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Reddito di cittadinanza, una richiesta di don Ciotti

21 marzo, Bologna, giornata della memoria. Don Ciotti dal palco della manifestazione si rivolge al Parlamento italiano invocando l’introduzione del reddito minimo di cittadinanza. Una richiesta ripresa  poi dall’Associazione Libera  nomi e numeri contro le mafie con una petizione per il reddito di dignità (www.campagnareddito.eu)  e unaraccolta di firme organizzata dai vari coordinamenti provinciali d’Italia.
A Catania è stata effettuata nel giugno scorso presso la sede di Libera in via Grasso Finocchiaro insieme ad altre associazioni presenti. In questa campagna Libera si è trovata al fianco sia partiti come SEL ed esponenti del PD, sia movimenti come il M5S, i quali hanno presentato al Senato delle proposte di legge relative al reddito di cittadinanza.
“Noi – dice don Ciotti – lavoriamo sui nostri temi senza chiudere ai partiti”. Lo slogan dunque è non con le bandiere dei partiti, sì con tutti quelli che affrontano questi problemi.
Ed è con questo spirito che lo scorso 30 giugno don Ciotti è intervenuto alla Camera per scuotere le istituzioni affinché  si approvi in tempi stretti una buona legge per il reddito minimo o di cittadinanza.
Lo ha fatto ricordando la recente Enciclica di Papa Francesco nella quale si ribadisce che “la crisi finanziaria era l’occasione per sviluppare una nuova economia più attenta ai principi etici………….Ma, purtroppo , non c’è stata una reazione che abbia portato a ripensare i criteri obsoleti che continuano a governare il mondo”.
Lo ha fatto anche ricordando sia l’articolo 34 della Carta di Nizza dei diritti fondamentali (12/12/2007) dell’Unione Europea nel quale si ribadisce l’impegno “a garantire una esistenza dignitosa  a tutti coloro che non dispongono di risorse sufficienti , sia l’articolo 36 della Costituzione italiana  laddove si dice che bisogna assicurare al lavoratore e alla propria famiglia “un’esistenza libera e dignitosa”.
Si tratta di un reddito della dignità per le persone , come precisa don Ciotti nell’intervento in Parlamento , non di elemosina ;di una risposta concreta ed efficace a povertà e mafie in quanto garantisce uno standard medio di vita per coloro che non hanno adeguati mezzi di supporto, liberandoli da ricatti e soprusi.
E’ una misura già presente in tutti i paesi europei eccetto l’Italia, Grecia e Bulgaria. Il Parlamento europeo ce lo chiede dal lontano 16/10/2010 e l’Europa lo raccomandava dal 1992 nel testo 92/441 CEE agli articoli 12 e 5 nei quali si invitavano gli stati europei a introdurre un reddito minimo garantito .
Tutti questi documenti parlano della dignità come dell’ingrediente indispensabile della nostra vita per renderla libera, viva, pienamente umana.

Argo

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