Il dubbio altalenante tra le due attività deve tormentare anche lui, visto che nella presentazione del cataloghino della mostra scrive: “A questa passione ho dedicato e continuo a dedicare parecchio del mio tempo libero, tanto da confondere la mia vera professione: sono un attore che fa sculture o uno scultore che fa l’attore?
Contagiano allegria le teste di pietra, lava o tufo: la faccia/bottiglia che se la ride, la testina di uomo che è poi un faccione. Arte, certo, naif o come si dice art brut, quella di Pattavina, della quale possiamo intravedere antenati assai illustri, dalle teste di Modigliani ai faccioni dell’isola di Pasqua. Certo in sedicesima.
E poi le Ombre di lamierino, quasi dei controluce: il pretaccio che allunga le mani sulla ragazza, gli innamorati, il bambino col cavalluccio, a passeggio con la nonna, la bambina con la bambola.
Come mai la mostra che, peraltro, ha avuto un gran successo, tanto da imporre una proroga (chiude i battenti proprio oggi)? Risponde lo stesso Pattavina: “… l’idea di questa mostra , sollecitata soprattutto dalle continue insistenze di amici, conoscenti, familiari e quanti altri frequentano la mia casa stracolma di quelle che io, un po’ per scherzo ma con molto affetto, chiamo le mie ‘creature’. Devi far conoscere agli altri queste tue opere… devi fare sapere che, oltre ad essere un bravo attore, sei anche un bravo scultore.
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Ho visto la mostra .....è veramente bravo..!!!