Soprattutto dall’Europa e per lo più con visto turistico dai principali aeroporti. Arriva così la maggior parte dei migranti che raggiunge il nostro paese, anche se la nostra percezione del fenomeno resta legata alle imbarcazioni provenienti dal Nord Africa attraverso un Mediterraneo trasformato sempre più in una tomba d’acqua.
Per evitare facili stereotipi, per capire meglio la composita realtà dei flussi migratori che coinvolgono l’Italia, vi mostriamo oggi alcune delle slide realizzate da Eleonora Caltabiano, medico ospedaliero presso l’Istituto di Malattie Infettive dell’Ospedale Garibaldi e responsabile dell’ambulatorio per l’assistenza socio-sanitaria agli immigrati irregolari.
Le slide sono parte di una presentazione realizzata da Caltabiano nell’aprile di quest’anno per un corso di formazione destinato a mediatori e sono state gentilmente messe a disposizione di Argo.
Pur essendo la realtà migratoria in costante evoluzione e sebbene non siano ancora stati registrati e rielaborati i dati relativi all’ultimo anno, riteniamo che questa presentazione rappresenti uno srumento importante per acquisire una prospettiva più ampia e saperne di più su quali siano stati fino ad ora i paesi di provenienza dei migranti, le modalità degli arrivi, le motivazioni che spingono a lasciare i paesi d’origine,
I dati utilizzati provengono dai Dossier della Caritas e del Centro Sudi e Ricerche Idos e fanno, con qualche eccezione, riferimento agli anni 2011-2012.
Alla parte introduttiva della presentazione, che oggi vi mostriamo,
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Interessante. Con i dati si va oltre le percezioni istintive e, in un certo senso, pilotate
anche se la ricerca fa riferimento a dati disomogenei e spesso riferiti a periodi temporali diversi, una cosa è certa: il fenomeno migratorio si presta a mille strumentalizzazioni politiche.
Il dato degli sbarchi è solo il più appariscente perché chi arriva via mare entra nel nostro sistema di accoglienza, che non è adeguato alle necessità di chi è costretto a fuggire dai paesi di origine, mentre chi arriva via terra, ad esempio dal Friuli, non viene censito con la stessa precisione e si disperde sul territorio.
Verissimo che gli arrivi via terra sono molto più numerosi e che quindi non è la Sicilia ad avere il primato degli stranieri residenti (regolari o meno).