Si tratta di un percorso che non presenta difficoltà tecniche ma risulta faticoso per il notevole salto di quota che si copre in un numero relativamente piccolo di chilometri.
Si lascia l’auto nello slargo che si trova nel punto in cui, venendo da Zafferana, si incrocia la strada che sale da Pedara. Si imbocca quindi, dal passaggio pedonale, il sentiero della Schiena dell’Asino.
Di questo si percorrono tutti i ripidi tornanti iniziali, fino a quando si arriva ad una parte pianeggiante; un basso muretto di contenimento alla sinistra segnala il punto in cui bisogna lasciarlo per inoltrarsi fra gli ultimi pini del rimboschimento, oltrepassati i quali si intravede un grosso spuntone di roccia con, alla base, una piccola grotta dal profilo triangolare.
Si procede imboccando un canalone sabbioso che si diparte sulla destra della grotta e inizia ad inerpicarsi con una forte pendenza. Conviene procedere sul margine del canalone, dove le macchie di astragalo danno più consistenza al terreno.
Il canalone si divide quindi in due lingue e, nella fase ascensionale, conviene tenersi su quella di destra che progressivamente si sposta verso l’orlo della Valle del Bove.
E’ a questo punto che, muovendosi sul crinale si possono ammirare le spettacolari peculiarità di questa parte dell’alta Valle del Bove: dicchi isolati e a sviluppo di muraglia, vallette scoscese e brevi canaloni di sabbia, bocche eruttive e colate recenti.
Man mano che si sale la vegetazione si fa più bassa ma anche più varia di forme e di colori: senecio, saponaria, cerastio, achillea, romice, astragalo. Una festa per gli occhi che allevia la fatica.
Al mattino presto e nel primo pomeriggio la passeggiata permette di godere anche della
Dopo circa due ore (ma dipende dal passo che si tiene) si arriva sull’orlo inferiore del canalone della Montagnola dove si consiglia di fare una sosta prolungata sia per rifocillarsi sia per ammirare dall’alto la Valle del Bove in tutto il suo sviluppo verso il Salto della Giumenta, con sullo sfondo il mare di Riposto.
Riprendendo il cammino, si consiglia di spostarsi di poche decine di metri verso l’alto a sinistra, fino ad incrociare la traccia del sentiero che aggira la Montagnola per risalirlo fino ad arrivare a ciò che resta del Pian del lago.
Il rientro sullo stesso percorso è molto più facile perché si sviluppa lungo gli stessi canaloni di sabbia attraversati in salita; si consiglia di imboccare questa volta quello che scende a destra, avendo come punto di riferimento sempre il roccione alla cui base si apre la piccola grotta che avevamo utilizzato come segnale per l’inizio del percorso.
Procedendo poco oltre a scendere, si riprende il sentiero della Schiena dell’Asino per tornare alle macchine.
La battaglia contro la privatizzazione del porticciolo di Ognina sembrava vinta. A maggio dello scorso…
In Sicilia si chiamano Assistenti all’Autonomia e alla Comunicazione (ASACOM), in Italia hanno altre denominazioni,…
Felice Rappazzo, docente dell'Università di Catania, ci propone la sintesi di un dibattito avvenuto presso…
Un ‘bellissimo novembre” per il Ponte sullo Stretto, sul quale – in questi ultimi giorni…
Offrire agli studenti l’opportunità di ragionare su fenomeni di rilevanza economica che non siano riducibili…
Tornano su Argo i catanesinpalestina per parlarci della edizione 2024 del Nazra Palestine Short Film…
View Comments
Mi sto segnando tutti questi sentieri per la prossima volta che ritorno. Grazie delle foto e descrizioni :)