Essendo stata istituita la graduatoria nazionale, gli aspiranti medici hanno indicato (prima del test) più sedi secondo un ordine di preferenza. Chi supera il test, sulla base del punteggio riportato, o viene accettato subito nella sede ‘preferita’ oppure – se occupa un posto più basso nella graduatoria- può entrare in una delle altre sedi indicate.
Per chi, come Carlotta, è rientrato nella sede di ‘seconda scelta’, cominciano i problemi. Si aprono infatti due possibilità.
Immatricolarsi definitivamente nella sede di ‘seconda scelta’ o diventare un ‘prenotato’, attendere cioè (senza limiti di tempo) che lo scorrimento della graduatoria apra la possibilità di rientrare nella sede ‘preferita’. Chi vuole mantenere aperta quest’ultima porta pare sia condannato a rimanere in uno stato di precarietà. Intanto si perdono lezioni e, con queste, la possibilità di fare esami. Carlotta, dopo due mesi di incertezza sul proprio futuro accademico, ha deciso di
Gent.le Ministro Maria Chiara Carrozza,
sono una studentessa di Catania appena diplomata, ‘prenotata’ al corso di laurea di Medicina e Chirurgia nell’Ateneo di Messina.
Le scrivo per porre alla Sua attenzione ed invitarLa a cercare possibili soluzioni ad un problema, a mio avviso ignorato, creatosi in seguito alle nuove modalità di ammissione al suddetto corso di laurea e all’istituzione della graduatoria nazionale.
Se un tempo, dopo la maturità, ci si poteva iscrivere liberamente all’Università, oggi non è più così. Per alcuni corsi di laurea l’ingresso è veramente ostico e la strada verso il camice bianco è forse la più lunga e tortuosa: per l’anno accademico 2013-2014, per un totale di circa 10.000 posti in tutt’Italia tra “Medicina e Chirurgia” ed “Odontoiatria e Protesi dentaria”, i candidati al concorso eravamo circa 80.000.
Ma non è stata l’unica difficoltà: più che studenti che dovevano preparasi al meglio per l’inizio di una carriera universitaria, siamo stati considerati pedine da muovere a proprio piacimento. I cambiamenti ed i disagi non sono stati pochi: dall’avviso del 14 Febbraio (protocollo n.3188) dell’ex ministro Profumo che anticipava i test a luglio, alla loro successiva posticipazione a Settembre operata dal Decreto Ministeriale 12 giugno 2013 n. 449, per finire con le continue ritrattazioni sull’aggiunta del cosiddetto bonus di maturità, sul quale ho ancora innumerevoli dubbi.
La graduatoria nazionale, nata forse per garantire più uguaglianza e meritocrazia, si è rivelata un sistema che fa acqua da tutte le parti. Anche per i diecimila ‘eletti’ la storia non è finita: siamo più di mille i ragazzi che, nonostante il superamento del test, aspettiamo ancora di poter essere assegnati alle sedi a noi più favorevoli.
Nella graduatoria compare lo status di ‘prenotato’, come ci definisce il sito del MIUR :
“La prima scelta indicata dal candidato al momento non ha posti disponibili. Tuttavia c’è posto in almeno una delle sue scelte successive. E’ quindi prenotato presso la prima scelta disponibile fra le opzioni indicate nell’iscrizione (l’ultima di quelle elencate a fianco del suo nome in questa pagina).
Nello stato di ‘Prenotato’ è possibile:
Quindi, lo studente che risulta prenotato è libero di immatricolarsi nella sede in cui è entrato (perdendo però la possibilità di rientrare nella sua prima scelta con eventuale scorrimento) o attendere, senza alcuna scadenza di tempo, ulteriori scorrimenti per una sede più agevole.
Lo scorrimento della graduatoria (il primo è avvenuto il 7 ottobre) non è ancora terminato e, se da un lato agli studenti entrati in Atenei fuori sede è permesso aspettare ulteriori scorrimenti per le proprie città, dall’altro canto nessuno si occupa dei problemi che ne derivano.
