Una finestra ‘al femminile’ sulle altre regioni del Mediterraneo? La tengono aperta alcune donne catanesi attraverso Mediterranea, la rivista on line dell’UDI Catania che racconta eventi e situazioni “dal punto di vista delle donne e dei bambini”.
Nel numero di agosto viene segnalato l’impegno dell’associazione Midwives for Peace (Ostetriche per la pace), costituita da 24 ostetriche palestinesi e israeliane, che -da cinque anni- cercano di assicurare buone condizioni sanitarie e assistenza al parto alle donne palestinesi che vivono sotto l’occupazione israeliana.
Le donne palestinesi, come leggiamo su Mediterranea, “devono fronteggiare la scarsità di forniture mediche, di servizi di assistenza adeguati, di presidi vicini alle abitazioni delle partorienti”.
Affrontano il parto in condizioni particolarmente drammatiche soprattutto quelle che vivono nei campi profughi e nelle zone desertiche, oppure quelle che vengono fermate -anche per delle ore- ai posti di blocco senza assistenza adeguata e nella disperazione della famiglia.
L’intervento delle ostetriche di Midwives for Peace, con il miglioramento delle cure ostetriche d’emergenza, riesce spesso a salvare la vita della mamma e quella del bambino che nasce.
L’associazione promuove anche la formazione delle ostetriche, che diventano le accompagnatrici al momento del parto, lavorano a fianco dei medici negli ospedali in Palestina.
In Israele le ‘Ostetriche della pace’ operano a ridosso del muro di separazione per effettuare interventi umanitari d’emergenza.
Gli ultimi articoli - Esteri
Felice Rappazzo, docente dell’Università di Catania, ci propone la sintesi di un dibattito avvenuto presso la
Tornano su Argo i catanesinpalestina per parlarci della edizione 2024 del Nazra Palestine Short Film Festival
“Gli addestratori paracadutisti della Folgore illustrano le tecniche del metodo di combattimento militare. Con loro, bambini
In prima fila bambine e bambini della comunità araba di Catania con i loro disegni della
Le notizie che provengono da Gaza e dalla Cisgiordania sono sempre più drammatiche, oltre 42.000 morti,