Il corso medio-alto del fiume Simeto, a cavallo fra le province di Catania e di Enna, è un piccolo scrigno che riserva molteplici e variegate sorprese archeologiche e naturalistiche.
Inserita fin dal 2000 nell’elenco dei Siti di Interesse Comunitario con il codice ITA070026, i cosiddetti siti Natura 2000 per la conservazione degli habitat naturali, la riserva delle Forre laviche del Simeto comprende un territorio di 1.217,052 ettari ricadente nei comuni di Bronte, Adrano e Centuripe, ma, fino ad oggi non risulta essere stata ufficialmente istituita dalla Regione e non è in carico al Dipartimento Regionale Azienda foreste Demaniali. Risulta formalmente inserita nell’elenco delle Riserve naturali della defunta Provincia regionale di Catania ma, di fatto, non è stata mai affidata ad alcun ente gestore, per cui resta orfana.
Il primo tratto è visibile in località Pietrerosse, nei pressi del Ponte dei Saraceni dove la violenza vorticosa della corrente ha anche scavato nella roccia bellissime forme, le “Marmitte dei Giganti”, così chiamate perché ricordano vagamente delle enormi pentole.
Il tratto più alto si trova invece in località Serravalle nei pressi del ponte della Cantera, a valle del paese di Bronte, deviando per qualche centinaio di metri dalla provinciale poco prima che essa, dopo aver attraversato il fiume, risalga verso Cesarò.
Il contesto delle rive di questo tratto del fiume è dominato da una fitta macchia mediterranea, ma non mancano anche piccoli
Quattro sono i ponti che segnano la storia di questo tratto del fiume.
Si ritorna sulla statale in direzione di Regalbuto; oltrepassato il bivio per Adrano, si imbocca a destra la strada per Troina fino al
Si ritorna quindi indietro per imboccare, nei pressi dell’area archeologica del Mendolito, la provinciale di fondovalle che collega i territori di Adrano e di Bronte. Poco dopo si devia per una strada di campagna che porta, dopo qualche chilometro, di nuovo al fiume e quindi al Ponte dei Saraceni risalente al IX secolo la cui parte più bassa sembrerebbe risalire ad epoca romana mentre il resto è di matrice saracena. Rimane dell’antica struttura solo l’arcata centrale a sesto acuto; le altre sono state ricostruite nel secondo dopoguerra, essendo andate distrutte da un’alluvione.
Risalendo ancora in direzione di Bronte, dopo diversi chilometri si imbocca a sinistra la Sp 17/III, verso la località Serravalle, dove sorge il Ponte medievale detto della Cantera, forse di epoca normanna, in prossimità del punto in cui il fiume Troina affluisce nel Simeto. Nei pressi sono anche visibili le case Serravalle, un grande baglio con annessa una chiesetta dedicata a San Francesco di Paola e i resti di un mulino ad acqua.
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Bellissimo...un'articolo molto interessante. Quello che non capito e se ci sono dei sentieri lungo queste parti del Simeto.
Come sarebbe bello avere un sentiero con dei cartelloni che descrivono i siti e la natura! Purtoppo si sa che fine farebbero questi cartelli. Diventerebbero tele di graffiti e tira a segno. Forse queste cose si potranno fare tra sette generazioni!