Si rinnova a Pedara la magia dei carri allegorici mariani in occasione della settembrina festa patronale della Madonna Annunziata, una tradizione che è documentata già sin dalla fine dell’Ottocento.
A partire da un’immagine guida che fa da sipario, si dipana, quadro dopo quadro, una grandiosa e spettacolare macchina scenica che, alla fine si allunga per un intero lato della piazza principale del paese e si alza in verticale per parecchi metri, accompagnata da un corredo di giochi di luce e da un commento musicale.
Sono scene con figure viventi su episodi tratti dalla Sacra Scrittura e servono ad illustrare alcune tappe della storia cristiana della salvezza che ha avuto il suo apice nel mistero della maternità di Maria.
Ne viene fuori una sorta di catechesi per immagini che unisce arte, tecnica e fede e dà forma caratterizzante ad una delle poche espressioni di religiosità popolare non inquinata da miracolismi e da culti di santi in odore di paganesimo.
A questo proposito, quest’anno vorremmo, piuttosto, far notare che un certo virtuosismo tecnologico è andato un po’ a discapito delle scene con personaggi viventi, che qualificano la finalità didattica della narrazione, il cui filo è apparso a tratti slegato e poco consequenziale.
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Allo stesso modo, anche il sottofondo musicale continua ad essere la ‘nota stonata’ della serata, sia per la scelta dei brani, che ci sembrano del tutto inappropriati e contrastanti con le finalità anche religiose e non solo spettacolari, sia per l’assordante volume con cui vengono diffusi.
Capita, inoltre, certi anni che si tenti una specie di incursione nell’attualità, in genere citando episodi relativi alla vita della locale comunità. Quest’anno si è voluto invece rendere omaggio alla canonizzazione dei due papi, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, con degli inserti che alla fine sono apparsi piuttosto giustapposti e ripetitivi, oltre ad aver eccessivamente allungato i tempi, già di per sé lunghi, della serata.
Resta comunque un appuntamento ricco di note originali e capace di richiamare un gran numero di visitatori e che ha il suo valore aggiunto nel fatto che la manifestazione, nelle sue varie espressioni artistiche, artigianali e tecniche, è frutto di un lungo lavoro collettivo dei giovani dei due quartieri storici del paese, il “partito Piazza” e il “partito s. Antonio”.
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, con rinnovata fede verso colei che da generazioni è invocata come Madre Celeste, anche quest’anno Pedara tributa solenni festeggiamenti a Maria SS. Annunziata, onorando quella tradizione popolare iniziata con le parole profetiche: “Tutte le generazioni mi chiameranno beata”.
Diverse forme di devozione fanno da cornice a tali festeggiamenti.
Uno sguardo di particolare interesse è rivolto ai Carri allegorici mariani, realizzati dalla maestria dei partiti Piazza e Sant’Antonio.
L’opera che vogliamo presentarvi questa sera è il risultato di svariati mesi di progettazione, di accurata ricerca di stili, di tecniche meccaniche e scenografiche; elementi che hanno dato vita al Carro Piazza per l’anno 2014.
Un’opera imponente allo sguardo, carica di significati teologici, dottrinali e mariani.
Da una preziosa gemma iniziale, il nostro viaggio ideale prende vita dalla raffigurazione della Santissima Trinità, fondamento della nostra fede: un unico Dio nella Trinità e la Trinità nell’unità.
Un mistero che riusciamo a cogliere solo immergendo il nostro cuore nella semplicità.
Riflettere sul mistero della Trinità è come andare alla scoperta delle nostre radici più profonde, perché noi veniamo dalla Trinità e siamo in cammino verso di essa. Se Dio è amore allora non può essere un Dio solitario, perché l’amore non esiste se non tra due o più persone.
In questo progetto d’amore si inserisce pienamente Maria, Assunta in cielo nella sua umanità, che diventa modello e guida per ciascuno di noi.
In questo viaggio verso la santità, con gli strumenti dell’eucaristia, della perseveranza nel servizio e dell’annuncio del Vangelo, ci affidiamo alla guida sapiente della chiesa attraverso i suoi pastori.
Nell’anno della loro canonizzazione, ripercorriamo gli esempi di fedeltà alla Chiesa dei papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.
La maestosa scena centrale ripercorre alcuni episodi salienti del nuovo testamento:
La visitazione di Maria alla cugina Elisabetta; la nascita di Gesù; la presentazione al tempio di Gerusalemme in cui Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, guardando Maria negli occhi le profetizza il dolore che ella patirà insieme al figlio trafitto dai chiodi della croce: “anche a te una spada ti trafiggerà l’anima”. L’incontro dell’adultera con la misericordia di Dio e le sue parole che risuonano forte: “neanch’io ti condanno, va e non peccare più”.
