Il progetto a suo tempo era stato ufficialmente presentato con una manifestazione pubblica ai responsabili del Parco dell’Etna, ma naturalmente l’Ente, a riprova della sua incapacità di giustificare il motivo stesso per cui esiste, si è guardato bene dal recepirlo, quanto meno attrezzando il percorso proposto con un minimo di tracciatura e segnaletica, per non parlare della soluzione dei problemi di pernottamento e di rifornimento d’acqua.
Come per tante altre iniziative, tutto è lasciato alla buona volontà e allo spirito organizzativo di coloro che amano la montagna e la natura e sono disponibili ad affrontare qualche ora di cammino.
Nel testo sopra citato se ne può leggere la descrizione completa e dettagliata, alla quale rinviamo, in modo che l’escursionista sia messo in grado di sperimentarla, con il minimo di attrezzatura che si richiede per imprese del genere (bussola e cartine topografiche in particolare).
Qui noi ne daremo una sommaria esposizione in tre puntate, in modo da suscitare, speriamo, la curiosità, l’interesse e le suggestioni che un tale percorso merita.
I tappa: da Fornazzo a Piano Provenzana
Questa prima tappa, pur iniziando dal versante sud orientale, raggiunge progressivamente il versante nord del vulcano, partendo dalla piazzetta di Fornazzo.
Da qui si risale, fra sterrate a fondo naturale e carrarecce asfaltate che attraversano gli ultimi lembi di terra coltivata e avendo come punto di riferimento la Mareneve, che si percorre per circa 1 Km.
Continuando a salire, una mulattiera porta fino alle Case Paternò, dopo aver ammirato, in prossimità di una macchia di pioppi, ciò che resta di un’antica ‘niviera’ – un grande fossato creato dall’uomo per raccogliere e conservare per l’estate la neve.
In alternativa, e se le gambe lo consentono, dal punto in cui si sbuca sulla carrozzabile, invece di risalire verso il Citelli, si scende a destra fino a imboccare la parte iniziale del sentiero natura di Monte Sartorius, che attraversa l’eccezionale bosco di betulla aetnensis, uno dei gioielli botanici dell’Etna.
I tempi di percorrenza sono misurati in 3 ore e mezzo, nel caso si opti per il rifugio Citelli; se invece si pensa di arrivare a Piano Provenzana, bisognerà aggiungere almeno un’altra ora.
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Ho trovato questo articolo per caso e mi e' piaciuto tantissimo leggerlo. Descrive i percosi molto bene e mi ispira a fargli una visita. A Catania, ci sono dei posto fantastici! Speriamo che vengano sempre rispettati anche per le generazioni che verranno dopo di noi!
PS. Siamo circondati da un oceano di notizie brutte ed e' bello celebrare anche le cose belle. Complimenti spero di vedere piu' articoli del genere!