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Giuffrida, la cuda qualchi vota si fa testa

Amara la situazione “du mischinu” che deve subire soprusi ed è privato di ciò che gli spetterebbe. Eppure alla povera gente che ha l’amaro destino “di faticari” senza poter disporre del frutto del proprio lavoro non mancano né la voglia di riscatto nè la speranza, perchè talvolta accade che “a cuda” si faccia testa.
Così scrivono e cantano Francesco Giuffrida e Gianni Famoso nella canzone che oggi vi riproponiamo, composta a partire da “modi di dire, proverbi, frasi idiomatiche, versi di canti popolari usati in Sicilia negli anni subito successivi al 1860”.
Un’altra delle canzoni di Giufà, acronimo formato dalle iniziali degli autori ma anche nome di una maschera siciliana. E la Sicilia è più che mai presente in questi versi, scritti nel 2010, che contengono riferimenti ad un mondo contadino ormai quasi del tutto scomparso.
Non a caso gli autori suggeriscono la consultazione del testo di Antonino Uccello “Risorgimento e società nei canti popolari siciliani”, Parenti, Firenze, 1961 (ripubblicato dalla Pellicano Libri nel 1987).

La memoria, purtroppo sbiadita, dei fatti accaduti in Sicilia è fatta anche di tristi vicende, di momenti di repressione e di violenza che hanno ‘punito’ duramente chi cercava di cambiare le cose.
E’ accaduto a braccianti e sindacalisti, come Placido Rizzotto, Salvatore Carnevale e molti altri. E’ accaduto nelle manifestazioni del luglio del 1960 contro il governo Tambroni, in cui -a Catania- perse la vita Salvatore Novembre, un muratore ventenne originario di Polizzi e vennero feriti dalla polizia molti altri manifestanti.
La canzone, portatrice di un messaggio universale ed attuale, è stata utilizzata a conclusione dello spettacolo “Padri e padrini, da Garibaldi a Falcone“, presentato da ‘Il cantaStoria’ dal 2011 al 2014. .

La cuda, qualchi vota, si fa testa
Vistu ca ‘nta la casa dô mischinu
cu arriva arriva cumanna e fa festa
ccu angherii e supprusi di cuntinu …
la cuda qualchi vota si fa testa
Vistu c’avemu st’amaru distinu
di faticari e po’ nenti n’arresta
sempri aspittannu l’aiutu divinu …
la cuda qualchi vota si fa testa
Vistu c’amu arristari all’abbuccuni
sutta lu suli e sutta la timpesta
e c’è cu mancia e vivi all’ammucciuni …
la cuda qualchi vota si fa testa
Vistu ca ‘a terra fussi ‘i cu la zappa
scrivi ‘u nutaru ccu la manu lesta
cussì si nni ‘mpussessa cu havi cappa …
la cuda qualchi vota si fa testaVistu ca forti ‘ncarca lu baruni
e ‘a nostra vita ni l’attassa e ‘mpesta
e la putenza caca a la ragiuni …
la cuda qualchi vota si fa testaVistu ca ni mannati sbirri e vai
ppi supirchiari cu è persona onesta
e abbentu non putemu aviri mai …
la cuda qualchi vota si fa testa
Argo

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