Life is beautiful, il teatro rende omaggio alle vittime del Mediterraneo

La vita è bella e tutti abbiamo diritto di viverla, in pace. A dirlo è l’equipe della compagnia teatrale multietnica Isola Quassùd Liquid Company durante la performance “Life is beautiful – un rito di comunione in omaggio alle vittime del Mediterraneo”, una poetica denuncia della cosiddetta “emergenza sbarchi”  scritta e diretta da Emanuela Pistone, fondatrice dell’associazione culturale Isola Quassùd che da 10 anni si occupa di promuovere l’incontro tra le diverse culture dei paesi del Mediterraneo.
La compagnia e la performance teatrale nascono insieme il 16 ottobre 2013, a seguito degli sbarchi a Lampedusa del 3 ottobre. La morte di quei 366 uomini ha fatto maturare nell’attrice e regista catanese l’esigenza di trovare un modo per raccontare quella tragedia attraverso il teatro, senza retorica ma dando voce alle persone coinvolte.
La compagnia infatti non è formata solo da attori professionisti, ma soprattutto da studenti universitari e immigrati, alcuni tra i quali minorenni.
Su ispirazione del teatro di Pippo Delbono, fatto di persone e non di personaggi, anche in “Life is Beautiful” nessuno dei teatranti recita, ma tutti si raccontano, portando in scena il proprio vissuto.
L’obiettivo (perfettamente riuscito) dello spettacolo è proprio quello di stimolare la riflessione sul fenomeno degli sbarchi nel Mediterraneo, dando al pubblico la sensazione di poter percepire e toccare con mano quell’esperienza. Ed è per mano, infatti, che il pubblico viene condotto in scena e invitato a prenderne parte. Così il coinvolgimento non è solo emotivo, ma tangibile, quasi a voler ricordare che si è tutti protagonisti di quello che succede e non solo meri spettatori.
Oggi la compagnia è formata da una ventina di persone, ma questa composizione è diversa da quella originaria e molto probabilmente, come ci spiega Emanuela, domani cambierà ancora: sin dall’inizio comunque ne fanno parte l’artista senegalese Baye Gaye che ha un ruolo di collaborazione fondamentale nelle attività della compagnia e dell’associazione, altri collaboratori di Isola Quassùd, e un gruppo di studenti universitari che hanno conosciuto l’associazione tramite Maria Sanfilippo, mediatore culturale all’università di Catania.
Il 19 giugno 2014, per la giornata mondiale del rifugiato organizzata dall’UNHCR e dal Comune di Catania, la performance è stata rappresentata al Castello Ursino; in quell’occasione la compagnia è stata rinnovata e ha preso la forma attuale, raccogliendo attorno a sé anche immigrati provenienti dai recenti sbarchi a Lampedusa, minori stranieri non accompagnati, rifugiati e richiedenti asilo.
Domani? Chissà. Da ottobre Emanuela riprenderà a guidare il laboratorio teatrale multietnico già avviato dallo scorso ottobre, e ci saranno audizioni a scadenze regolari durante il corso dell’anno (il laboratorio e le audizioni si terranno al Teatro Machiavelli di Palazzo Sangiuliano grazie al sodalizio di Isola Quassùd con l’Associazione Ingresso Libero che gestisce questo pazio in collaborazione con il dipartimento di studi umanistici dell’Università di Catania), con lo scopo di accrescere e mantenere una certa eterogeneità del gruppo.
Il nome della compagnia, “Liquid Company”, parla da sé. Prendendo spunto dalla definizione di società liquida del sociologo polacco Zygmunt Bauman, questo nome vuole essere una provocazione: attorno a uno zoccolo duro di interpreti,  dare la libertà di partecipare a chi ne avesse voglia, rispecchiando in questo modo l’eterogeneità della società contemporanea.
Nonostante le difficoltà economiche che il mondo della cultura affronta in questo momento storico, la compagnia lavora sempre con la massima professionalità, dando dignità al lavoro svolto da ciascuno e valorizzando così il percorso artistico intrapreso da ogni partecipante, proponendo lo spettacolo con un budjet abbordabilissimo ma indispensabile. Alle fondamenta dello spettacolo c’è la formazione professionale di Emanuela Pistone che, durante gli anni di apprendistato a Roma,  ha imparato la costruzione drammaturgica di un testo da Vincenzo Cerami e Nicola Piovani, mentre Armando Pugliese le ha insegnato le tecniche della messa in scena.
Tra i testi proposti durante la performance, pezzi di Erri de Luca e Gianni Rodari sono affiancati da poesie scritte da alcuni interpreti dello spettacolo: la giovane eritrea Yrghalem Habte e  Mustafa Abdelkarim, giornalista e scrittore sudanese, entrambi studenti di scienze politiche all’università di Catania.
Durante l’anno saranno organizzati dei workshop per i membri della compagnia sulle discipline più varie (clownerie, acrobatica, scrittura creativa, danza e musica) perché, spiega Emanuela, solo attraverso la sperimentazione gli artisti si completano, conferendo nuovo vigore allo spettacolo.
Incontriamo i ragazzi della compagnia in un appartamento colorato e accogliente in via Caltanissetta 9, sede operativa di Isola Quassùd. Per molti di loro è il primo incontro con il teatro, per altri no. Mamadou, per esempio, faceva il comico in Senegal.
Parlano della loro esperienza nella “Liquid Company” con grande naturalezza e sembrano entusiasti di essere parte attiva di un progetto in divenire. Il progetto, infatti, prosegue con la scrittura della seconda parte dello spettacolo che racconterà cosa succede subito dopo l’arrivo sulle coste italiane. Anche in questo caso, ad essere messo in scena sarà il vissuto di ogni interprete, ma questi casi specifici serviranno a ragionare sull’esperienza umana dell’integrazione in senso generale.
La performance verrà messa in scena il 29 e il 30 agosto a Pedara presso “Amekàsa”, sede legale dell’associazione Isola Quassùd (dettagli sull’evento saranno pubblicati a breve sulla pagina fb della compagnia teatrale). Successivamente, il 22 settembre la compagnia sarà ospite dell’associazione Didime 90 a Salina.
Foto di Renè Purpura

Life_is_Beautiful_Def from Michele Truglio on Vimeo.

Argo

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