Era inevitabile che avvenisse. La Catania Parcheggi spa non poteva accettare senza reagire l’annullamento dell’appalto relativo al parcheggio interrato di piazza Raffaello Sanzio, decretato dal Comune di Catania nel giugno di quest’anno.
Un paio di giorni dopo partiva infatti il primo ricorso al Tar, seguito a settembre da un ulteriore ‘ricorso per motivi aggiuntivi’.
Il prossimo giovedì, 22 ottobre, presso la prima sezione del Tar di Catania dovrebbe svolgersi l’udienza relativa al parcheggio.
Le ditte che fanno parte del Raggruppamento Temporaneo di Imprese che ha assunto il nome di Catania Parcheggi, di cui la Final di Filippo Lodetti Alliata detiene la quota di maggioranza vogliono soldi. Chiedono appena 13.889.040 euro di risarcimento!
DOCUMENTI
Sono le penali previste dalla legge 163/2006 nel caso di revoca di una concessione. Nella richiesta è compreso l’indennizzo per il mancato guadagno, con l’aggiunta -non poteva mancare la ciliegina sulla torta – di un milione come “ristoro” per il danno all’immagine della Final, “azienda nota a livello nazionale”.
Non a caso il provvedimento preso dall’amministrazione non era stato di revoca ma di “annullamento per illegittimità degli atti”. Era infatti chiaro che, in caso di revoca di un accordo già stipulato, sarebbe intervenuta la richiesta di penali, una vera spada di Damocle per un comune con grossi problemi di bilancio. L’annullamento, basato sull’individuazione di un vizio di forma dell’atto originario, avrebbe invece potuto salvare le casse comunali.
Revoca o annullamento quindi. Su questo dovrà pronunciarsi il Tar e, come abbiamo visto, non è solo una questione di termini, perchè le conseguenze sono pesanti.
Se il Tar dovesse dare ragione alle ditte ricorrenti e costringere il comune a sborsare 14 milioni, la città dovrà ringraziare ancora una volta l’amministrazione Scapagnini, il rimpianto sindaco nominato commissario all’emergenza traffico dal premier Berlusconi e il suo braccio destro Tuccio D’Urso, inventore del programma di parcheggi, quasi tutti interrati, che ci ha già regalato quel capolavoro di bruttezza che è la nuova piazza Europa, sempre che di piazza si possa ancora parlare.
DOCUMENTI di supporto
Sebbene oggi l’amministrazione non sia più la stessa, bisogna riconoscere che anche l’attuale amministrazione non è esente da colpe. Lo sottolineano le aziende ricorrenti che ricordano come l’attuale RUP (Responsabile Unico del Progetto), Orazio Palmeri, e l’amministrazione in genere abbiano continuato a tenere rapporti di collaborazione con la Catania Parcheggi almeno fino a tutto il 2014, “dando ampia dimostrazione di voler realizzare l’opera in questione”.
E’ stata la voce dei cittadini a levarsi, nella primavera di quest’anno, contro un progetto che non rispondeva ad esigenze della città ma favoriva interessi di singoli imprenditori legati al carrozzone di politici non irreprensibili.
In un primo momento l’imprenditore Mariano Incarbone, poi condannato per mafia, protetto da Lombardo, come dimostra uno stralcio della sentenza su Raffaele Lombardo. Adesso Lodetti Alliata, indagato per turbativa d’asta.
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Come spiegare altrimenti, d’altra parte, un projet financing che prevede un sostanzioso contributo pubblico? E per giunta consente alla ditta di realizzare all’interno del parcheggio anche un‘area commerciale, per rendere l’affare più lucroso?
Era questo ciò di cui la città aveva bisogno? Consegnare le sue piazze – in zona di grande pregio, come in questo caso – agli speculatori privati e poi piangere la perdita degli spazi aperti e del verde, come è avvenuto per piazza Europa?
Delle sospette illegalità dell’iter amministrativo è stata interessata, proprio per iniziativa di Argo Catania (che aveva pubblicato i dcumenti ottenuti con accesso agli atti), non solo la Procura ma anche l’Autorità Anticorruzione.
