Stampa e miniatura, il liceo Lazzaro apre bottega al Castello Ursino

Un tuffo nel passato, alle origini del libro, ma anche un’immersione tra le tecniche di scrittura e i materiali usati per farli, i libri. E’ quello che hanno fatto i bambini coinvolti nel laboratorio “Il libro. Dal calamaio alla stampa”, tenuto domenica 2 marzo al museo del Castello Ursino dal Liceo Artistico Lazzaro, in convenzione con il Comune di Catania. I bambini, insieme ai loro genitori, sono stati accolti dagli studenti e dai docenti del Liceo e successivamente dirottati su due diversi binari,
Mentre i genitori visitavano le sale del museo sotto la guida degli allievi della sezione Beni culturali, i bambini hanno partecipato ad un laboratorio sulla storia del libro tenuto dagli allievi della sezione di Grafica.
L’esperienza è solo una tappa della collaborazione, già avviata dallo scorso anno tra il Lazzaro ed il Museo, che realizza -con il progetto “L’arte per l’arte”- esperienze di didattica museale per permettere agli studenti di tradurre in pratica quello che imparano a scuola.
Presentando ai bambini il laboratorio nell’aula didattica del museo, gli allievi sono partiti dal presente, dalla loro esperienza. “Noi studiamo come si diventa grafico – hanno spiegato – Il grafico si occupa di creare le immagini pubblicitarie, gli involucri dei prodotti, e tante altre cose. Dietro la maggior parte dei prodotti che comprate c’è il suo lavoro. Per esempio, dietro ogni libro c’è un autore, ma c’è anche un grafico, che ha scelto il carattere da usare nella stampa, il formato, ma soprattutto la copertina, che deve attrarre il lettore e fargli intuire quali sorprese gli riserva quel libro.”
Per capire meglio cosa questo significhi, i piccoli ospiti sono “andati a bottega” dai ragazzi più grandi ed hanno sperimentato le attività di un laboratorio di stampa e di miniatura. Ognuno ha stampato in rilievografia una lettera capitale, decorandola poi a mano con diverse tecniche di colorazione.
C’è chi ha scelto l’iniziale del proprio nome, chi quella del nome del fratello, o della mamma. Solo qualcuno ha preferito ispirarsi ai modelli preparati dagli allievi del liceo: la maggior parte dei bambini ha liberato la propria creatività e a far da contorno alle lettere capitali sono venuti fuori paesaggi marini, maschere di carnevale e perfino temi astratti.
“I prodotti finali sono molto fantasiosi – conferma Patrizia Valerio, insegnante di Grafica – Questo dimostra quanto è produttivo sollecitare la fantasia dei bambini: la fantasia c’è sempre, se la stimoli riesci ad attivarla”. Concluso il laboratorio, i piccoli amanuensi sono andati via soddisfatti, ciascuno con la propria miniatura. Per due ore hanno dimenticato cellulari e videogiochi, di certo anche trascinati dalla passione dei loro giovani “maestri di bottega”.
Anche i ragazzi del liceo Lazzaro sono soddisfatti: i bambini hanno partecipato con interesse, hanno fatto tante domande, hanno preso sul serio il loro lavoro. “I nostri allievi appartengono alla generazione 2.0. Sempre connessi con la Rete, – sottolinea Vera Coco, Vicepreside del Liceo Lazzaro – digitano a velocità prodigiosa sui loro Smartphone. Ma conoscono e praticano l’arte paziente della miniatura. Per loro è un valore, ed oggi lo hanno trasmesso ai più piccoli.”
Mentre i bambini erano impegnati nel laboratorio, i genitori sono stati accompagnati in visita al Castello Ursino dagli studenti della sezione di Beni Culturali, che già dallo scorso anno scolastico conoscono e studiano con passione il monumento e i reperti che vi sono esposti, aggiornandosi ogni volta che nel museo si effettua la rotazione delle esposizioni. Sono gli stessi studenti che quest’anno hanno fatto da guida durante la “Notte dei Musei”.
Le insegnanti che ne seguono la preparazione, Serena Agodi e Rossana Belfiore, ci riferiscono che quest’esperienza ha contribuito a fare crescere negli studenti la consapevolezza del ruolo dei Beni Culturali, arricchendoli anche sul piano personale e culturale.
Ai genitori dei bambini, nella visita guidata, si sono via via uniti altri visitatori del museo. Tra questi un gruppo di insegnanti di una scuola media della provincia di Enna che, attratti dalla passione con cui gli allievi illustravano la struttura architettonica del castello e le opere esposte, affascinati dall’idea di una cultura trasmessa da ragazzi ad altri ragazzi, hanno chiesto di avere gli alunni del Lazzaro come guida quando, a maggio, visiteranno il museo con gli alunni della loro scuola.
Forse in questa richiesta è condensato il senso e lo scopo dell’esperienza fatta da questi ragazzi innamorati dell’arte. Generazione 2.0 chiama, generazione 2.0 risponde.

Argo

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