Non ci credete? Allora leggete la “Guida per il paziente che si ricovera in ospedale” approvata dall’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana (Decreto 30/09/2013) e resterete basiti nel constatare con quanta disinvoltura vengano rappresentate situazioni che meriterebbero il licenziamento dei direttori e la denuncia all’autorità giudiziaria. Ma andiamo per ordine.
Già nella pagina 2, sotto il titolo non ironico “Accoglienza in reparto”, si legge: “L’ingresso in reparto è preceduto dalle attese per il ricovero o per la visita pre-ricovero in Pronto Soccorso. Sono attese che si svolgono spesso in ambienti disagevoli e affollati dove i pazienti aspettano anche per ore un turno segnato su inaffidabili elenchi cartacei, e dove hanno difficoltà
Si tratta di problemi che riguardano le direzioni dell’ospedale, ma che medici e infermieri spesso imparano a conoscere, e che potrebbero con insistenza segnalare alla direzione sanitaria o all’ufficio relazioni con il pubblico…
Se il reparto fosse affollato, il Suo ricovero non potesse essere differito e Lei dovesse essere provvisoriamente ricoverato in barella, chieda che il passaggio a un posto letto sia quanto più sollecito è possibile, che la barella sia relativamente comoda (larghezza, spessore del materassino) e che sia particolarmente curata l’attenzione per evitare cadute”.
Ci si chiede:
Siamo al paradosso nel constatare che le norme di protezione debbano essere richieste dal malato.
A pag. 3 si legge: “La storia che Lei racconta al medico è la fonte d’informazione più importante (più degli esami di laboratorio, di una eventuale TAC e di altro) per fare la diagnosi della Sua malattia (se non è ancora nota) e per prescrivere la cura”.
A pag. 4 si legge: “Avrà cura di Lei l’intero gruppo di medici in servizio nel reparto in cui Lei è degente, e se il reparto è ben organizzato le decisioni che La riguardano (procedure diagnostiche, trattamenti, etc) saranno discusse e condivise all’interno del gruppo… Lei avrà un medico come principale responsabile della Sua assistenza, che per ragioni di turno, di ferie o di assegnazione ad altri compiti potrà essere sostituito da altri. Chieda comunque che ogni mattina ci sia un medico che venga a rendersi conto delle Sue condizioni, dei risultati degli esami e delle cure che ha ricevuto…(e) chieda di essere informato al mattino degli esami in programma per la giornata”
A pag. 6, si legge: “Per svolgere bene questi compiti è necessario che gli infermieri siano in numero sufficiente (e questo non sempre è vero) e che abbiano una competenza che raggiungono attraverso l’esperienza e tre anni di preparazione universitaria. Ma non solo: sono compiti che richiedono anche comprensione, capacità di comunicazione e vicinanza umana verso i pazienti (quella che si chiama empatia). Gli infermieri generalmente posseggono queste doti”.
Possibile che i Comitati Consultivi Aziendali (all’interno dei quali vi sono rappresentanti dei cittadini) che stanno pubblicizzando queste linee guida non si rendano conto che si sta trasmettendo il messaggio che la Sanità pubblica non garantisce più neanche quello che fino a poco tempo fa si credeva ovvio?
E l’Assessorato che fa? Nella precedente amministrazione regionale ci si è vantati di avere dato ai direttori generali obiettivi precisi, sui quali sarebbero stati valutati. Quali saranno gli obiettivi dei nuovi direttori generali? Possiamo sperare che tra essi vi
Leggi il testo integrale della ‘Guida per il paziente che si ricovera in ospedale’
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Non sono d'accordo con tali critiche : In Uganda, nel Congo e perfino in Afghanistan le stesse indicazioni sono lette ed osservate dai ricoverati anche in urgenza. In Sicilia io migrante non mi aspetto di meno. Viva Crocetta e l'attuale governo Siciliano che si adegua e si internazionalizza così anche in fatto di sanità !
La soluzione si trova come sempre nei soldi. I tempi di attesa sono legati al numero di medici e infermieri nei Pronto Soccorso, nella velocità con cui fanno gli esami laboratoristici e strumentali, quindi al numero di radiologi, di strumenti, di tecnici di laboratorio, ecc.
Ovviamente mi sconcerta il commento precedente, spero sia ironico, come Italiana -caro migrante in sicilia - mi chiedo come risolvano questi problemi la Francia, la Germani, la Danimarca...
La cosa che mi spaventa è la perdita di coscienza del diritto alla salute e alla salute pubblica.