Sarà possibile scoprirli grazie ai laboratori della Città (in)Visibile, un progetto appena iniziato rivolto ai giovani tra i 19 e i 35 anni che mira a creare un turismo socio-responsabile nella nostra città, un tipo di turismo che valorizzi non solo i luoghi di interesse storico-artistico, ma anche le diverse culture delle persone che la abitano.
Catania è di fatto una città multiculturale, “punto di incontro e scontro di diverse culture, tradizioni e religioni”, ma qui la tolleranza è più diffusa dell’integrazione, che è un processo lungo e non senza ostacoli.
L’obiettivo primario del progetto è favorire l’integrazione positiva, che può avvenire solo attraverso il rispetto e la conoscenza dell’altro, della sua cultura e delle sue tradizioni. Motivo per cui ciascun laboratorio è composto da partecipanti stranieri appartenenti ai vari gruppi etnici che risiedono ormai da anni a Catania.
Attraverso questi laboratori i giovani avranno infatti l’opportunità di conoscersi, confrontarsi, condividere le loro conoscenze e le loro esperienze e imparare a lavorare insieme per valorizzare il luogo in cui vivono. Acquisiranno inoltre delle capacità tecniche e degli strumenti che potrebbero tornare utili in un futuro impiego.
I laboratori sono in tutto 9 e abbracciano diverse tematiche: dalla fotografia al teatro, dalla cucina alla radio, dalla ciclo-meccanica alla scrittura… ma nonostante ognuno abbia il suo percorso indipendente tutti i gruppi di lavoro sono intrecciati l’uno all’altro da un obiettivo comune: “valorizzare il patrimonio dimenticato, abbandonato, degradato, invisibile della nostra città e dare il via a un network di realtà giovanili che lavorano su territorio, ambiente e sviluppo sostenibile.”
Durante il progetto ciascun gruppo svolgerà un lavoro di mappatura nella propria area di interesse (monumentale, culinaria, urbana, etc.), e alla fine del progetto verrà prodotta una guida “che sarà messa a disposizione di turisti, stranieri e di tutti coloro che vorranno visitare la città di Catania al di fuori dei circuiti turistici convenzionali.”
La seconda fase del progetto invece vedrà l’avvio di una «Officina di turismo socio-responsabile», “uno spazio di creazione e formazione da rivolgere principalmente a giovani della stessa età ma provenienti da luoghi geografici diversi, con un’apertura verso scambi, gemellaggi, visite d’istruzione con altri giovani europei.”
I laboratori avranno una durata da 5 a 8 mesi, con appuntamenti settimanali, e prevedono attività sia teoriche che pratiche.
Ecco i laboratori previsti, ad alcuni dei quali è ancora possibile iscriversi:
Il progetto è finanziato dal Ministero della Gioventù e del Servizio Civile e le associazioni che lo promuovono sono: Arci Catania, Mangiacarte, Zeronove, Melquiades, Catania insieme e Ghezà, già conosciute nel territorio per le loro iniziative multiculturali e di diffusione della cultura.
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La parte più urgente di “Cittainvisibile” è rendere visibile il porto di Catania preda di alcuni soggetti che da oltre un ventennio lo hanno chiuso ai cittadini.
Un porto che ancora oggi potrebbe offrire decine di migliaia di posti di lavoro diretto ed indotto nei settori della nautica, delle crociere e della pesca turistica, tutti ancora in tenuta in tutto il mondo.
Un porto attaccato al centro monumentale di Catania che si estende lungo una delle spiagge più belle d’Italia fino ad un porto internazionale, il tutto sormontato dal vulcano più alto d’Europa.
A tutte le associazioni di Cittainvisibile siamo pronti a dare maggiori informazioni e relativi documenti che possano finalmente svegliare una cittadormiente da troppo tempo.