E poi l’intervento materno di Maria a Cana: “fate ciò che lui vi dirà”, invito a fidarci totalmente alla sua parola per l’intercessione di Maria.
Alla conclusione del nostro percorso saliremo con Gesù sul monte Tabor e li, con Pietro, contempleremo il Cristo nella sua divinità, tra Mosé ed Elia, la legge e la profezia, e risuoneranno le parole: “é bello per noi stare qui”.
Per la realizzazione del suo progetto di salvezza Dio ha avuto bisogno del si di Maria.
Santa Maria, Vergine dell’attesa, donaci del tuo olio perché le nostre lampade si spengono. Vedi: le riserve si sono consumate. Non ci mandare ad altri venditori. Riaccendi i nostri cuori e accoglieremo la vibrante esortazione di Papa Francesco: non facciamoci rubare la speranza.
Viva Maria.
Carissimo ed anonimo autore di quest’articolo pieno di critica: Questo é il commento ” testo originale” del carro piazza anno 2014! Mi spieghi lei dov’è il filo a tratti slegato e poco consequenziale! Firmato Dott. Alessandro Rapisarda
Aggiungo che per quanto riguarda il sottofondo musicale che lei definisce nota stonata, la musica viene accuratamente selezionata, ed è spesso utilizzata anche dalla tv vaticana!!! Quindi prima di criticare si documenti! E soprattutto quando scrive un articolo, si firmi!
Saluti
Dott. Rapisarda Alessandro
Partito Piazza Pedara
Gentile lettore Alessandro Rapisarda, vorremmo fare notare come l’articolo da noi pubblicato nasca dalla volontà di valorizzare una tradizione che consideriamo molto bella e valida, purtroppo poco conosciuta al di fuori di Pedara e dei paesi limitrofi.
La nostra intenzione di metterne in luce la bellezza è dimostrata dal rilievo dato alla galleria di foto relative ai due carri
mariani. Cosa che abbiamo fatto puntualmente ogni anno da quando siamo sul web.
Nessun intento polemico, quindi, ma solo qualche garbato appunto, nella convinzione che sia possibile migliorare questa bellissima esperienza.
Per esempio, un commento musicale più sobrio potrebbbe -a nostro parere- contribuire a creare un’atmosfera di maggiore raccoglimento, più consona ai temi trattati.
Riguardo ai contenuti delle scene, tenga conto che il nostro appunto riguardava i due carri nel loro insieme e non il suo in particolare, e, se va a ripassare con la memoria i carri degli anni precedenti, si accorgerà facilmente che non siamo andati troppo lontani dalla realtà.
Quanto all’accusa di aver pubblicato un articolo anonimo, facciamo
presente che non di anonimato si tratta ma di una scrittura collettiva, che nasce dal confronto comune, come spieghiamo nella colonna destra del blog, sotto il titolo “Nessuno firma, firmano tutti”.
Forse una lettura sommaria della home page del sito ha impedito di
individuare questa caratteristica del nostro blog.
Ci rendiamo conto che, in un periodo in cui prevalgono personalismi
anche spinti e voglia di primeggiare, questa scelta di lavoro collettivo possa apparire insolita.
I nosri nomi, comunuqe, non sono nasccosti, ma ben leggibili alla voce “Chi siamo” del sito stesso.
Di quello che scriviamo e pubblichiamo ci prendiamo collettivamente la responsabilità, e se -come è accaduto di recente- ci capita di non essere d’accordo fra noi, lo diciamo con chiarezza.
Anche questo fa parte del nostro stile.
Sperando di avere dissipato i dubbi e di aver contribuito a smorzare i toni, auguriamo a tutti coloro che lavorano ai carri mariani, di
continuare a spendersi nella realizzazione di questo momento magico
-anche in questo caso- in modo collettivo…
gentile anonimo, chi scrive è il consulente musicale del partito “S.Antonio” che da oltre 15 anni sceglie con cura i brani dell’omonimo carro. Detto questo, rimango stupito da questo articolo in parte descrittore a buon fine, in parte denigratorio senza capirne il motivo. Faccio presente che contrariamente a quanto scrive, i carri non sono allegorici bensì Mariani, la festa in se è documentata fin dal 1602 (archivio di stato Palermo) e non dall’ottocento.
lei parla di “virtuosismo tecnologico”…solo un folle può nel 2014 utilizzare una tecnologica antiquata visto che vi è la possibilità di miglioramenti e quant’altro.
