Siamo nella cosiddetta
Le domande vertono sui temi caldi della vita cittadina: dal regolamento sulle unioni civili alla dispersione scolastica, passando per San Berillo e Corso Martiri della Libertà, fino al Teatro Massimo e al problema trasporti.
Il sindaco, incalzato dalle tante domande dei ragazzi, cerca di fare il punto della situazione ed esporre le linee guida dell’azione futura, partendo dall’ormai celebre Distretto Sud-Est (di cui Argo si è già occupato) che, tra molte speranze e qualche perplessità, permetterebbe una maggiore autonomia nel reperimento dei fondi comunitari, evitando la Regione come intermediario obbligato.
Sulla questione Corso Martiri, il sindaco viene stuzzicato sul progetto Cucinella. “Credo che la priorità sia diminuire gli spazi privati e aumentare le aree di fruizione pubblica e mi sembra che nel progetto Cucinella vi sia ancora un eccesso di cubatura”.
Poi passa a San Berillo, “il progetto è quello di trasformare completamente il quartiere, creando un’area di botteghe per artigiani e artisti. Vogliamo creare un percorso protetto che dal porto guidi i turisti delle navi crociera per la città di Catania, passando anche per la nuova San Berillo, rivalorizzata attraverso il turismo”.
“Proprio quella dispersione scolastica che dovrebbe essere di competenza specificamente comunale” – viene fatto presente al sindaco – “e che invece registra da anni il silenzio dell’amministrazione, la quale non ha ancora concesso neanche le sale inutilizzate del comitato di quartiere ai volontari di Mani Tese, nonostante le continue richieste dettate dall’esigenza di continuità nell’attività di doposcuola”.
Il sindaco, concordando con la necessità che sia innanzitutto il Comune a intervenire sul piano della dispersione scolastica, annuncia di essere in contatto con il provveditorato con l’intento di procedere attraverso gli strumenti del tempo prolungato, del doposcuola e della mensa, “in modo che i ragazzi passino più tempo possibile nelle scuole, riducendo tra l’altro il loro avvicinamento alla delinquenza diffusa dei quartieri”.
Come nota a piè di pagina, inserisce il piano di riqualificazione di Via Plebiscito, attraverso la creazione di un campus universitario nelle attuali strutture del Vittorio Emanuele, che sarà trasferito al San Marco.
Teatro Massimo? “Purtroppo si tratta di un ente regionale dilaniato dai tagli e da una frammentazione nella gestione, a causa dei continui cambi di commissari – spiega il sindaco, che non nasconde la passione per la lirica – La mia proposta? Aspetto l’ok dalla Regione per la creazione di un Consiglio d’amministrazione, presieduto dal sindaco (di diritto Presidente del Teatro), che consenta una programmazione pluriennale”. Poi confessa: “sto prendendo contatti per inscenare una Norma diretta dal maestro Muti nel 2016, aspetto il benestare della Regione”.
Si passa quindi alla novità della settimana: l’approvazione in Consiglio Comunale del regolamento sulle unioni civili. Viene chiesto in particolare un commento sulla spaccatura della maggioranza in Consiglio nelle procedure di approvazione del regolamento (la maggioranza richiesta era di 23 ed il voto decisivo è arrivato da Tuccio Tringale, membro dell’opposizione).
“Non c’è alcuna spaccatura nella maggioranza” – afferma il sindaco – “In queste materie così delicate è giusto lasciar spazio alla libertà di coscienza e che ben venga anche il voto dall’opposizione a favore del principio di laicità dello Stato. Nelle altre decisioni prese in Consiglio, la maggioranza si è mostrata sempre compatta”.
Problema trasporti? Altre 3 linee di metropolitana entro il 2016 e costruzione delle (improbabili, a nostro parere) cabinovie di cui Argo ha recentemente parlato.
Botteghe di artigiani, percorsi turistici protetti, la Norma di Muti, metropolitane, cabinovie. Le promesse sono molte, le risorse sono poche. Le ambizioni del sindaco sembrano assai distanti dai problemi reali della città, che sono invece strutturali e richiedono soluzioni più incisive e programmazione a lungo termine. E su questi temi
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