Per il coordinamento, Margherita Aiello, Josè Calabrò, Maria Caruso, Paolo Conti, Danilo Festa, Santo Gulisano, Massimo La Piana, esaminano le dichiarazioni che definiscono “reticenti” e contraddittorie, rilasciate “in politichese” dall’assessore regionale Niccolò Marino che, pure, ha ammesso alcune responsabilità. Marino ha allargato le braccia, ammettendo che per l’ampliamento della discarica è stata rilasciata un’autorizzazione che non può essere revocata ma ha nominato una commissione d’indagine.
Ha inoltre promesso l’emanazione di una circolare che imporrà prescrizioni ferree per tutte le discariche. Una promessa che ci si augura venga mantenuta ma che comunque lascerà aperto il problema del controllo sull’osservanza delle prescrizioni stesse.
Il coordinamento dà un giudizio grave della posizione dell’assessore e della Regione che non tutelerebbe l’ambiente e la darebbe vinta ai privati, e ribadisce le sue richieste:
L’ampliamento aggraverebbe la situazione igienico sanitaria già pesante per i cittadini di Misterbianco e di Motta che da tempo subiscono i miasmi mefitici della discarica esistente. Con l’ampliamento, deciso dalla giunta Lombardo nel 2009, la Tiritì verrebbe ad essere triplicata.
La zona in cui ricade la discarica è, inoltre, a rischio frane ed è vicina al torrente Rosa. Il 6 aprile scorso la Guardia di Finanza ha accertato la presenza di percolato nei torrenti Rosa, Cubba, e nel sottosuolo della valle Sieli.
Occorre considerare inoltre un conflitto di interessi: la gestione da parte della stessa ditta, l’Oikos, del servizio di raccolta (anche per Catania, con appalto firmato del dicembre del 2010) e trasporto dei rifiuti e dell’impianto di smaltimento.
Non a caso circola da tempo una domanda: quale interesse può avere la Oikos ad incrementare la raccolta differenziata dal momento che guadagna dal conferimento in discarica?
Leggi il testo integrale del comunicato stampa del Comitato ‘No discarica’ di di Misterbianco e Motta S. Anastasia
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