Non è un fenomeno isolato. L’inciviltà diffusa e la mancanza di costanti e capillari controlli generano, nel nostro territorio, la nascita di molte microdiscariche, che spesso rimangono non bonificate e talora crescono su se stesse, alimentate da ulteriori sversamenti. Anche il controllo da parte dei cittadini e delle associazioni può contribuire ad accendere i riflettori su questi fenomeni e a contrastarne la diffusione. Ecco, nel seguente comunicato, un esempio di azione compiuta da Legambiente.
Un dettagliato esposto è stato depositato da Legambiente alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania in merito alla perdurante presenza di una micro discarica lungo il fiume Simeto immediatamente a valle della traversa Santa Domenica, nell’area nota come “Quadara Manganelli”, area di elevato valore ambientale e storico – archeologico e di interesse turistico – escursionistico.
Nello scorso mese di febbraio Legambiente aveva inviato ancora una volta il Comune di Adrano a provvedere alla bonifica dell’area e a porre in essere interventi “strutturali” per prevenire e sanzionare l’incivile fenomeno dell’abbandono dei rifiuti quali la realizzazione di una recinzione a margine della strada sterrata, il posizionamento di una sbarra mobile all’ingresso della strada sterrata per consentire l’accesso con mezzi meccanici soltanto a coloro che ne hanno legittimo titolo, la collocazione, anche temporanea, di telecamere di sorveglianza, la cui presenza avrebbe anche un effetto deterrente per le attività illecite.
Nonostante nell’esposto del 25/02/2015 sia stato indicato il termine di 30 giorni per l’adozione dei provvedimenti richiesti non soltanto non è stato effettuato alcun intervento ma non è stata fornita alcuna giustificazione del ritardo. In un recente sopralluogo Legambiente ha accertato la permanenza dei medesimi rifiuti presenti a febbraio.
Per questi motivi Legambiente ha chiesto alla Procura della Repubblica di effettuare i dovuti accertamenti e valutare l’eventuale sussistenza di condotte penalmente rilevanti.
Inoltre, considerando il perdurare di attività illecite che continuano a deturpare aree naturali sottoposte a particolare tutela e che mettono a rischio la salute dei cittadini che frequentano la zona anche per finalità turistico – escursionistiche, è stata chiesta l’adozione di misure cautelari attraverso il sequestro dell’area interessata dalla micro discarica.
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