“Fatto apposto per noi”. Lo hanno pensato Lorenzo, Giuseppe e gli altri ‘ragazzi del campetto‘ di Monte Po quando, da un volantino, hanno appreso che Brico Center aveva messo a bando mille euro di materiale per un progetto di quartiere che prevedesse la partecipazione attiva dei suoi abitanti.
Questo gruppo di giovani, radunati dieci anni fa da Mani Tese e che ancora ruota attorno a Lorenzo, ha non solo ‘adottato’ e più volte sistemato il campetto di calcio lasciato in stato di abbandono dall’amministrazione comunale, lo ha fatto diventare anche un punto di riferimento per altre attività che coinvolgono i giovani del quartiere sottraendoli alla strada.
Attorno al campo, è cresciuta anche la partecipazione degli adulti e delle famiglie, che hanno gradualmente superato una certa diffidenza e adesso si prestano a collaborare: un genitore ‘giardiniere’ li ha aiutati a ripulire in modo più sistematico il terreno attorno al campo, un altro ha offerto il proprio garage per conservare le attrezzature, un altro vuol dare in regalo un gazebo, uno scultore abbellire l’area del campo con la statua di un giocatore di pallone a cui i ragazzi vorrebbero dare il volto di Nino, un loro amico morto di leucemia a soli 16 anni.
L‘adesione al bando e l’obiettivo di vincere sono diventati un ulteriore scopo attorno a cui stringersi. Il regolamento prevedeva che vincesse il progetto in grado di raccogliere il maggior numero di voti sia via internet, registrandosi al sito del Brico, sia recandosi al negozio di Misterbianco. Sono stati quindi coinvolti parenti e amici del quartiere, oltre ai volontari di Mani Tese. Tutti a votare per ‘conquistare’ il materiale necessario per migliorare il ‘gioiello’ del quartiere.
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E di materiale ce ne vuole! L’usura ha nuovamente mal ridotto l’erba sintetica del campetto, il cancelletto d’ingresso e il cancello grande (che permette di accedere all’area) hanno bisogno di essere aggiustati, le reti delle porte vanno ripristinate, e poi perché non dare anche un tocco di colore ai blocchi di cemento che fungono da sedili?
Sarebbero loro stessi a pitturarli, magari con l’aiuto di qualche artista di strada, ed ecco un’ulteriore attività in cui coinvolgersi e una nuova occasione per far crescere il senso di appartenenza al campo e al quartiere.
E dal senso di appartenenza, dall’aver lavorato con le proprie mani scaturisce anche il rispetto del bene comune, come è accaduto con la fontanella da loro stessi progettata e costruita, che -nonostante i timori e le pessimistiche previsioni- è ancora lì dopo quasi un anno, non vandalizzata.
E infine arriva la sospirata vittoria. Sospirata davvero, perchè ci sono stati gli imprevisti, che hanno destato anche qualche perplessità, i voti azzerati, la data di chiusura spostata. I ragazzi sanno che non è corretto cambiare le regole in corso di partita, hanno provato delusione e avevano cominciato a demotivarsi.
Finalmente proclamati vincitori, hanno trovato un direttore del negozio realmente interessato alla loro attività e ricevuta la proposta di montare una tenda di Mani Tese nello spiazzo del Brico di Misterbianco, come è stato fatto l’anno scorso con Ikea.
Certo Brico ha fatto la sua operazione di marketing, ha ‘venduto’ una propria immagine buonista, manderà i suoi messaggi pubblicitari a chi si è registrato sul sito e via discorrendo. I ragazzi ne sono -in parte- coscienti ma adesso sono concentrati sul risultato e aspettano il materiale per mettersi al lavoro.
Dalle passate amministrazioni non hanno ricevuto mai nulla, neanche la dovuta riparazione di quel bene -il campo- realizzato con soldi pubblici per essere poi abbandonato, adesso hanno chiesto un incontro a Bianco e all’assessore D’Agata.
Vorrebbero chiedere, tra l’altro, l’assegnazione dei locali in cui si riuniva il comitato di quartiere, adesso abbandonati e senza destinazione, per creare un punto di aggregazione e svolgere attività soprattutto con i bambini.
Sono vaccinati alle delusioni e fieri della propria indipendenza, non si sono mai piegati a chiedere favori e hanno solo rivendicato diritti. Non sono dei marziani ma sicuramente non sono come gli altri.
Leggi il progetto presentato dal Centro di aggregazione giovanile
Guarda uno dei video realizzati da Giuseppe Allegra, veterano del gruppo, sposato e padre di due belle bambine. Non fa le riprese solo perchè si diverte, è uno che alla possibilità di migliorare il suo quartiere ci crede.
Guarda il video composto da una mamma del quartiere, Grazia Spina, con le foto dei ragazzini del campetto
Vorrei leggere tante belle notizie come questa!