Cercheremo di dare, anche per questa parte di percorso, informazioni il più possibile dettagliate, tenendo sempre presenti gli elementi forniti da Giuseppe Riggio nel volume ‘Etna il vulcano’ edito da Affinità Elettive, di cui abbiamo detto nella puntata precedente.
II tappa: Piano Provenzana – Rifugio di Monte Scavo
Dal piazzale di Piano Provenzana si imbocca verso nord il sentiero che, attraversando le recenti lave del 2002 che hanno ricoperto questa zona, risale fino alle pendici di Monte Nero, sul cui fianco è possibile osservare gli hornitos e una caratteristica ‘bottoniera’, una serie di bocche esplosive allineate lungo la verticale di una stessa fenditura apertasi durante l’eruzione del 1923.
Grande Traversata Etnea
Poco più avanti il sentiero svolta a destra, scendendo verso il rifugio di Timpa Rossa (con cisterna), da cui si diparte una traccia che, due chilometri più avanti, si immette sulla Pista alto montana. In prossimità di questo incrocio non è difficile individuare il piccolo sentiero che conduce all’ingresso della Grotta dei Lamponi, una delle grotte più note e più facilmente visitabili di questo versante.
Saltando quindi il rifugio Saletti, si percorre un tratto alla cui destra si aprono splendidi panorami che guardano verso l’alta valle del Saracena, del Flascio e dell’Alcantara; proseguendo ancora sulla Pista, dopo circa un’ora si perviene, con una breve deviazione, al rifugio di Monte La Nave e quindi a quello di Monte Scavo, dove si può pernottare.
III tappa: Rifugio di Monte Scavo – Rifugio Sapienza
Il terzo tratto continua a svilupparsi lungo il tracciato della Pista alto montana che da ovest si sposta verso sud, per arrivare al piazzale dove si trova il Rifugio Sapienza e la Stazione della funivia.
Questa tappa è abbastanza agevole: dopo la partenza si incontra, a destra, la grotta di Monte Nunziata (non facilmente visitabile) e si prosegue fra distese di lava e frammenti di bosco; si incrocia quindi il rifugio di Monte Palestra (detto anche di Poggio la Caccia, con cisterna) e poi quello della Galvarina (con cisterna); si prosegue, all’ombra della pineta, verso Monte Denza, dove il percorso proprio in prossimità dell’omonima casermetta (non fruibile) comincia a snodarsi su asfalto; un’ulteriore deviazione per raggiungere il rifugio è segnalata dall’altarino dedicato a s. Gualberto, patrono dei forestali.
Procedendo oltre si passa davanti l’ingresso del Giardino botanico di Nuova Gussonea, (di proprietà dell’Università di Catania) alle cui spalle è stato ricostruito il tipico ambiente d’alta quota in cui vivevano i pastori etnei.
Andando ancora più avanti si arriva al cancello di ingresso del demanio di Filiciusa Milia, da dove si diparte, salendo verso sinistra una strada asfaltata che, passando prima davanti al Grande Albergo dell’Etna (non aperto al pubblico) e poi da Piano Vetore, dopo circa un’ora porta al piazzale del Rifugio Sapienza, dove si potrà cenare e pernottare.
Questa tappa si potrà percorrere in circa 5 ore.
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Bellissimo!