Da rifiuto a risorsa. Uno degli slogan cari ai movimenti ambientalisti, a Zafferana Etnea è già una concreta realtà e la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani, che prima era una delle principali cause del disavanzo finanziario del Comune, sta diventando uno dei principali strumenti del suo riequilibrio.
Pochi numeri dicono più di tante parole. Nel 2010 la tassa sui rifiuti raccoglieva 600 mila euro a fronte di una spesa di 1500; nel 2014, fra introiti da tasse e ricavi dalla vendita dei rifiuti correttamente differenziati, entrano 1500 euro a fronte di 1100 euro di spese.
Miracolo? No, solo scelte organizzative azzeccate e determinazione politica nel portarle a compimento, assieme ad un lavoro culturale mirato che fa scoprire e apprezzare a tutti i cittadini, a cominciare dai più piccoli, i grandi vantaggi che ne derivano per la cura dell’ambiente oltre che per le casse private e comunali.
Animatore di questo progetto che in 5 anni ha portato Zafferana al vertice in Sicilia fra i Comuni che praticano la raccolta differenziata, è Alfio Russo, sindaco dal 2009 e al suo secondo mandato.
Al momento del suo primo insediamento Zafferana differenziava meno del 3% dei suoi rifiuti; alla fine del 2014 la percentuale è arrivata all’80%.
Una performance straordinaria ma che dimostra la fattibilità della cosiddetta strategia ‘rifiuti zero’ che si propone, appunto, di “riprogettare la vita ciclica delle risorse in modo tale da riutilizzare tutti i prodotti, facendo tendere la quantità di rifiuti da conferire in discarica allo zero, contrapponendosi alle pratiche che prevedono necessariamente un processo di incenerimento o discarica”.
Come funziona concretamente il sistema, ormai esteso a tutto il territorio comunale comprese le frazioni di Sarro, Poggio Felice, Fleri e Pisano? Fatti scomparire i famigerati cassonetti, la raccolta avviene innanzitutto col sistema del porta a porta rigorosamente calendarizzato sia per i privati che per gli esercizi pubblici.
In tal modo umido, plastica, vetro, alluminio, legno, acciaio, carta/cartone, vestiti usati, ferro, e pneumatici usati, sono raccolti separatamente e venduti al prezzo medio di mercato ai rispettivi consorzi per il recupero e il riciclo, coprendo abbondantemente i costi di trasporto e conferimento.
La frazione indifferenziata viene così ridotta al minimo consentendo di gestire correttamente anche i rifiuti speciali e particolarmente pericolosi come medicinali scaduti, materiali ingombranti, pile usate e batterie auto.
Gli stessi numeri documentano la positiva risposta dei cittadini che volentieri si sono allineati al nuovo sistema di raccolta, convinti anche dal concreto sistema di premialità che lo accompagna.
Oltre alla raccolta porta a porta è data infatti la possibilità ai privati di conferire i loro rifiuti già differenziati direttamente all’isola ecologica, che sorge alle porte della cittadina, poco distante dalla zona degli impianti sportivi.
Qui i loro depositi vengono pesati e prezzati secondo le tipologie per essere registrati in un’apposita card magnetica e tradotti, a fine anno, in sostanziosi sconti sulla tassa di raccolta, in proporzione ai materiali scaricati.
Recentemente, presso la stessa isola ecologica, sono stati istallati due casotti dove vengono raccolti e redistribuiti tutti quei materiali -mobili, vestiti, libri, oggetti vari- che possono essere riutilizzati. Per ora questo servizio è gratuito ma, quanto prima avverrà in cambio di minimi contributi in denaro che serviranno a finanziare un minimarket solidale di generi alimentari a cui potranno fare ricorso i cittadini meno abbienti attraverso l’accredito di appositi bonus che saranno distribuiti dai servizi sociali del Comune.
Da gennaio 2014 il sistema di premialità è anche collegato ad un’altra iniziativa che sta avendo grande successo: la “casa dell’acqua”. L’acqua è la stessa, proveniente dagli acquedotti comunali, che arriva nei rubinetti delle case. In questo caso è, però, microfiltrata, purificata dal cloro, refrigerata, controllata batteriologicamente con frequenti analisi e gasata.
La “Casa” consente ai cittadini, mediante una carta ricaricabile, di prelevare un quantitativo massimo di 20 litri d’acqua potabile a settimana, naturale (a 3 centesimi a litro) o gassata (a 5 centesimi). L’utilizzo di questo servizio è esteso anche a tutti i non residenti che possiedono un immobile nel territorio del Comune
Ma, con tre centesimi di euro di credito, che si ottengono depositando 3 chili di plastica, carta, vetro, alluminio o umido, si può prelevare gratis un litro di acqua naturale erogata dalla “Casa”.
A completamento di quest’altro progetto, sta per andare in porto anche l’ipotesi di fornire ai cittadini 6 bottiglie in vetro (con tappo ermetico e cestello contenitore) con conseguente drastica diminuzione di ingenti quantità di bottiglie plastica.
Il rifiuto in tal modo diventa risorsa ambientale, economica ma anche di solidarietà concreta, con l’augurio che siano sempre più numerosi i Comuni che vorranno seguire l’esempio di Zafferana.
Gli ultimi articoli - Ambiente
La battaglia contro la privatizzazione del porticciolo di Ognina sembrava vinta. A maggio dello scorso anno
Un ‘bellissimo novembre” per il Ponte sullo Stretto, sul quale – in questi ultimi giorni –
Catania si aggiudica l’ultimo posto nella classifica delle città italiane più green? Non ci stupisce. Il
Vi è capitato di incontrare qualcuno che, davanti ai mucchi di spazzatura ancora abbondantemente presenti nelle
Sul nuovo Piano Regolatore del Porto corrono voci, si fanno dichiarazioni, anche da parte del presidente