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La luce condivisa delle idee nel TEDx della Scuola Superiore di Catania

“Dovendo riassumere il TEDxSSC in una parola scelgo il termine luce” afferma l’artista senegalese Baye Gaye. E prosegue: “Su questa terra c’è tanto buio, queste teste pensanti, invece, creano luce”.
Un trionfo di idee arricchito dalla bellezza della condivisione. Il TEDxSSC, tenutosi sabato scorso presso la Scuola Superiore di Catania, ha donato alla città etnea una boccata d’ossigeno culturale.
L’evento è stato realizzato dalla SSC grazie all’impegno profuso per mesi da allievi ed ex allievi della Scuola e con il patrocinio dell’Università.
Il modello è quello delle conferenze TED: conferenze che nascono in California 26 anni fa con lo scopo di diffondere ogni idea degna di nota, attraverso interventi di ospiti di caratura internazionale. La x aggiunta al “marchio” TED indica gli eventi organizzati in maniera autonoma a livello locale sulla base di linee guida generali fornite da TED.
“Dall’eccezione alla regola”. Questo il tema dell’evento. Qual è la linea di demarcazione tra la regola e l’eccezione? 13 speakers provenienti da tutto il mondo hanno cercato di rispondere a questa domanda.
Francesco Cafiso, giovanissimo sassofonista jazz di fama mondiale proveniente da Vittoria, racconta la sua scelta di vita: rimanere in Sicilia.
“Ci sono tre motivi che mi hanno spinto a rimanere nella mia terra natìa“, spiega il giovane jazzista siciliano: “preservare la mia identità e le mie radici, provare a cambiare le cose nella mia terra e vivere con le persone a me più care”. E dove non arrivano le parole, arriva la musica. Ognuno dei tre motivi della scelta è seguito dall’esecuzione di una sua composizione. “Sono riuscito ad ottenere successo rimanendo nella mia terra. Vorrei che questa non fosse un’eccezione, ma una regola”.
Racconta con passione la storia dei Briganti di Librino il loro coach senior Umberto Bonaccorsi. Una storia di riscatto sociale, di riappropriazione dei beni pubblici, di passione e impegno civile. Una storia eccezionale che si auspica possa diventare regola.
Eccezionale e commovente è anche la storia di Hibu Ali. Scappa giovane da un’Eritrea devastata dal conflitto con l’Etiopia, attraversa a piedi lo spazio che lo separa dal mare e prende la via della Sicilia su uno dei barconi che attraversano il Mediterraneo.
Comincia a lavorare facendo piccoli lavoretti, dal “porta-pizze” al cameriere, e con quei soldi finanzia i propri studi. Così riesce a diventare un infermiere professionale. “Adesso lavoro a Lampedusa per aiutare i miei fratelli che fuggono dalla guerra. So di essere un’eccezione, ma vorrei che queste persone riuscissero a realizzarsi nella propria vita, vorrei che questa fosse la regola››.
“Hibu Ali. Abbiamo ascoltato la sua storia. L’abbiamo chiamato per nome” – dice Rosario Valastro, presidente regionale della CRI – “Siamo abituati a sentirli chiamare con nomi sbagliati: migranti, clandestini, immigrati irregolari. Come se l’essere umano potesse essere illegale“. ‹”Nessuno vorrebbe lasciare la propria terra”, continua Valastro, “abbiamo il dovere di aiutare queste persone”.
Molti altri gli ospiti intervenuti: Alex Vespignani (Fisico, Professore presso Northeastern University a Boston), Fabio Pulizzi (chief editor della rivista “Nature Nanotechnology”), Carmelo Papa (Executive Vice-Presidente di STMicroelectronics), Antonella Ferrara (Presidente di TAOBUK, il Taormina book festival), Mimmo Costanzo (imprenditore, CEO di Cogis), Simone Tornabene (Digital strategist), Tiziano Tassi (esperto di digital marketing, fondatore di “Caffeina”) e Lea D’Antone (storica, professoressa presso la Sapienza di Roma).
Ma il TEDx non è solo questo. Non c’è solo l’intervento preparato, fondamentale è l’apertura di spazi di dialogo tra speakers e partecipanti. Divengono importantissime, quindi, anche le pause. Durante i due coffee break e il pranzo tutti approfittano per dialogare con gli speakers e discutere con gli altri partecipanti in una straordinaria atmosfera di condivisione e partecipazione.
Funzionale a questo obiettivo è anche la struttura “social” dell’evento. Più di un centinaio di migliaia di tweet riportanti frasi pronunciate dagli speakers e suggestioni legate agli interventi sono stati inviati dai partecipanti durante l’evento e raccolti sotto l’hashtag #TEDxSSC, al fine di condividere con il resto del mondo quest’esperienza.
L’evento è stato poi trasmesso in streaming gratuito e, come da modello TED, i video dei singoli interventi saranno presto caricati su You Tube. L’evento, quindi, non è ancora finito. La condivisione di idee, suggestioni e riflessioni continua adesso su internet!
Non si può non notare con piacere il ruolo importante che l’Università e la Scuola Superiore continuano a ricoprire sul territorio con l’obiettivo di stimolare il fervore culturale catanese, aprendo spazi di dialogo e confronto continui per la cittadinanza. Non resta che sperare che eventi culturali di questo tipo non rimangano solo eccezioni, ma diventino “regola” perché la città ha davvero bisogno di un po’ di ‘luce’.
Una galleria di immagini più completa si può vedere a questo indirizzo

Argo

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