Le lezioni del primo semestre sono quasi terminate. Noi studenti prenotati abbiamo già perso (almeno ufficialmente) più del 25% di ore di lezione, a fronte di un obbligo di frequenza del 75% delle lezioni previsto dal corso di laurea in Medicina e Chirurgia per poter sostenere gli esami del primo semestre.
Cosa fare? Quanto aspettare? Come sostenere gli esami nel primo semestre senza aver frequentato? Come poter frequentare senza essere ufficialmente immatricolati, ma semplicemente ‘prenotati’?
A questo si aggiungono ulteriori dubbi: quali libri acquistare? In quale città andare a vivere? Quando prepararsi per gli esami?
Alle tante domande rivolte alle segreterie degli Atenei, ai professori, ai responsabili, al Cineca, nessuno sa rispondere, se non procedendo con il cosiddetto ‘scarica-barile’.
Tutti gli enti sono completamente impreparati ad affrontare le nuove conseguenze emerse dalla graduatoria nazionale. A questo si accompagna una sorta di ‘terrorismo psicologico’ (basato sulla cattiva informazione) da parte di docenti e segreterie, riguardo la scadenza delle immatricolazioni e l’eventuale perdita del proprio posto (eventualità impensabile). A rimetterci siamo solo noi studenti.
L’unico consiglio dato è quello di immatricolarsi nella sede in cui si è entrati, senza attendere eventuali scorrimenti nella sede più favorevole. La scelta di questa opzione comporta però una serie di problemi. Innanzitutto le difficoltà, soprattutto economiche, alle quali vanno incontro le famiglie.
Quelle famiglie che non possono permettersi di mantenere un figlio fuori sede e che, in questo frangente, ne stanno affrontando la spesa. E dire che una delle motivazioni alla base dell’istituzione dei test universitari era quella di selezionare studenti capaci di portare a termini gli studi, in modo da non gravare inutilmente sulle proprie famiglie!
Senza considerare il rischio di scoprire poche settimane dopo che, con il proprio punteggio, si sarebbe potuti entrare nella sede scelta (in seguito ad uno scorrimento) e, a quel punto, non poter più tornare indietro.
Potremmo immatricolarci da prenotati. In fondo ogni studente, al momento dell’iscrizione, era libero di decidere per quali Atenei concorrere, ma perché non aspettare se ci è concesso farlo? Perché allontanarsi dalle proprie città se potremmo rientrare negli Atenei a noi più vicini poche settimane dopo, aspettando che la graduatoria si esaurisca?
Non dovrebbe essere permesso agli studenti prenotati (o in attesa ai corsi di laurea ad accesso programmato) di poter seguire effettivamente le lezioni nella sede in cui sono prenotati, presidiando il posto che comunque già occupano per aver vinto il concorso? E inoltre poter poi sostenere gli esami non appena immatricolati, senza tener conto in alcun modo delle mancate frequenze?
Stiamo intraprendendo un corso di studi lungo e dispendioso. Abbiamo superato l’enorme difficoltà dei test spendendo denaro, tempo ed energie, mantenendo vivo l’entusiasmo di poter fare un mestiere che è prima di tutto una passione.
Il nostro entusiasmo sopravvivrà anche a questi ulteriori disagi?
Non possiamo più aspettare, né rischiare di perdere inutilmente un semestre e siamo certi di poter ricevere da Lei una risposta risolutiva.
“La vita è così breve, l’arte così lunga da apprendere” (Ippocrate)
Distinti saluti,
Carlotta Continella
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nel passato gli studenti hanno lottato per il diritto allo studio, oggi tutti i diritti sono stati cancellati e vi accollate tranquillamente il numero chiuso alle università. Se non andate in piazza voi giovani, posso farlo io alla mia bella età.
ma io mi chiedo e vi chiedo: ma quando questa storia dei quiz verrà messa in soffitta? I nostri ignoranti politici che vanno starnazzando in ogni angolo del paese perchè non abrogano la legge che limita il diritto allo studio e poi vanno via ? Perchè non ci decidiamo a far fuori questa miriade di idioti che siede in parlamento ?