“In Europa le persone con infezione da Hiv sono 2.300.000, in Italia 140.000 e in Sicilia 2.800 e, in tutti i casi, un terzo degli interessati non lo sa”, Luciano Nigro, medico infettivologo, presidente della LILA (Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS) di Catania, intervistato da Pinella Leocata, La Sicilia, 22 novembre.
Numeri, questi, che dimostrano quanta strada si deve ancora percorrere rispetto al lavoro di prevenzione e cura. Conseguentemente, la LILA , anche in vista del primo dicembre (giornata mondiale di lotta all’AIDS), offre ai cittadini catanesi la possibilità di effettuare gratuitamente un test, quello salivare.
L’esame si svolge presso la sede dell’Associazione (via Finocchiaro Aprile, 160, tel. 095551017) da sabato 22 a martedì 25 novembre, dalle ore 16,30 alle ore 19,00. Il test è somministrato da un medico, che è coadiuvato da un counselor (esperto nella relazione di aiuto).
Si tratta di un’iniziativa che fa proprio lo slogan ‘getting to zero’, zero nuove infezioni, zero discriminazioni, zero morti Aids-correlate, dell’attuale campagna internazionale contro il virus.
Secondo Nigro, “Molti i vantaggi di questo metodo la cui validità è uguale a quella del test fatto con il prelievo di sangue: innanzitutto garantisce l’anonimato e ha luogo in una sede diversa da quella ospedaliera dove non tutti vogliono andare, inoltre la risposta del test salivare si ha in venti minuti, mentre per quello ematico occorrono due giorni”.
Il test, ovviamente, è rivolto a coloro i quali hanno tenuto comportamenti a rischio: chi ha consumato sostanze stupefacenti per via endovena utilizzando materiale non sterile e chi ha fatto sesso non protetto.
Scoprire in tempi veloci una situazione di sieropositività è importante sia perché il trattamento con i farmaci di ultima generazione garantisce una migliore qualità della vita e ha significativamente ridotto gli effetti collaterali, sia perché nei soggetti in trattamento, diminuisce notevolmente la carica virale.
“Questo – sottolinea il prof. Nigro – significa che, se trattiamo tutte le persone positive, la malattia scomparirà perché non trasmette più. Oggi siamo in grado di farlo attraverso l’informazione, l’uso del preservativo, il test e le terapie delle persone sieropositive.
E va detto che lo stesso trattamento diventa una forma di prevenzione perché le persone trattate non trasmettono il virus, così come la donna trattata non trasmette il virus al proprio figlio”.
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