Una circolazione paritaria di informazioni e pareri dovrebbe caratterizzare ogni ‘forum‘, “comunità virtuale di utenti con interessi comuni, che aprono e partecipano a discussioni dedicate a un argomento specifico”, come leggiamo nel dizionario Treccani.
Questo normalmente accade, infatti, in tutti i forum aperti sul web, ma non è esattamente successo nel tanto decantato ‘forum cittadino’ sulla bozza di Variante del Centro Storico (VCS) indetto dall’Assessorato all’Urbanistica e decoro urbano “in sintonia con i principi dell’Urbanistica partecipata”.
In un forum ‘normale’, ogni partecipante dovrebbe conoscere le opinioni di tutti gli altri partecipanti, mentre -nel nostro caso- non c’è stato alcun confronto fra i partecipanti.
Ciascuno si è dovuto limitare ad inviare “osservazioni e suggerimenti nella e-mail dedicata” attivata, a questo scopo. Si è avuta così una trasmissione unidirezionale, diretta esclusivamente all’assessorato.
Solo l’Assessorato conosce, quindi, per intero tutte le osservazioni e i suggerimenti che sono stati inviati, a meno che i diretti interessati non abbiano trovato il modo di renderli pubblici per altre vie.
Si aggiunga a ciò che la documentazione su cui bisognava ragionare, data la sua rilevanza, avrebbe meritato un posto immediatamente accessibile dalla home page del sito del Comune.
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E’ necessario invece andarla a cercare appositamente, digitando ‘variante centro storico’, dopo di che solo al sesto risultato si viene reindirizzati alla pagina “Servizio Attuazione della Pianificazione – P.R.G. Pianificazione Urbanistica e Progetti Speciali”, e solo scorrendo questa pagina fino in fondo si perviene al presunto ‘FORUM CITTADINO. Variante Generale del Centro Storico di Catania”.
Ma, qui pervenuti, si scopre appunto che non di un ‘forum’ si tratta ma di un semplice indirizzo a cui inviare osservazioni.
L’assessore Di Salvo, nell’annunciare i prossimi passaggi di questa proposta di VCS, ha continuato a sottolineare che si è trattato di uno ‘strumento di condivisione pubblica’.
Non riusciamo a vedere la novità dato che, per quanto ne sappiamo, soprattutto quando si è trattato di approvare strumenti urbanistici, i relativi documenti sono stati sempre messi per un certo tempo a disposizione degli interessati perché facessero le loro osservazioni.
L’unica differenza è che prima venivano esposti su supporti cartacei mentre adesso sono pubblicati in formato digitale, con l’aggravante che, trattandosi di files PDF molto pesanti, i computer dei comuni mortali hanno difficoltà ad aprirli direttamente, a meno che non si dotino, su suggerimento di qualche amico più esperto, di appositi software capaci di facilitare l’operazione.
Il risultato è che adesso si conosce di ciascun intervento solo quello che l’Assessore ha ritenuto di doverci far sapere.
Potrebbe esserci il rischio che molte delle osservazioni fatte rimangano disattese, senza che la pubblica opinione le possa conoscere e valutare la disponibilità dell’amministrazione a modificare il proprio approccio al problema.
Dalle dichiarazioni dell’Assessore, infatti, si capisce che la proposta di Variante verrà confermata nell’integralità delle sue scelte di fondo.
Non era difficile che, da parte dell’Amministrazione, fossero maggiormente condivise le proposte relative alla destinazione d’uso dei tre grandi ospedali cittadini che saranno decentralizzati, tanto erano generiche e onnicomprensive le previsioni di riutilizzo elencate nel documento.
Se questo è il risultato, ci si chiede se continuare a parlare di ‘urbanistica partecipata’ non sia solo un modo per precostituirsi alibi rispetto a scelte che si è già deciso di fare.
A prescindere, come direbbe Totò.