di alcuni filoni di lettura. Nel corso di questi due anni e mezzo abbiamo privilegiato premi Nobel o aspiranti tali (Vargas Llosa, Munro, Ph.Roth,ecc.), scrittrici e scrittori italiani contemporanei (Ferrante, Lagioia, Scurati, ecc),libri d’interesse etnico che ci aiutassero ad approfondire la soggettività femminile e la condizione della donna in una prospettiva non eurocentrica (Shoneyin, Taye Selasi, Nayr, ecc.).
Al fervore del dibattito si pone fine concordando il libro del mese successivo, la data del prossimo appuntamento e la casa che ci accoglierà. Verso le ore venti ci si congeda, perché gli occhi sono ancora buoni per leggere, ma sono già in difficoltà con le prime luci della sera.
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bella la vs idea di questa autorganizzazione alla lettura....perchè non cercate di valorizzare gli scrittori che tentano di esrimersi a proprie spese, ancora sconosciuti o quasi, che si limitano a usare le pagine di internet?
sarei disponibile a inviarvi qualche mia creazione, se gradite...
grazie
pino ingardia