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I ragazzi dell’Arcobaleno nella casa del Vaccarini

C’è un “Arcobaleno in città” di cui quasi nessuno si è accorto. Solo una piccola targa, affissa alla bacheca di ‘Casa Vaccarini‘, l’elegante struttura riaperta alla fruizione almeno fino all’8 dicembre, ricorda la sua esistenza.
Se la casa del grande architetto, che ha contribuito alla ricostruzione di Catania dopo il terremoto del 1693, è stata riaperta al pubblico con la mostra “Volti e luoghi della Catania letteraria”, dobbiamo ringraziare non solo la Soprintendenza e l’Università, ma anche quattro ragazzi che di questo “arcobaleno” sono i protagonisti.
Si tratta di quattro ragazzi ‘difficili’, con procedimenti penali a carico, che hanno chiesto e ottenuto di essere ‘messi alla prova’, di dimostrare cioè a se stessi e alla società di voler cambiare e assumere uno stile di vita onesto e costruttivo.
Il programma di rieducazione a cui hanno aderito passa -in questo caso- anche attraverso il lavoro.
Ecco allora “Arcobaleno in città”, il progetto fortemente voluto dalla pediatra Loredana Caltabiano, che già conosciamo come animatrice di MusicaInsieme a Librino, l’orchestra che -aderendo al modello Abreu, diffuso in Italia da Claudio Abbado – permette accesso gratuito e libero alla musica per i bambini di questo quartiere disagiato.
Da quest’anno Caltabiano è presidente anche del Rotary club Catania, il più antico della città, e ha coivolto altri club Rotary di Catania e di alcuni centri della provincia e persino la Rotary Foundation, per raccogliere i fondi necessari a finanziare quattro borse lavoro della durata di cinque mesi e offrire a dei ragazzi fragili la possibilità di percepire una modica somma a fronte di una attività lavorativa legale ben diversa dal facile guadagno consentito dalle attività delinquenziali.
I ragazzi impareranno i rudimenti di un’attività lavorativa facilmente spendibile in futuro, ma soprattutto apprenderanno il rispetto del territorio e dei beni comuni.
Il progetto prevede infatti che partecipino al recupero di aree archeologiche o di particolare pregio storico-architettonico della città, un modo per riscoprire, anzi scoprire tout court, luoghi di grande bellezza di cui essere orgogliosi come catanesi.
Alla elaborazione del progetto e alla sua realizzazione hanno collaborato innanzi tutto gli assistenti sociali dell’USSM (Ufficio Servizi Sociali Minorili) di Catania, che hanno individuato i ragazzi più idonei a seguire questo percorso educativo, nonchè la Soprintendenza ai Beni Culturali e il Dipartimento di Scienze Umanistiche per l’identificazione dei siti al cui recupero i giovani avrebbero collaborato.
La prima tappa è stata proprio la riqualificazione di alcuni ambienti di “Casa Vaccarini”, un tour de force che ha impegnato i ragazzi in modo intensivo perchè la struttura fosse pronta in tempo per l’apertura della mostra in cui sono esposti fotografie di monumenti, paesaggi e aspetti tradizionali del nostro territorio, accompagnati da citazioni letterarie.
Fondamentale il ruolo svolto dalla Cooperativa “Prospettiva“, che ha offerto la guida di un pedagogista e si è caricata degli adempimenti assicurativi e di sicurezza sul lavoro. Quanto al Rotary, non si è limitato al finanziamento, ma è stato presente con due tutor, una architetta e un ingegnere.
E adesso i ragazzi, che hanno già potuto vedere i primi frutti del loro impegno, sono in attesa di essere coinvolti nella fase successiva del progetto. Un altro sito li attende, lavoreranno per restituirgli bellezza, imparando a conoscere meglio la città e dimostrando di essersi positivamente ‘messi alla prova’.

Argo

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