riguardo i temi logici di ambedue i carri, vi sono persone che collaborano dietro le quinte e che vanno alla ricerca minuziosa del tema trattato, per cui non credo esistano parti slegate del commento.
un ultima cosa riguardo la musica, viene scelta insieme a chi progetta, a chi scrive il commento, a chi prepara le scene, a vari collaboratori, agli dell’altro partito, cercando di mantenere il filo logico e nello stesso tempo evitando che i rumori prodotti dagli ingranaggi del suddetto carro, sia udibili a chi assiste all’apertura.
da persona che ha iniziato sin da bambino, le garantisco che arrivare a fare tale strutture, non è così semplice come apparentemente può sembrare, ma vi è un grande lavoro di svariate persone, da chi progetta a chi lavora, da chi dipinge a chi mette la musica, dai personaggi ai sostenitori; prima di critare in bene o male, credo sia sempre opportuno informarsi e non parlare a briglia sciolta, se poi qualcosa non va come dovrebbe andare, io intanto ho fatto il mio dovere in modo professionale, così come tutti quelli che mettono anche solo la presenza, poichè il carro è fatto da persone.
La mia non vuole essere assolutamente una provocazione, bensì un attento esame di ciò che ho letto e che non corrisponde a verità probabilmente per inesattezza di informazioni.
augurandole di vedere tantissimi altri carri futuri, colgo l’occasione per salutarla.
Tecnico del suono Domenico Pappalardo
Bedda la Sicilia delle feste e sagre. Per me e’ una delle cose piu’ belle dell’ essere siciliana. In queste feste che i siciliani sprigionano la loro creativita. Purtroppo molti turisti che passano non le condividono perche’ non ne sono a conoscenza.
Parecchi commenti e pochi “like” ( come ci impone, quest’ultima, la moderna innovazione tecnologica ed informativa). Sembra una bega tra “compari” e “ commare”. Ben altro frulla nella nostra nuda e cruda realtà quotidiana.
…….Auguri, per il prossimo anno.
n.b. Ovviamente ( per me) tra tanti anonimi mi firmo con il mio stato civile
– domenico stimolo
Kim Jong Un
buongiorno a tutti e buona ottava della festa di Maria l’Annunziata!
Conosco Alessandro e Mimmo da decenni e anche io lavoravo da piccolo in uno dei carri mariani. Stimo e apprezzo coloro che tuttoggi dedicano il loro tempo ai ragazzi che costruiscono appassionatamente i carri. Stimo e apprezzo anche gli autori degli articoli di Argo
Ho conosciuto alcuni di loro personalmente in questi anni e seguo il sito con interesse perché non fanno informazione punto e basta bensì approfondiscono argomenti interessanti per i Catanesi e per gli abitanti dell’hinterland trattando notizie di vario tipo: la scuola, le autorizzazioni comunali per la privatizzazione di tratti di spiagge, le strutture di accoglienza dei migranti (quelle del volontariato e quelle degli speculatori), eventi culturali, commemorazioni antimafia e tanto altro con la sola voglia di fare gruppo e rendere anche i lettori capaci di interessarsi a ciò che succede con spirito civico di gruppo e vincere finalmente il nostro individualismo menefreghista. Detto ciò aggiungo solo che mi ha fatto piacere leggere questo articolo su una realtà locale che mi tocca da vicino e vorrei dichiararmi totalmente d’accordo sulle osservazioni rilevate riguardo alla poca conseguenzialità delle scene del carro di sant’Antonio (quest’anno purtroppo ho visto solo quello) e anche per il volume (che deve coprire i rumori del lavoro ok ma…) e mi permetto di aggiungere la mia critica sul pompaggio di luce bianca intermittente da discoteca. Se le critiche scaturiscono da un articolo che comunque è stato scritto per ampliare la platea di ammiratori delle tradizionnostre t
alla fine la tastiera del cellulare si è ribellata..
dicevo: se la critica sorge spontanea da un articolo che cmnq nasce per divulgazione e approfondimento, non significa che sia sbagliata solo perché a farla sono giornalisti catanesi che non conoscono bene la storia e la tradizione pedarese. Significa invece che fanno bene Ale e Mimmo a suggerire ad Argo di approfondire la storia di tali eventi religiosi e culturali, ma fanno bene gli scrittori di Argo a dare spunti di riflessione ai mastri dei carri affinché l’utente finale messo in piedi in piazza dalla propria religiosità o dalla passione artistica possa godere di un momento di festa bello e profondo come era e come può essere. Mi piace anzi soprattutto che questo scambio di opinioni avvenga tra osservatori non imparentati e operatori direttamente interessati perché solo così si evitano complimenti faziosi o critiche di parte. (ad es. ammetto di aver criticato solo i santantonesi, ehehe)
Carissimi scrittori di Argo e “attenti” osservatori delle esibizioni dei carri mariani di Pedara, chi scrive è da alcuni anni che si occupa della scelta della tematica del carro del partito S.Antonio e della collocazione delle scene, insieme ad un gruppo di ragazzi che crede nella forza evangelizzatrice di un’opera che, insieme al “virtuosismo tecnologico”, ha anche “finalità didattico-religiose”.
