Fedeli e il suo Stradivari con i ragazzi della Città Invisibile

Non si è tirato indietro il maestro Matteo Fedeli ed è venuto a suonare il prezioso Stradivari che sta portando in giro per l’Italia insieme ai ragazzi dell’Orchestra infantile Falcone e Borsellino della Città Invisibile. Ieri pomeriggio la Badia sant’Agata, la splendida chiesa progettata da Vaccarini, ha ospitato quindi un concerto davvero sui generis, diviso in tre momenti, ognuno con protagonisti diversi.
I primi ad occupare la scena sono stati nove ragazzi dell’Ensemble Falcone Borsellino, i più ‘anziani’ dell’orchestra, quelli che ormai da due anni e mezzo suonano violini, viole e violoncelli con il metodo Abreu, che privilegia la pratica dello strumento alla teoria e proprio per questo riesce a coinvolgere anche i bambini di strada per cui è stato pensato. Diretti dal maestro venezuelano, Victor Omobono, appena ventenne, i giovanissimi componenti dell’orchestra hanno suonato Vivaldi, Mozart, e il tango ‘Por una cabeza’ di Carlos Gardel.
Accolto da un caldo applauso è poi arrivato il maestro Fedeli che, accompagnato al piano da Andrea Carcano, ha spaziato dai ritmi accelerati della danza ungherese di Rachmaninoff alle note dolci e malinconiche di Gabriel Fauré (Dopo un sogno) al ritmo indiavolato della colonna sonora de Le streghe di Eastwick. Un programma non annunciato, una esibizione impreziosita non solo dal suono straordinario dello strumento, uno Stradivari appartenuto nell’Ottocento al concertista e compositore Antonio Bazzini,  ma anche dalla presenza scenica dell’esecutore.
E poi il momento finale della serata, quello in cui i ragazzi dell’ensemble della Città Invisibile e il maestro Matteo Fedeli, hanno eseguito insieme Oblivion di Astor Piazzolla, con il maestro che, suonando, percorre la navata centrale, si offre all’attenzione ravvicinata del pubblico e poi ritorna verso l’abside, dove suonano i ragazzi, e conclude il pezzo alle loro spalle con un ricercato effetto scenico.
Quando il maestro suona in un minuto, come vuole la prassi, le 784 note del “Volo del calabrone”, la serata musicale è finita. Fedeli e Carcano lasciano la Badia per correre all’aeroporto e gli applausi del pubblico li accompagnano. Un pubblico particolare anch’esso, molto composito, che non si è ben amalgamato.
Da una parte le signore e i signori distinti del Kiwanis, l’associazione che ha contribuito all’organizzazione della serata e ne ha fatto un’occasione di raccolta fondi per il proprio progetto ‘Eliminate’ che combatte la diffusione del tetano materno e neonatale.
Dall’altra i compagni dei giovani orchestrali, ancora più giovani di loro, emozionati e pronti, appena possibile, a ‘rompere le righe’. E ancora: volontarie e volontari della Città Invisibile, le suore venute ad accompagnare i ragazzi di Librino, il procuratore Salvi in prima fila, le mamme con i bambini in braccio, come Daniela, anch’essa volontaria, venuta ad assistere al concerto con i suoi quattro figli, la piccola di un anno che dorme nel passeggino, un altro bimbo sulle ginocchia e gli altri due, membri dell’orchestra, confusi tra i compagni.
Impossibilitato a partecipare, ma doverosamente ricordato da Alfia Milazzo, presidente de La Città Invisibile, don Ezio Coco, parroco di San Cristoforo, che ospita nei locali della parrocchia le lezioni dell’Orchestra e scuola di vita Falcone e Borsellino.
San Cristoforo e Librino, due dei quartieri più disagiati della nostra città, quelli in cui la Città Invisibile sta cercando di lavorare per offrire ai bambini un’esperienza formativa che li educhi ai valori della legalità, li abitui alla serietà di un impegno condiviso con gli altri, trasmetta loro una passione e il gusto per la bellezza.
E tutto grazie a chi si dedica a questo progetto e lo sostiene, con il proprio tempo e la propria fatica o anche con le donazioni, comprese quelle degli strumenti, offerti dalla Associazione Nazionale Liuteria Artistica Italiana (ANLAI) di Cremona. Una sinergia che paga.
Ecco i nomi dei giovani allievi dell’ensemble:  Gabriele D’Agostino (violino), Giuseppe D’Agostino (violoncello), Lorena D’agostino (violino), Agnese Montalto (violoncello), Gaia Neri (viola), Noemi Rizzo (viola), Giuseppe Rizzo (violino), Mariagrazia Salamone (violino), Samuele Salomone (viola).

Argo

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