Due rampe di scale ed è stato come scendere al cuore della storia e della identità religiosa di Catania.
La cripta dell’antica cattedrale di s. Agata la Vetere, il cui piano di calpestio coinciderebbe, secondo studi recenti, con la sede del Pretorio della Catania imperiale, luogo in cui, secondo la tradizione, si svolse il processo alla Patrona di Catania, ha fatto da cornice alla conferenza stampa conclusiva di un’originale esperienza didattica promossa dal Liceo Artistico Statale “Emilio Greco” di Catania.
Il progetto di studio di alcuni beni culturali della città aveva il suggestivo titolo di “CATANIA MISTERIOSA”, proprio perché ha voluto mettere a tema anche la conoscenza e lo studio di alcuni episodi di archeologia romana e medievale spesso poco noti.
Il progetto, finanziato dalla Regione Siciliana e patrocinato dal Comune di Catania, ha usufruito della collaborazione della Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Catania, del Parco Archeologico greco romano di Catania, del Kiwanis Club Catania Est, dell’Ente Morale Chiesa Sant’Agata la Vetere di Catania e della sede locale di SiciliAntica. Ognuna di queste istituzioni non solo ha messo a disposizione risorse, locali e personale esperto, ma si è fatta garante di una visione multiprospettica del lavoro svolto.
Il progetto è stato sviluppato dagli alunni della 3 A del corso di architettura del Liceo, sotto la guida di Stefania Di Vita, tecnico di laboratorio di grafica pubblicitaria e fotografia, e di Anna Di Carlo, insegnante di Discipline geometriche, che hanno curato anche la fase preparatoria caratterizzata da letture che ricostruivano soprattutto le evoluzioni del tessuto urbano di Catania.
I principali frammenti residui del perimetro difensivo della città, le cosiddette “Mura di Carlo V”, con una particolare attenzione al Bastione degli Infetti, normalmente chiuso ma che è stato possibile visitare grazie a Salvatore Castro, fra gli animatori del Comitato Popolare Antico Corso; i luoghi dei Martiri catanesi (Terme Achilliane, Anfiteatro romano, il trittico delle chiese del martirio agatino); l’itinerario archeologico classico comprendente il Teatro antico e l’Odeon, le Terme della Rotonda, le Terme dell’Indirizzo, il Foro romano; e per finire il Monastero di San Nicolò l’Arena, un sito che in qualche modo riassume al suo interno la storia della città fino al tardo Settecento.
Queste sono state le quattro tappe attraverso cui i ragazzi sono stati accompagnati alla scoperta, oltre che di alcuni siti a tutti noti, di altri la cui esistenza spesso è misconosciuta dagli stessi catanesi, una sorta di ‘città nascosta’ che resta fuori dai circuiti turistici e che versa in uno stato di desolante abbandono.
Nell’immediato questo itinerario didattico è stato finalizzato alla raccolta di materiale fotografico e documentario per la produzione di elaborati grafici, fotografici e multimediali. Proprio la presentazione e la descrizione di questi materiali hanno costituito il piatto forte della manifestazione conclusiva.
Successivamente sarà prodotto anche un pieghevole in cui verrà raccontato l’itinerario svolto con l’aggiunta di sintetiche indicazioni, anche stradali, relative ai monumenti studiati affinchè possa risultare utile anche ai turisti.
In prospettiva, infatti, questo era l’obiettivo strategico del progetto: mostrare ai ragazzi la molteplice ricchezza che la nostra città racchiude in sé e il grande potenziale turistico che potrebbe rappresentare, se adeguatamente strutturato, organizzato e offerto al grande pubblico, una opportunità anche lavorativa.
Non solo un momento di trasmissione e di approfondimento di conoscenze, quindi, ma un messaggio esplicito, rivolto al futuro di questi ragazzi, un sommesso invito a guardarsi attorno non distrattamente per scoprire che anche la nostra realtà offre grande varietà di risorse che aspettano solo di essere valorizzate.
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