“Abbiamo in progetto la costruzione di una sede che chiameremo “La casa degli originali talenti”, ci confidava giusto tre anni or sono Tino Di Mauro, uno degli animatori dell’associazione di volontariato ‘Mettiamoci in gioco’ di S. Agata li Battiati.
Era solo un bel sogno di un gruppo di persone generose che volevano essere vicine ad un folto gruppo di ragazzi ‘bollati’ come disabili e alle loro famiglie?
Non proprio, visto che c’era già la certezza di un congruo finanziamento ottenuto partecipando, con questo progetto, al bando del Fondo di perequazione delle fondazioni bancarie e del volontariato per il 2008. Il Comune di Battiati si era, inoltre, impegnato a dare in comodato d’uso gratuito un terreno, in pieno centro, di sua proprietà.
Il sogno infatti è divenuto realtà, sebbene la strada si sia rivelata in salita, i problemi da affrontare notevoli, da quelli tecnici a quelli ‘politici’, anche perchè non c’erano voti da promettere e ‘santi patroni’ a cui offrire un fiore da mettere all’occhiello.
C’è stata la prova di resistenza alla fatica, le notti sotto le stelle per custodire il materiale in attesa del montaggio, i lavori manuali a cui collaborare. C’è stata anche la soddisfazione dei passi avanti compiuti, la crescita della partecipazione da parte dei volontari, il coinvolgimento di altre associazioni del coordinamento ‘Mettiamoci in rete’, ognuna con la sua specificità e le sue competenze.
Curioso, Manzoni direbbe provvidenziale, il contributo inatteso di uno dei più grossi gruppi cementieri nazionali, la Buzzi Unicem, che, attraverso un operatore locale venuto a conoscenza del progetto, ha donato il cemento necessario per le fondazioni.
Ce ne parla Tino, che ci accoglie insieme alla moglie Daniela, interrompendo il lavoro di sistemazione, con badile e carriola, dell’ampio spazio che circonda la ‘casa’, in parte ancora brullo, in parte già arricchito di piante, alcune delle quali donate da vivai.
La costruzione, un grande poligono in legno di oltre 300 metri quadri, è elegante e funzionale, sobria e discreta. Entriamo in un grande salone, con un bellissimo tetto con travi a vista, due piccole zone in muratura destinate ai servizi e all’ufficio di segreteria, un sobrio arredamento di tavoli e panche, espositori con fotografie, cavalletti con mosaici e disegni.
Sono alcuni dei prodotti dei laboratori realizzati con i ragazzi, più o meno giovani, portatori di problemi fisici e psichici, ma anche di abilità inaspettate, via via scoperte con orgoglio.
“Ho le mani magiche” dice di sé Valeria, una ragazza down, e sono belli davvero i suoi mosaici, realizzati con palline di carta colorata, tutte della stessa dimensione. Accoppiando i colori e modellando le forme, crea paesaggi e figure, ha realizzato anche i loghi dell’associazione Mettiamoci in gioco e della Casa degli originali talenti.
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Ha scoperto i proprio ‘talenti’. E non solo lei. Per tutti questi ragazzi l’arte è uno strumento di ‘liberazione’, e l’amicizia una strategia di recupero.
La casa, quasi pronta, sarà ufficialmente inaugurata a settembre, ma già comincia ad ospitare, sia pure a regime ridotto, le attività che vedono impegnati i ragazzi e i loro genitori: teatro, danza, lavori manuali, incontri formativi e informativi.
Il grigio muro del recinto ha preso ad animarsi per opera dei coloratissimi murales eseguiti dagli alunni di tre diversi licei artistici. Ad essi faranno seguito quelli di un artista che disegnerà il volto di Falcone, a cui è intitolata la piazza antistante, e quelli sponsorizzati da Addiopizzzo e dal Comune di Battiati.
Al funzionamento della casa collaboreranno gli stessi ragazzi che la frequentano. Ad essi infatti sarà affidata la gestione del bar, la cura del giardino e dell’orto, la pulizia. Perchè si cresce se si partecipa attivamente, se si diventa responsabili. Anche chi ha bisogno, può dare. E Tino si spinge ad immaginare un ‘emporio solidale’ da organizzare insieme ad un’altra associazione, Accoglienza e solidarietà, che si occupa delle povertà estreme.
A settembre partirà anche un altro progetto, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che coinvolgerà 50 utenti in un percorso formativo-esperienziale articolato in quattro laboratori -di scrittura creativa, di musica etnica, di espressione corporea e di scenografia- che ha l’obiettivo di “favorire un cambiamento culturale sociale e creare un ponte relazionale che faciliti un dialogo tra culture e problemi differenti.” Ne sono destinatari ragazzi con disabilità, giovani che vivono in comunità o segnalati dal Tribunale dei minori, ed anche immigrati.
Un fermento di idee e di proposte, perchè la ‘Casa’ è pronta ma nessuno ha intenzione di fermarsi; la strada è lunga e bisogna sempre andare avanti
Congratulazioni. Bravi. Buon proseguimento
Un’idea che costruisce un percorso per tutti gli altri futuri artisti. Buon lavoro 🙂