Il parcheggio di piazza Sanzio non si farà, ma le ditte appaltatrici potrebbero fare cassa con i soldi delle penali. E saremo noi a pagare. Forse i catanesi
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In tema di “parcheggi” temiamo che il Comune in mano a Bianco si comporterà come il precedente in mano a Stancanelli il quale pagò, di tasca nostra e non sua, come avrebbe dovuto fare, un mega risarcimento ai Virlinzi per il ritardo da loro sofferto nel devastare Piazza Europa con un analogo “parcheggio”, pubblico solo a parole , ma nei fatti al servizio di un loro supermarket tuttora operante . Un ritardo dovuto ad accertamenti della Procura di Catania e non da rilievi ostativi del Comune che ne avrebbero potuto giustificare l’esborso . Una devastazione non solo urbanistica ma anche morale appesantita da una connessa ipoteca bancaria iscritta sulla pubblica piazza come se fosse un bene privato del concessionario. Un simile risarcimento da parte del Comune non può che avere costituito lo stimolo per la analoga richiesta di danni ingenti da parte di altri autori dell’ analogo progetto su Piazza Sanzio , quest’ultimo finanziato addirittura con fondi comunali. Non resta che attendere ed osservare con attenzione il comportamento del Comune avanti il TAR, sul nuovo caso di parcheggi-negozi per potere constatare la grave prosecuzione del bieco affarismo politico, mal camuffato da incapacità amministrativa non penalmente perseguibile, che ha ridotto Catania allo stato attuale.
Se non sbaglio chi parla di danno all'immagine della Final era socio di un condannato per mafia, Incarbone, ed è lui stesso indagato per l'Expo. Mi pareche l'immagine lasci quindi a desiderare
Parcheggio Sanzio. La vendetta dei privati e le casse comunali sotto scacco
Se fino a pochi mesi fa gioivamo per il provvedimento attraverso il quale si è messa la parola fine alla realizzazione di un progetto devastante ed oneroso che prevedeva la trasformazione del Lungomare di Catania in un centro commerciale, oggi seguiamo con attenzione ed apprensione l’iter di un altro procedimento che rischia di avere effetti devastanti sulle casse comunali e più in generale sull’attuazione di politiche volte a soddisfare i reali bisogni dei nostri concittadini.
Intendiamo fare riferimento alla controversia che oppone la Catania Parcheggi S.p.A. al Comune di Catania e che ha per oggetto l’annullamento, giustamente disposto dal Comune, di un project financing avente ad oggetto la realizzazione di un parcheggio interrato in Piazzale Sanzio a condizioni contrattuali inaccettabili per la collettività, sotto innumerevoli punti di vista.
I privati hanno impugnato la delibera comunale di annullamento dello scorso giugno ed hanno chiesto 14 milioni di euro a titolo di risarcimento, rivendicando soprattutto un indennizzo per il mancato guadagno e un danno all’immagine. A decidere sarà la Prima Sezione del T.A.R. di Catania.
Ancora una volta la nostra città rischia di essere penalizzata per essersi opposta allo scellerato connubio tra i poteri straordinari affidati all’allora sindaco Umberto Scapagnini e il ricorso al project financing come strumento per fronteggiare le emergenze.
Auspichiamo, così come è avvenuto nel caso della vicenda relativa alla “Viabilità di scorrimento Europa – Rotolo”, che non sia la collettività a dover sostenere i costi di iniziative che avevano come unico scopo quello di rispondere agli interessi di pochi privati.
Vorremmo che fosse dimostrato non tanto il mancato guadagno di un’impresa, ma il mancato coinvolgimento della comunità catanese, sempre più attenta ed operosa, in progetti strategici e costosi. Ci piacerebbe raccontare un giorno che ad essere danneggiata in questo ed in simili casi sia stata soltanto ed esclusivamente l’immagine della nostra città.
CittàInsieme
Catania, 20 ottobre 2015
Vorrei solo ancora dire che parcheggi sotterranei se ne incontrano in molte città in Italia e all'estero, ma in nessuno di quelli che ho visto è evidente lo scempio architettonico di piazza Europa. Un parcheggio sotterraneo dovrebbe prima di tutto non svilire il luogo dove sorge, essere pressoché invisibile, togliere le auto dalla strada, e non creare un fasullo "borghetto". M. Munzone