Nasce al Campo San Teodoro Liberato di Librino per iniziativa dell’ASD Rugby I Briganti e del Centro Iqbal Masih. E’ la Librineria, una biblioteca sociale da costruire con le nostre donazioni e che potrebbe diventare anche uno spazio di aggregazione per adulti e bambini del quartiere. Ce ne parla oggi una volontaria, Chiara Pulvirenti.
Quando il Centro Iqbal Masih e la squadra di rugby I Briganti hanno liberato il Campo San Teodoro, un impianto sportivo comunale ridotto in macerie e calcinacci, arroccato su una collina da cui si vede tutto Librino, io non c’ero. E non c’era la maggior parte di voi, non c’erano le istituzioni, non c’era chi oggi discute di rinascita delle periferie, di rammendo, di restauro, di riqualificazione.
Non c’era Catania, ma soprattutto non c’erano i suoi cittadini. Forse eravamo impegnati a discutere di mala politica, sorseggiando aperitivi nei salotti buoni della città. O più probabilmente stavamo ad arrostire salsicce all’ombra di un pergolato, perché cos’altro si fa il 25 aprile, magari dopo essersi concessi giusto una “passeggiata” per il centro storico, canticchiando canzoni di un passato che abbiamo già liquidato?
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Eppure due anni fa nel giorno dell’anniversario della Liberazione c’era chi celebrava la Resistenza rompendo un catenaccio e, armato di guanti e rastrelli, provava a restituire agli abitanti del quartiere più popolato, temuto e bistrattato della città, Librino, un’opportunità di riscatto sociale, attraverso la riappropriazione di un bene comune abbandonato da tutti.
Dai presenti e dagli assenti di allora si deve partire per comprendere cosa significhi per l’intera città la nascita della Librineria, la biblioteca sociale portata alla ribalta da una pagina Facebook (https://www.facebook.com/librineria) che sta sorgendo proprio al Campo San Teodoro Liberato. Si tratta di un centro di aggregazione culturale, immaginato in un borgo di 70.000 abitanti in cui non c’è una sola libreria.
La più semplice delle idee, quella di portare i libri a Librino, è stata avanzata proprio da quello stesso gruppo di pazzi, visionari e sognatori, che con una palla ovale insegna ai ragazzi del quartiere che per difendere i propri diritti si lotta, si affonda nel fango con tutta la squadra e si corre insieme fino alla meta.
Noi allora non c’eravamo, ma possiamo esserci adesso, scegliendo quale significato imprimere alla nostra scelta di partecipazione.
Possiamo semplicemente donare un libro, un volume che abbiamo amato, che da bambini ci ha tenuto compagnia, o ci ha costretti a fare più grandi i nostri sogni, un libro che ci ha resi più forti, quando da adolescenti nessuno sembrava capirci, oppure il libro che da adulti ha dato parole e immagini alle nostre speranze e al nostro disincanto, alla nostra voglia di cambiare o al nostro cinismo, o semplicemente conforto, lacrime e risate nella noia di un giorno libero.
Possiamo scrivere all’indirizzo librineria@gmail.com e fissare un appuntamento con i volontari, che saranno ben felici di incontrarci.
Se non viviamo a Catania, possiamo persino spedirlo il nostro pacco di libri (siamo generosi!) e all’indirizzo che i Briganti ci invieranno, per farsi trovare dai postini, ci saranno operatori ansiosi di scartarlo insieme ai bambini, i veri protagonisti di questo nuovo progetto, che timbreranno, catalogheranno e disporranno negli scaffali le nostre donazioni.
Oppure possiamo scegliere la Partecipazione in senso stretto. Possiamo decidere di affrontare pigrizia, paura e pregiudizi e portare il nostro contributo direttamente alla meta: al Campo San Teodoro Liberato. Magari in una domenica di campionato, quando gli spalti si riempiono di striscioni, mentre i giocatori si rotolano nella polvere e i tifosi soffrono e gioiscono insieme e cantano a squarciagola “Brigante se more”.
Incontreremo gli ortolani che insieme alle loro famiglie hanno adottato un lotto di terra intorno al terreno di gioco e fanno festa e si scambiano verdure e ricette. Magari all’ombra di un albero ci sarà qualcuno con un libro in mano, perché nel motto della sua squadra ci crede con tutto il cuore: “Ama l’ovale, odia il razzismo. Tutto muscoli, tutto cervello, mischia fino alla vittoria”.
Sarà la nostra occasione per trasformarci da assenti in presenti, per scoprire il vero significato della condivisione e di quella partecipazione politica che non io conoscevo prima di arrivare a Librino, una passione civile sporca di fango, terra e da domani… anche di inchiostro!
non si leggono commenti perchè non bqsta proporre la donazione dei libri. Bisogna proporre la vendita dei libri anche attraverso la formazione di strumenti mobili di traspoorto dei volumi come ad esempio le LAPE.Ebbene, i nostri giovani sono capaci di fare grandi cose e grandi giravolte sulle aree pubbliche , sulle piazze e sulle spiagge. Non sanno vendere libri. Anche perchè non li leggono.