Coloro che curano il filo tematico del carro ( come coloro che si occupano delle strutture, della colonna sonora, della scenografia, la cui professionalità è indiscutibile ) non sono certo degli incompetenti in materia. Si parla di giovani, anche studenti all’interno della facoltà Teologica di Catania, che da anni frequentano la Parrocchia e le realtà vicariali, che collaborano da oltre un decennio nel settore della catechesi, aiutando i bambini e i ragazzi nella formazione cristiana e preparandoli a ricevere i Sacramenti dell’Eucaristia e della Confermazione, che fanno parte, anche come responsabili, di svariati gruppi religiosi e formativi.
Questi giovani, già alcuni mesi prima, pensano al tema del carro, al messaggio religioso da lasciare agli osservatori, alla consequenzialità del “filo della narrazione”. Tutto questo, e non una semplice giustapposizione di elementi slegati ( …tanto per riempire il carro ) porta alla maturazione del progetto narratologico.
Come Alessandro prima di me, voglio anch’io allegarvi il commento di quest’anno che spiega il perché la scelta delle scene e del tema.
Resto chiaramente a disposizione qualora qualcosa del commento e/o del tema trattato non fosse chiara.
“Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelare se stesso e far conoscere il mistero della sua volontà”.
Anche quest’anno le maestranze giovanili del Partito sant’Antonio presentano il loro Carro mariano, quale segno di autentica devozione alla Vergine Annunziata e nella fedeltà alla secolare tradizione locale. Nel susseguirsi delle scene bibliche proposte, mediteremo sulla manifestazione di Dio nella storia della salvezza, culminata nell’incarnazione, morte e risurrezione di Gesù, contemplando come il Padre celeste ci abbia scelti prima della creazione del mondo per essere suoi figli adottivi in Cristo. Il rivelarsi di Dio si inserisce nel tempo e nella storia degli uomini: storia che diventa il luogo in cui possiamo costatare l’agire di Dio a favore dell’umanità. Dalla chiamata di Abramo ad uscire dalla sua terra per renderlo padre di una moltitudine di popoli, Dio forma Israele quale suo popolo e attraverso l’evento dell’esodo, lo conduce con l’aiuto di Mosè liberandolo dalla schiavitù dell’Egitto e facendolo passare illeso attraverso il mare Rosso. L’alleanza stipulata con Abramo e il continuo avvicinarsi di Dio alla storia degli uomini, vengono ancora confermati dal sogno di Giacobbe e dalla consacrazione di Davide quale re del popolo eletto per mano di Samuele. Ma è nella pienezza dei tempi che Dio si rivela completamente e in modo mirabile: egli manda il suo Figlio unigenito. Ciò che illumina e dà senso pieno alla storia del mondo e dell’uomo inizia a brillare nella grotta di Betlemme, dove insieme al Dio incarnato ci viene donata Maria, colei che accompagnerà in umile preghiera la comunità degli apostoli sino al giorno della Pentecoste, nel quale la potenza di Dio si manifesta attraverso il dono dello Spirito Santo alla Chiesa nascente. È la stessa Chiesa, chiamata ad essere segno e sacramento dell’amore di Dio, nata dal costato aperto di Gesù sulla croce, che viene prefigurata dal libro dell’Apocalisse nell’immagine solenne della nuova Gerusalemme che scende dal cielo, e in quella tremenda e gloriosa della Donna insidiata dal drago ma splendente e rivestita di sole. In quella Donna coronata di stelle e con la luna sotto i piedi, viene identificata anche la Vergine Maria che, pienamente associata alla vittoria di Cristo sulla morte, è libera da qualsiasi ombra di peccato e totalmente ricolma di vita. Per questo ti salutiamo regina dei cieli; ti salutiamo signora degli angeli, porta e radice di salvezza che rechi nel mondo la luce. Gioisci, vergine gloriosa, bella fra tutte le donne; o tutta santa, prega per noi Cristo Signore.
W Maria SS. Annunziata!
Mi sembrano molto assenti i principi cristiani di fratellanza e tolleranza.