“Ho le lacrime agli occhi. E’ la prima volta che vedo il campetto illuminato”. Si chiama Giuseppe, lavora in un chiosco di Monte Po e da più di dieci anni, a fianco di Mani Tese, combatte per riappropriarsi del suo quartiere. Parla del campetto pubblico di calcio, il “Capolinea”. Quel campetto che, insieme ad altri ragazzi di Monte Po e ai volontari di Mani Tese, ha contribuito a “liberare”, restituendogli il titolo di bene comune. Quel campetto che adesso, a 12 anni dalla sua costruzione, viene per la prima volta illuminato.
Direte: finalmente si è mosso il Comune! In fondo, a fine Novembre l’amministrazione comunale aveva promesso di provvedere entro un mese all’illuminazione del campetto. E invece no! Ci spiega tutto Maicol, un altro ragazzo del quartiere: “Abbiamo attaccato i fari del campo a due gruppi elettrogeni”.
In assenza di interventi da parte dell’amministrazione comunale, i ragazzi hanno -infatti- preso nuovamente l’iniziativa. Un gruppo elettrogeno di Mani Tese, l’altro prestato da un ragazzo del quartiere e il gioco è fatto! Il “Capolinea” è stato illuminato lo scorso lunedì per il primo torneo serale dalla sua costruzione.
Un momento per divertirsi insieme e lanciare un segnale forte, l’ennesimo, all’amministrazione comunale. La partecipazione dei ragazzi è massiccia. “Ci sono tutti i ragazzi del quartiere!” ci dice Giuseppe, visibilmente emozionato. Poi continua: “Ai politici diamo fastidio perché si sentono scavalcati. Loro lo sanno, noi le cose le facciamo lo stesso”.
Durante l’ultimo confronto con il Comune era stata promessa, sempre entro 30 giorni, anche la concessione di alcuni locali all’interno del comitato di quartiere (sede della municipalità), nei quali Mani Tese vorrebbe portare avanti il doposcuola in maniera continuativa. La Biblioteca comunale, che attualmente ospita volontari e ragazzi nello svolgimento di questa attività, concede i locali solo il giovedì. Troppo poco per un’azione incisiva contro la dispersione scolastica nel quartiere.
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I locali in questione sono attualemente assegnati alla Municipalità che, volendo, potrebbe semplicemente aprirli ai volontari e ai ragazzi per permettere loro di usufruirne. Il Presidente della Municipalità però preferisce, per “questioni di responsabilità”, che ci sia una concessione formale all’associazione Mani Tese da parte del Comune. Le carte sono state quindi inoltrate all’Ufficio Patrimonio del Comune, dove sono attualmente bloccate.
Secondo regolamento, inoltre, il Comune può concedere l’utilizzo dei propri locali solo dietro il pagamento di un contributo. Una norma che -per un’attività di volontariato a servizio di un quartiere marginalizzato e povero di servizi- risulta particolarmente sgradevole e ingiusta.
Non è da escludere, tuttavia, che il Comune si impegni a trovare un escamotage per raggiungere in qualche modo l’obiettivo della concessione gratuita. Se proprio si rendesse necessario il pagamento di un contributo, non si potrebbe ridurlo ad una cifra irrisoria, solamente simbolica? In questo modo non ci sarebbe nessuna deroga al regolamento e si eviterebbe di gravare su chi, come Mani Tese, si impegna e lavora per il quartiere.
In ogni caso i tempi lunghi sono ingiustificabili, soprattutto alla luce di un silenzio che dura ormai da dodici anni. Nessun sostegno per la riparazione del campo, nessuna novità per l’illuminazione, procedure contorte e bloccate per quanto riguarda la concessione dei locali. Dove sono finite le speranze che qualcosa, con la nuova amministrazione, stesse cambiando?
Questi ragazzi, con la loro passione e la loro voglia di libertà, lunedì non hanno solo illuminato un campetto. Quella ‘luce’, in un quartiere all’ombra dell’agenda politica comunale da decenni, vuole indicare alla Giunta attuale il percorso da seguire, un vero e proprio ‘programma di governo‘: la politica non deve sfuggire alle proprie responsabilità e ha il dovere, non solo morale, di impegnarsi innanzitutto per la coesione sociale e la riduzione delle disuguaglianze.
Grazie… Il mio sogno è che monte po rinasce x la gioia dei bambini xche le luci al campetto e stato una cosa che nn so descrivere. Vedere tutti i ragazzi di monte po uniti e stare tutti insieme nell’unico luogo che noi abbiamo a disposizione, mi veniva da piangere. Ci sentiamo orgogliosi io con lorenzo x quello che stiamo realizzando x i nostri bambini, che hanno messo anima e cuore, con il loro aiuto se no nulla si poteva realizzare con loro. Il nostro regalo x loro devono, accendere le luci x il loro divertimento. Grazie argo, x come state seguendo il nostro cammino.