I dati non sono precisi, persino le fonti ufficiali forniscono numeri contrastanti, ma la sostanza è chiara: i minori stranieri non accompagnati che sbarcano in Sicilia molto spesso si rendono irreperibili e si allontanano dall’isola per raggiungere paesi che considerano più attraenti.
Alcuni hanno una meta ben definita e cercano di raggiungere parenti o amici che li attendono, altri vanno alla ventura rischiando di cadere in circuiti illegali che li inducano ad attività illecite, compresa la prostituzione.
Oltre un anno fa era stato avviato un nuovo Sistema Informativo Minori (SIM) che avrebbe dovuto rendere tracciabili i minori stranieri su tutto il territorio nazionale, ma esso è ancora in fase sperimentale e funziona solo in alcuni luoghi di sbarco (ad esempio Augusta).
Per di più ad essere collegati ad esso – anche in questa fase sperimentale – sono solo le Prefetture e le Questure del territorio, ma non le Procure e i Tribunali per i minorenni, proprio i soggetti che hanno il compito di tutelare i minori subito dopo lo sbarco.
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Spetta infatti alle Procure minorili chiedere ai rispettivi Tribunali per i minorenni l’avvio di un procedimento volto a tutelare il minore. Solo a seguito di tale azione, il Tribunale per i minorenni può affidare il minore al Servizio sociale del Comune di competenza (con prescrizione di trasferimento immediato in una struttura adeguata ed elaborazione di un progetto educativo individualizzato) e convocarlo per l’ascolto.
Allo stato attuale la modalità di registrazione dei minori stranieri in uso presso ogni Procura e ogni Tribunale per i minorenni non permette di rilevare un dato aggregato sugli allontanamenti e sui trasferimenti di competenza presso altri territori.
L’impossibilità di estrarre dati di sintesi non permette quindi di sapere quanti minori siano stati trasferiti per competenza in altri Tribunali, quanti si siano allontanati e quanti siano nel frattempo diventati maggiorenni.
Cerchiamo di capire qualcosa dai numeri a disposizione.
Secondo il Report pubblicato dalla Direzione Generale dell’Immigrazione (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) i Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) sbarcati in Sicilia nel 2014 sono stati 5672, a fronte di 7831 in tutta Italia (più del doppio rispetto all’anno prima)
Quanti tra questi sono sbarcati nei porti di Augusta, Catania, Pozzallo e Siracusa, vale a dire nel territorio del Distretto di Corte d’Appello di Catania?
Ci fornisce i dati il Procuratore presso il Tribunale per i Minorenni di Catania, Caterina Aiello: “In 180 sbarchi avvenuti nel 2014, i Minori Stranieri Non Accompagnati sono stati 5423 (96% di tutti gli sbarchi in Sicilia). Il porto maggiormente interessato è stato quello di Augusta (il più utilizzato dall’operazione Mare Nostrum) con 3910 minori sbarcati. Seguono quelli di Pozzallo con 733 e Catania con 693”.
C’è un dato inequivocabile che dimostra quanto sia grande il numero di minori che si sono allontanati subito dopo lo sbarco e la primissima accoglienza: nel 2014, la Procura ha chiesto al Tribunale per i minorenni di Catania di avviare la procedura di tutela solo per 956 Minori Stranieri Non Accompagnati. Neanche un quinto dei 5423 minori sbarcati.
Questo significa che più di 4400 di loro si sono allontanati oppure sono stati trasferiti in territori di altri Tribunali o sono nel frattempo diventati maggiorenni.
Il Procuratore Aiello ci spiega che fino allo scorso anno, prima di avviare sistematicamente la procedura volta a tutelare il minore, si acquisivano informazioni sulla permanenza effettiva dei minori sul territorio di competenza.
Dalla fine dell’anno scorso, d’intesa con il Tribunale per i minorenni, non si aspetta più di acquisire informazioni di eventuali allontanamenti. Si avvia da subito la procedura di tutela per agganciare un numero maggiore di minori e ridurre gli allontanamenti.
Ma importa a qualcuno, oltre che al Procuratore e al Presidente del Tribunale per i minorenni, di capire che fine fanno questi ragazzi e di intervenire per tutelarli?
Pare proprio di no.
Il Ministro Alfano, durante la conferenza stampa di metà gennaio 2015, a Palermo, dove ha incontrato la Commissione regionale Antimafia, ha fornito dei dati confusi e imprecisi. Ad esempio ha dichiarato che i minori stranieri sbarcati in Sicilia sono stati 4628, di cui 1882 irreperibili (41%), mentre il Report del suo Ministero afferma che 4628 sono quelli rimasti in Sicilia, a fronte di 5672 sbarcati sull’isola (vedi Repubblica e Stranieriinitalia.it).
Riguardo agli irreperibili, sul Report del Ministero si dichiara che, al 31/12/2014, essi sono 3707 (35%) su 10536 presenze di Minori Stranieri Non Accompagnati su tutto il territorio nazionale.
Ma, nell’intervento di Alfano, non colpisce solo e tanto l’approssimazione dei dati quanto la mancanza di una politica di gestione del fenomeno immigrazione che continua ad essere visto come ‘emergenza’ da affrontare con interventi tampone.
Non basta siglare accordi e istituire unità di missione se non si interviene -ad esempio- aumentando il numero dei posti SPRAR (vedi Strutture per piccoli migranti). La conseguenza inevitabile sarà che i minori rimarranno nei centri di prima accoglienza fino alla maggiore età, come di fatto avviene, sempre che non scappino prima. E così fa la maggior parte.
Il Viminale continuerà a giustificarsi rassicurandoci -come ha dichiarato ancora Alfano a Palermo- “che si tratta per lo più di minori tra i 16 e i 18 anni, per lo più egiziani. Spesso hanno in tasca il numero di un parente o di un amico da raggiungere. Cercano un futuro migliore. Insomma, chi scompare non finisce per forza nei canali dello sfruttamento”.